Nazionale femminile batte la Repubblica Ceca ed è nei quarti agli Europei 2023Corsi e ricorsi storici. L’Italia femminile aveva raggiunto i quarti di finale agli Europei per l’ultima volta nel 2008 a San Pietroburgo per merito di Nikoleta Stefanova, Tan Wenling Monfardini, Laura Negrisoli, Tian Jing e Wang Yu. Questa sera a Malmö, dopo 15 anni, le ragazze guidate da Elena Timina sono tornate  fra le prime otto squadre del continente, battendo per 3-2 la favorita Repubblica Ceca, grazie alla doppietta di Stefanova, dopo parecchie stagioni nuovamente in azzurro in una grande manifestazione, e al punto di Gaia Monfardini, figlia di Tan.

Domani alle ore 13 al tavolo 2 (in diretta streaming al link https://www.ettu.tv/en-int/livestream/malmoe-table-2/1630812) dall’altra parte della retina ci sarà la Germania campione in carica e, comunque andrà, sarà una gara tutta da seguire e da godere.

Nikoleta Stefanova ha affrontato Hana Matelova (n. 53 del ranking mondiale) e con una prestazione stellare l’ha demolita. Dal 5-5 si è portata sul 10-5 a ha sfruttato il terzo set-point. Nel secondo parziale l’azzurra ha recuperato da 1-4 a 5-5 e dal 7-7 ha piazzato un break di 4-0. Alla ripresa del gioco Stefanova dal 3-3 è volata sull’8-3 e sul 10-4 ha chiuso al secondo match-point.

Giorgia Piccolin (n. 120) contro Zdena Blaskova (n. 272) è partita bene (5-3), ha perso sei punti consecutivi (5-9) e sul 6-10 ha annullato le prime tre palle set. Nella seconda frazione la bolzanina è risalita da 4-6 a 7-6 e ha ceduto cinque scambi di fila.  Nella terza ha avuto un avvio in salita (1-5), ha ridotto le distanze (3-5) ed è stata staccata nuovamente (3-9), per un epilogo senza storia.

Sull’1-1 sono entrate in campo le n. 3 Gaia Monfardini (n. 113) e Katerina Tomanovska (n. 263) e la mantovana ha condotto sul 4-2 e sul 6-3, dal 6-5 ha riallungato (10-5) e ha concretizzato il secondo set-point. Nel secondo parziale, dopo un inizio punto a punto (5-5), Monfardini si è spinta sull’8-5 e sul 10-7, approfittando della seconda chance. La lombarda ha alimentato la sua azione (4-1), ma Tomanovska ha risposto con un 5-1 (6-5), dal 7-7 è andata in testa (9-7) e vi è rimasta fino al termine. Nella quarta frazione Monfardini ha ripreso a pressare (6-1) e non si è fermata (8-2). Ha avuto sei match-point (10-4) e il primo è stato decisivo.

Piccolin, opposta a Matelova, ha inseguito sul 2-4 e dal 3-4 non è riuscita ad arginare la fuga dell’avversaria. Ha reagito positivamente (5-0), ma è stata rimontata (6-6) e dall’8-6 è stata superata (8-10) Ha salvato i due set-point e il terzo (10-11) ha premiato la ceca, che dopo il cambio di campo ha assunto il controllo (4-0) e l’ha rafforzato (8-1), filando agevolmente al traguardo.

Determinante, dunque, il quinto singolare fra Stefanova e Blaskova, nel quale l’azzurra ha recuperato da 1-3 a 3-3 e dal 4-5 ha imposto un filotto di 7-0. Al rientro al tavolo Stefanova dal 4-3 è stata sorpassata (4-6) e dal 5-6 ha visto lievitare il gap (5-9). Ha vinto, però, sei scambi di seguito e anche il secondo parziale le ha sorriso. Nel terzo la mantovana ha insistito (4-1) e dal 4-2 ha dilagato, consegnando il trionfo all’Italia.

«Abbiamo iniziato - commenta coach Timina - con un risultato sorprendente, perché Nikoleta è una grande giocatrice, ma tutti sappiamo quanto sia difficile battere per 3-0 Matelova. Tecnicamente e tatticamente è stata perfetta. L’avversaria ha sempre faticato a rispondere ai suoi angoli soprattutto di rovescio. Anche il servizio è stato ottimo. La mentalità vincente di Nikoleta ci ha dato una grande partenza. Per quanto riguarda il secondo match, Giorgia secondo me è in uno stato di forma molto buono, ma Blaskova è riuscita a rompere sempre il ritmo del gioco, cambiando le direzioni e il tempo e comportandosi in modo imprevedibile. È stato un incontro nervoso e Blaskova è riuscita e gestire un po’ meglio la sua tensione. Penso, però, che Giorgia avrebbe potuto vincere un set, probabilmente il secondo, e quella sarebbe stata una svolta. Gaia tatticamente contro Tomanovska è stata molto brava. Ha utilizzato la linea tattica che abbiamo preparato prima di scendere in campo e ha funzionato. Quanto la ceca nel terzo set si è abituata meglio al suo gioco, è riuscita a cambiare un po’ il servizio e ha utilizzato un top spin lento molto carico che ha messo in difficoltà Tomanovska. Devo fare grandi complimenti a Gaia, perché ha tenuto sotto controllo la pressione e non ha avuto alti e bassi. Nel quarto singolare Matelova ha dimostrato di avere più esperienza di Giorgia nel giocare sfide importanti nelle gare a squadre. È partita molto aggressiva e si è presa facilmente il primo set, ma nel secondo Giorgia ha iniziato in modo molto brillante. La rivale si è poi aggiudicata tre punti fortunosi e lei ha perso un pizzico di fiducia, cedendo anche quel parziale. Nel terzo Matelova era gasatissima e non ha trovato resistenza. Sul 2-2, onestamente, se avessi dovuto puntare tutti i miei soldi su una delle due, lo avrei fatto su Nikoleta, perché è un’atleta veramente vincente, una persona che sa come imporsi nei match importanti, non ha timore nei momenti decisivi e sa reggere la pressione. Blaskova per batterla avrebbe dovuto disputare una partita incredibile. Siamo assolutamente felici di questa vittoria, che ci riporta ai quarti di finale agli Europei dopo 15 anni. Per noi è un grande risultato e vale come una medaglia. Per la mentalità del team e delle giovani atlete è fondamentale comprendere che vincere è possibile, è bello e può diventare normale. Abbiamo ricevuto molti complimenti dagli altri coach e dalle altre atlete per il nostro spirito di squadra e la capacità di combattere. Domani affronteremo la Germania e sarà difficilissimo, ma sarà un altro giorno».

Nikoleta Stefanova - Hana Matelova 3-0 (11-7, 11-7, 11-5)

Giorgia Piccolin - Zdena Blaskova 0-3 (9-11, 7-11, 4-11)

Gaia Monfardini - Katerina Tomanovska 3-1 (11-6, 11-8, 9-11, 11-4)

Giorgia Piccolin - Hana Matelova 0-3 (4-11, 10-12, 3-11)

Nikoleta Stefanova - Zdena Blaskova 3-0 (11-5, 11-9, 11-3)

Nella foto da sinistra Giorgia Piccolin, Nikoleta Stefanova, Gaia Monfardini, Debora Vivarelli e il tecnico Elena Timina