Tokyo 2020 Ma Long vincitore in singolare e a squadre Le due settimane di tennistavolo andate in scena alle Olimpiadi di Tokyo 2020, che hanno visto all’opera anche l’azzurra Debora Vivarelli, guidata dal tecnico Maurizio Gatti, e sul fronte arbitrale Mario Re Fraschini, non hanno lesinato gli spunti interessanti. A partire dalla giovanissima siriana Hend Zaza e dal Giappone che ha fatto la storia conquistando l’oro nel doppio misto.

Zaza all'età di 12 anni è diventata la più giovane olimpionica di qualsiasi sport a gareggiare dal 1968, quando ai Giochi Invernali di Grenoble l'undicenne romena Beatrice Hustiu fu impegnata nel pattinaggio di figura. Nonostante la sua sconfitta nel preliminary round contro l’austriaca Liu Jia, Hend, che è stata la portabandiera del suo Paese, si è detta era fiduciosa di tornare alla rassegna a cinque cerchi.

Jun Mizutani e Mima Ito hanno regalato alla nazione ospitante il primo oro della storia olimpica, dal debutto della disciplina a Seul nel 1988, battendo in finale i favoriti Xu Xin e Liu Shiwen. Per la quinta volta la Cina ha ceduto il metallo più pregiato agli avversari.

La medaglia di bronzo di Lin Yun-Ju e Cheng I-Ching, che hanno prevalso nella finalina sui comunque bravissimi francesi Emmanuel Lebesson e Wuan Jia Nan, e stata la prima di due atleti nati e cresciuti pongisticamente a Taipei.

Nel singolare maschile l'egiziano Omar Assar, eliminando lo svedese Mattias Falck, vicecampione iridato, e il taipeano Chuang Chih-Yuan e stato il primo giocatore di un Paese di lingua araba a raggiungere i quarti di finale.

Altra grande impresa è stata firmata dal giovane sloveno Darko Jorgic, testa di serie n. 18, che ha eliminato l’idolo di casa Tomokazu Harimoto e ha anche lui centrato l’accesso ai quarti.

Il tedesco Dimitrij Ovtcharov si è messo al collo il suo secondo bronzo, dopo quello colto a Londra 2012.

Ito, con il suo terzo posto, è diventata la prima giapponese a vincere una medaglia in singolare, dopo la sua vittoria sulla singaporeana Yu Mengyu (n. 26 del seeding), rivelazione assoluta della manifestazione.

Venendo ai vincitori, Chen Meng ha centrato l’obiettivo alla sua prima partecipazione olimpica e Ma Long (nella foto di Rémy Gros), dopo il terzo titolo mondiale, ha messo in carniere il secondo ai Giochi, primo uomo capace di difendere la medaglia d’oro.

A squadre la Cina ha mantenuto la sua imbattibilità sia al maschile sia al femminile, calando il poker di successi. La Germania si è confermata la prima forza europea e fra gli uomini è stata l’ultima cedere alla strapotenza di Ma Long, arrivato al quinto oro personale, Fan Zhendong e Xu Xin.

Nel femminile, invece, le teutoniche hanno mancato il podio e ha festeggiato Hong Kong, che ha avuto nella finale per il terzo posto la sua maggiore protagonista in Minnie Soo Wai Yam, autrice di una doppietta.

Con l’argento in team, Ito ha collezionato una medaglia per ogni metallo.

Le emozioni dunque non sono mancate, anche se la Cina, dopo l’inciampo iniziale, ha portato a casa quattro ori, che hanno fatto salire il bottino complessivo a quota 32.

Per tornare all’azione, non bisognerà aspettare molto, perché il primo appuntamento internazionale sarà il WTT Contender Budapest, in programma dal 15 al 20 agosto.