Alessio Sardelli e Fosco Perinti in campo e in scena alla Fiera di Roma
- Pubblicato: 06 Luglio 2024
I Campionati Mondiali Master di Roma saranno per loro l’occasione di un doppio impegno. Alessio Sardelli e l’italianissimo, trapiantato a Parigi, Fosco Perinti saranno fra i 6.100 atleti, provenienti da 110 Paesi dei cinque continenti, che si sfideranno ai tavoli. Da qualche decina d’anni, però, le loro vite si sono sviluppate all’insegna della recitazione ed ecco allora che entrambi saranno fra i protagonisti che animeranno il programma di eventi del Fan Village.
Martedì 9, giovedì 11 e venerdì 12 luglio proporranno, infatti, il progetto “Ping pong & poesia”, in cui la partita sarà scandita dalle regole del gioco sportivo e da quelle della metrica della poesia e della lingua. La pallina sarà colpita sugli accenti tonici delle parole e chi sbaglierà perderà un punto, proprio come accade nel match quando si fallisce un colpo. Il “ping pong poetico” nasce da un’idea di Emmanuel Demarcy-Mota, direttore artistico del Théâtre de la Ville di Parigi, che aveva già ideato un progetto simile con attori-giocatori di tennis, ed è portato avanti in sinergia dal Teatro della Pergola di Firenze e appunto dal Théâtre de la Ville. L’obiettivo è costruire un teatro del XXI secolo capace di gettare dei ponti fra differenti discipline, generazioni e Paesi.
I testi proposti alla Fiera di Roma saranno tre e saranno recitati in tre lingue: in italiano “Tanto gentile e tanto onesta pare”, il celeberrimo sonetto di Dante Alighieri contenuto nel XXVI capitolo della Vita Nova, in francese la favola “Il corvo e la volpe” di Jean de La Fontaine e in inglese “To be or not to be” dall’Amleto di William Shakespeare.
Sardelli, fiorentino doc, vanta trascorsi pongistici di alto livello, perché negli Anni ’70 ha indossato la maglia della Nazionale, con la quale ha anche partecipato agli Europei di Rotterdam, ed è stato campione italiano assoluto di doppio. «Sono anche molto legato - racconta - a un ricordo del match della Coppa dei Campioni del 1974, che disputammo a Firenze con il Cus Firenze, contro gli svedesi del Mölndals BTK. Affrontai il pluricampione mondiale ed europeo e n. 2 del ranking Kjell Johansson, soprannominato “The Hammer”, ovvero “Il Martello”, per come tirava forte, e lo impegnai. Alla fine mi fece i complimenti e mi disse che avevo un bel gioco veloce, sullo stile degli svedesi. Ne fui molto lusingato». In seguito Alessio ha intrapreso una fortunata carriera da attore, che lo ha visto lavorare in teatro, con maestri del calibro di Gigi Proietti, Giorgio Albertazzi e Gabriele Lavia, e in produzioni cinematografiche e televisive.
Perinti, originario di Sinalunga (Siena), ha interrotto i suoi studi all’Isef (che poi ha completato successivamente), per frequentare a Parigi la scuola di mimo del grande Marcel Marceau, e da quel momento è sempre rimasto in Francia, facendo l’attore di teatro e di cinema e anche il doppiatore. Ha incontrato il ping pong sette anni fa, quanto si è iscritto con un amico al club Paris 13 Tennis de Table, di cui successivamente è stato anche presidente. Ora continua a giocare e insegna ai malati di Parkinson e ai ragazzi nelle scuole.
«Siamo molto orgogliosi del “ping pong poetico” - spiega Sardelli - perché sta andando bene. Il pubblico viene coinvolto e, dunque, oltreché al tennistavolo, si avvicina alla poesia e alla cultura. Sono felice di portare avanti le mie due passioni per il ping pong e per il teatro e di tenere alto il nome di Firenze e dell’Italia in giro per l’Europa».
Per Perinti «ho sentito parlare per la prima volta di questo progetto da Demarcy-Mota nel 2021 e da gennaio di quest’anno nella hall del Théâtre de la Ville giochiamo a ping pong e proponiamo dei testi. Le persone che vengono si cimentano in questa nuova disciplina e l’interesse sta crescendo, con la soddisfazione di tutti».
Venendo al campo, Sardelli giocherà nel Gruppo 100 del singolare Over 65 e affronterà nell’ordine l’inglese Patrick Worrel, il francese Roger Rousson e il tedesco Manfred Jochem. Farà anche il doppio maschile con Alberico Gualfetti e il misto con Francesca Marcone. «A livello Master - racconta - è la mia prima partecipazione a un evento di questa importanza. La passione per il tennistavolo ardeva sotto la cenere e si è di nuovo palesata in tutta la sua forza. I Mondiali mi mancano e quando ero agonista li ho sfiorati, come anche le trasferte in Cina. Forse non ero ancora fra i migliori assoluti, anche se alla rassegna continentale di Rotterdam il direttore tecnico Ugo Luccio aveva puntato molto su di me, perché ero giovane e bravo. Disputare questo Mondiale è come chiudere il cerchio. A Roma la competizione sarà di alto livello. Nel mio girone il francese e il tedesco non hanno quasi mai smesso e l’inglese ha un gran fisico. Saranno avversari duri, però mi sto allenando e vedremo cosa accadrà. Mai dire mai».
Perinti nel Gruppo 168 dell’Over 60 sarà opposto al brasiliano Roberto Tadashi Ishikawa, al finlandese Cong Xisheng e all’italiano Giuseppe Garufi. In doppio farà coppia con Eric Nicole. «Sono venuto a Roma con due amici - afferma - e siamo in modalità festiva e amichevole. Non abbiamo velleità agonistiche, so che ci sono degli ex campioni e altre persone che partecipano per il piacere di giocare. È il bello di questa manifestazione, che mi voglio godere nella sua essenza. Il tennistavolo di suo ha il pregio di unire, più che dividere. Alla fine, io lo interpreto così e voglio continuare, ci si complimenta con chi vince. Si vive un’esperienza socializzante e divertente. Sono animato dalla voglia di condividerla con tutte le altre persone che saranno presenti a Roma, venendo anche da molto lontano. Per me questa è una festa dello sport e dell’amicizia attraverso lo sport. Se poi riuscirò a vincere una partita, ne sarò felice e lo sapranno tutti».