Pietro Campagna è medaglia d’argento a Schiltigheim
- Pubblicato: 25 Agosto 2024
L’Italia è tornata sul podio all’EuroMiniChamps. L’ultima volta era stata nel 2015, con Andrea Puppo, che aveva conquistato la medaglia di bronzo. L’anno prima il genovese era stato argento, proprio il metallo che oggi al Complex Sportif Nelson Mandela di Schiltigheim, nella 18ª edizione della manifestazione, si è messo al collo Pietro Campagna nel settore Boys 2013.
L’11enne pratese, testa di serie n. 2, seguito in panchina da papà Sauro, ha ceduto in finale per 3-0 (5-11, 5-11, 8-11) allo spagnolo Ladimir Mayorov, n. 1 del seeding. Seconda medaglia internazionale per l'azzurrino del 2024, dopo la vittoria conquistata nel singolare Under 11 del WTT Youth Contender Linz.
In apertura dal 3-2 Campagna ha subìto un break di 4-0 (3-6) e ha visto l’avversario salire a cinque se-point (5-10), perdendo al primo. L’iberico ha insistito (6-0) e ha conservato un margine ampio (10-4), sfruttando la prima palla set.
Il toscano è scattato in salita anche nel terzo parziale (0-4) e dal 3-8 ha avuto una bellissima reazione (7-8). Mayorov non si è, però, fatto condizionare ed è ripartito deciso verso il traguardo, tagliandolo meritatamente a braccia alzate.
«Prima dell’EuroMiniChamps - racconta Sauro Campagna - abbiamo svolto, al centro di sviluppo polisportivo di Strasburgo, l’Eurotalents Development Camp II, che ci è servito molto. Abbiamo lavorato per sette giorni, con due o tre sessioni quotidiane. C’erano due pomeriggi di riposo, ma tutti i ragazzi, provenienti da tutta Europa, sono andati ad allenarsi. Ci siamo, dunque preparati molto bene. Erano presenti tutti gli atleti selezionati l’anno scorso, Pietro aveva una wild card, perché è stato scelto quest’anno e parteciperà nei prossimi due. Siamo arrivati al torneo molto carichi e Pietro è stato molto bravo ad arrivare in finale, al termine di tre giorni molto intensi di gare. Già agli Europei Under 13 di Bucarest aveva affrontato Mayorov, che gioca servizi lunghi, che Pietro non riesce a gestire bene, mettendo l’avversario nelle condizioni ideali per chiudere. Bisogna mettere in campo una palla di qualità. Nei blocchi quando viene attaccato lo spagnolo ha qualche limite e infatti negli scambi che sono durati più di quattro colpi ci sono state delle chance, portando a casa più punti. Dobbiamo lavorare bene sui servizi, sulla risposta e anche su altri aspetti, nei quali siamo indietro. Quest’esperienza è stata comunque molto positiva per crescere».