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Elena Timina al Centro Tecnico Federale di TerniElena Timina, la nuova head coach della Nazionale femminile assoluta, ha appena ultimato il suo primo stage alla guida delle azzurre al Centro Federale di Terni.

Ci ha raccontato i motivi che l’hanno indotta ad accettare la proposta della FITeT e le sue impressioni sui primi giorni di lavoro.

«Quando sono stata raggiunta da una telefonata, totalmente inaspettata, mi trovavo in aeroporto per raggiungere Lucerna per il terzo anno. Ho speso tutta la mia vita occupandomi dello Sport di Alto Livello. Ho giocato per molto tempo grandi competizioni e successivamente sono stata allenatrice della Nazionale olandese assoluta. Abbiamo partecipato a molti tornei e vinto molte medaglie. Mi sentivo a mio agio, un “Pesce nell’acqua” in quelle competizioni. Conosco tutti. Sono stata fuori da questo ambiente per due anni, stando a Lucerna. Sono stati anni fantastici e li ho sinceramente amati, ma mi mancava effettivamente lo sport di alto livello. Ho avuto il sostegno della mia famiglia, che mi ha suggerito di fare la scelta migliore per me, per seguire il mio cuore. E il mio cuore mi ha portato qui»

Il suo primo approccio al tennistavolo italiano è stato molto positivo:«La mia prima impressione, se devo dirlo con una sola parola, è stata fantastica. Le atlete sono stupende, vogliono realmente progredire, vogliono lavorare con me. Lavorano duro e mi hanno accettato immediatamente. Ho chiesto alle ragazze dei feedback riguardo a questi primi giorni e le loro sensazioni sono state positive, anche da parte mia è stato lo stesso. Non so quanto lontano andremo, non so quanto competitive diventeremo. La cosa per me più importante è farlo insieme. La parola chiave è Squadra, fin da quando ero giocatrice».

Poi qualche parola sulla direzione nella quale Timina intende andare:«Le ragazze sono molto efficienti fisicamente, è un aspetto molto buono perché non è sempre così. Ora dovremo lavorare molto intensamente, per imparare a gestire le variazioni: di spin, direzione, piazzamento e tempo. Giocare solo forte non è sufficiente per il tennistavolo moderno, perciò dobbiamo impegnarci per migliorare il gioco. Bisogna saper giocare con la pallina. Bisogna saper far fare alla pallina diverse cose con tempi diversi. Credo che le atlete debbano uscire, andare fuori dalla loro "Comfort Zone" il più possibile, soprattutto in allenamento. I match più importanti non sono proprio piacevoli, perché c’è paura e tensione. Bisogna quindi prepararsi durante l’allenamento. Cerco di far diventare le mie atlete forti mentalmente e più resistenti in tutte quelle circostanze inaspettate che possano presentarsi durante il match. Lavoreremo con questa finalità».

L'intervista video completa è disponibile sulla pagina Facebook, al link https://www.facebook.com/fitet.org/videos/1015833862571942.