Alberto Pelizzola e Rita Pogosova campioni del mondo nel misto Over 75
- Pubblicato: 13 Luglio 2024
Ai Mondiali Master di Roma, questa sera sono stati designati i campioni del doppio misto e nell’Over 75 a salire sul gradino più alto del podio sono stati Alberto Pelizzola e Rita Pogosova. I due azzurri hanno battuto in semifinale per 3-1 (11-3, 11-8, 11-13, 11-5) gli ungheresi Istvan Szalai e Gizella Zacher e in finale per 3-1 (9-11, 12-10, 11-8, 11-7) gli statunitensi David e Donna Sakai. «Con Rita - ricorda Pelizzola - ci siamo conosciuti alle Universiadi di Bucarest a metà Anni ’70 e ci allenavamo insieme. Ultimamente, siccome lei giocava per il Tennistavolo Urania, con i ragazzi che conosco, abbiamo deciso di ritrovarci in campo e di disputare questo misto insieme. Il doppio mi è sempre piaciuto e quando ero ai vertici era la specialità in cui vincevo di più rispetto al singolare. Nella mia carriera mi sono aggiudicato solo un titolo di singolare assoluto e ben sei di doppio con altrettanti compagni diversi. Siamo felici di questo risultato, che, se devo essere sincero, non mi aspettavo. In finale abbiamo perso il primo set e nel secondo eravamo sotto per 10-8 e abbiamo dovuto annullare due palle di chiusura, prima di imporci ai vantaggi. Siamo andati in crescendo. Numeri alla mano la partita più impegnativa è stata nei quarti contro gli austriaci (Gerhard Ast e Renata Burg, ndr), che è finita alla “bella”. Peccato per il singolare, nel quale ho perso per 11-9 al quinto contro l’ungherese che abbiamo superato in semifinale. Lui poi è arrivato fino ai quarti».
Nell’Over 55 Alessandro Bisi e Krisztina Nagy, iscritta per l’Ungheria, in semifinale hanno rimontato da 1-2 e 5-9 lo svizzero Thierry Miller e la slovacca Marta Dauberova e hanno tagliato il traguardo per 3-2 (10-12, 11-3, 7-11, 11-9, 11-6). In finale hanno ceduto per 3-1 (11-7, 7-11, 8-11, 5-11) ai danesi Karsten Haumann e Pia Toelhøj, teste di serie n. 1. «Sono abbonato al secondo posto - racconta Alessandro - e dopo i due europei nel doppio con mio fratello Giovanni è arrivato questo primo argento mondiale nel misto. Non volevo farlo sfigurare, vincendo questa volta che lui non c’era (e ride)». Krisztina sta allo scherzo: «Non volevo che sembrasse che fossi più brava di Giovanni, portando al successo Alessandro, e mi sono accontentata dell’argento. Qui partecipo per l’Ungheria, perché sono nata lì, ma mi sento italiana». La finale era iniziata bene: «Eravamo avanti di un set e 5-1 nel secondo, la strada era ancora lunga, ma, chissà, se ci avessimo creduto di più e avessimo vinto anche il secondo parziale, la partita avrebbe potuto prendere una piega diversa». Per Alessandro «Haumann è molto bravo in doppio, è campione uscente nel maschile e aveva perso contro me e Giovanni in semifinale a Rimini nel 2022 e anche a Sandefjord l’anno scorso era approdato al penultimo turno, nell’altra parte del tabellone rispetto a noi». Bisi e Nagy erano alla prima gara insieme. «Abbiamo un’idea del gioco diversa - spiega Krisztina - però siamo duri tutti e due e non molliamo mai. Abbiamo avuto incontri complicati anche negli ottavi e nei quarti e ne siamo usciti bene. Siamo contenti. Questa per me è la prima esperienza fra i Master. Essendo la manifestazione organizzata in casa, non avrei proprio potuto non esserci».
Nell’Over 40 hanno conquistato il bronzo sia Alessandro Soraci e Martina Milic, che hanno ceduto in semifinale per 3-0 (6-11, 9-11, 9-11) ai polacchi Jaroslaw Tomocki e Elzbieta Kazberuk, sia Romualdo Manna e la canadese Ioulia Degtiar, che hanno perso per 3-1 (9-11, 9-11, 11-8, 8-11) contro i finlandesi Johan Pettersson e Marina Donner.
«Ci conosciamo da una vita con Alessandro - afferma Martina - e in occasione di questi Mondiali stavo cercando un compagno e mia sorella Vanja ha trovato proprio questo ragazzo d’oro, che è un vero gentiluomo e durante tutto il torneo mi ha sempre sostenuto, anche nei momenti difficili. Non pensavamo di arrivare così avanti e l’ottimo affiatamento che si è creato ha fatto la differenza». La coppia ha funzionato. «Il nostro punto di forza - afferma Soraci - è stata la compatibilità. Come tipologia di gioco entrambi cerchiamo di controllare, poi io a un certo punto cerco di tirare forte. In semifinale avremmo potuto essere un po’ pronti nel primo set, nei due successivi ce la siamo giocata. Siamo entrambi al primo anno nei Master e ci riproveremo insieme nelle prossime occasioni. Questo bronzo è un bel punto di partenza».
Manna recrimina un po’ sul secondo set: «Dopo aver vinto il primo eravamo avanti per 8-5 e abbiamo commesso degli errori. Con Ioulia ci siamo trovati attraverso Irina Bagina, che mi ha proposto appunto una sua amica russa di nazionalità canadese. In campo la coppia ha funzionato, lei cercava di tenere il gioco e io entravo con i miei colpi. Questa semifinale è stata inaspettata. Nel girone siamo stati fortunati con il sorteggio, mentre in tabellone la difficoltà è aumentata. Nei quarti abbiamo affrontato una coppia polacca (Pawel Stopinski ed Emilia Kijok, ndr) e n’è uscito un incontro incredibile. Eravamo 1-0 e 10-4 e abbiamo perso per 13-11, poi 2-1 e 10-6 e abbiamo subìto un break di 6-0. Al quinto ce l’abbiamo fatta ai vantaggi e siamo stati duri mentalmente. Per me è la prima presenza a una manifestazione Master internazionale e conquistare due medaglie non è male. Domani avrò la semifinale del singolare contro il portoghese João Monteiro, sarà una partita molto difficile e darò il massimo».