Sonja, Katja e Martina Milic negli ottavi ai Mondiali Master
- Pubblicato: 12 Luglio 2024
La famiglia Milic, una delle storiche del tennistavolo italiano, è rappresentata ai Mondiali Master di Roma da Sonja, dalla figlia Martina e dalla nipote Katja, tutte professoresse nelle scuole italiane con lingua d’insegnamento slovena.
Un terzetto agguerrito, che infatti tornerà in campo domani mattina negli ottavi di finale dei singolari delle rispettive categorie di età.
Sonja, professoressa di educazione fisica in pensione, ha alle spalle gli Europei di Vienna, Praga, Porec, Rimini e Sandefjord e ha conquistato due medaglie di bronzo a Praga nel 1997 e a Sandefjord nel 2023. Alla Nuova Fiera di Roma è al suo esordio in una rassegna iridata e sta disputando le gare Over 65. «Nel singolare - racconta - ho giocato molto bene, non subito, ma gradualmente il mio livello è cresciuto. In tabellone, secondo, me mi sono espressa alla mia altezza. Sono sempre stata una persona combattiva ed anche emotiva, come tutti. Prima di scendere in campo avverto un po’ di ansia, che è normale ed è positiva se si riesce a gestirla. Non sempre la controllo, anche se rispetto a una volta sono diventata più brava. Finora sono stata molto concentrata, riuscendo a capire i pregi e i difetti delle mie avversarie. Domani affronterò una cinese (Sun Weifen, ndr), che non conosco e cercherò di dare il meglio. Se lei sarà più brava di me la applaudirò, in caso contrario spero di batterla».
Katja, professoressa d’italiano, ha disputato gli Europei di Rimini e di Sandefjord. «A Rimini - ricorda - sono andata quasi per gioco, ero al rientro dalla terza maternità e sono arrivata nei quarti nell’Over 40, cedendo alla finlandese Marina Donner, che poi si è aggiudicata il titolo. Ero troppo felice di avere sconfitto la svedese (Sofia Westholm, ndr) nel turno precedente e non ho approcciato nel modo migliore quella partita, che mi è sfuggita di mano. L’anno scorso in Norvegia ho sfiorato il podio, perché nei quarti, nel quinto e decisivo set, ho avuto un match-point sul 10-9 e l’ho mancato, perdendo poi per 12-10. Peccato. Quest’anno sono salita di categoria nell’Over 45 e sto vivendo una bellissima esperienza. Nel girone ho giocato bene e anche nei primi due incontri in tabellone mi sono piaciuta, superando la slovena Darinka Mali, che l’anno scorso si era piazzata terza. Ero un po’ tesa, ma una volta in partita mi sono sciolta e non ho mai allentato la concentrazione sui colpi e su quello che so fare. Domani avrò un’olandese (Evelien Hengstman, ndr), che è la campionessa europea in carica. È una difesa e di solito mi trovo bene contro questo tipo di atlete. Nei sedicesimi stava perdendo per 2-0 contro una coreana e ha prevalso per 3-2. Non molla mai e sarà una sfida dura».
Martina, che come la mamma, insegna educazione fisica, è appena entrata negli Over 40 ed è dunque al debutto. «Non sapevo bene cosa aspettarmi - spiega - la partecipazione degli asiatici a questi Mondiali è massiccia, ma nella mia classe d’età non ce ne sono molti. Sono molto contenta di come ho giocato ed è andato tutto bene. Domani avrò come avversaria una colombiana (Maria Patricia Henao Echeverri, ndr), ma per abitudine non vado mai molto a vedere chi incrocerò. Come mi ha insegnato la mia psicologa sportiva all’epoca, incentrerò la mia preparazione su me stessa, concentrandomi sui miei punti di forza, su cosa curare in modo particolare per fare il punto e su cosa fare attenzione. Cercherò soprattutto di divertirmi, un aspetto che cerco sempre di non dimenticare, perché se prevalgono i pensieri negativi finiscono con il condizionare il mio rendimento. Sono felice che il mio primo Mondiale sia in casa e sia anche la più grande manifestazione pongistica della storia. Si sta in mezzo a molto gente piacevole, che sorride, ed è bello al di là del risultato».
Nella foto, da sinistra Katja, Martina e Sonja Milic