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Debora Vivarelli alle Olimpiadi 5Debora Vivarelli non è riuscita a superare il primo turno del singolare delle Olimpiadi di Tokyo 2020. Aveva un compito impegnativo ed è stata sconfitta per 4-1 (11-7, 5-11, 11-4, 12-10, 11-2) dall'australiana, di origine cinese, Lay Jian Fang.  

L'inizio dell'incontro è stato in equilibrio fino al 4-4. poi l'australiana si è portata sul 6-4, è stata raggiunta (6-6) ed è scattata nuovamente (10-6), sfruttando il secondo set-point. L'azzurra si è prontamente riscattata (6-3) e ha allungato (8-4), salendo a cinque palle di chiusura e mettendo a segno la prima.

Fang al ritorno al tavolo ha fatto il break (6-1), è stata parzialmente riavvicinata (6-3) ed è ripartita (9-3). Sei i suoi set-point (10-4) e il primo le è bastato. La aussie ha continuato a comandare (4-2) e Vivarelli, con tenacia, l'ha raggiunta (5-5), per essere ridistanziata (5-7) e firmare il sorpasso (10-9). Ha mancato il set-point, mentre l'oceanica sull'11-10 ha centrato l'obiettivo.

Scampato il pericoloso, nel quinto parziale Fang è scattata inarrestabile (10-1) e al secondo match-point ha conquistato la vittoria.    

«Mi sono stupita di me stessa - spiega Vivarelli - perché sono riuscita a entare in campo veramente tranquilla. Il problema, in certi frangenti, è stato trovare delle soluzioni tattiche, perché era abbastanza chiaro che avrei dovuto giocarle maggiormente sul diritto, evitando il rovescio con il puntino lungo, però spesso tornavano indietro delle palline che mi mettevano in difficoltà. Avrei potuto forse trovare un sorteggio un po' meno complicato, però in manifestazioni come questa non esistono accoppiamenti agevoli. Il momento migliore della mia partita  è stato nel secondo set, quando ho iniziato a sentire meglio la pallina che arrivava dal suo puntino e a indirizzarla sul suo diritto. Anche con il servizio ho trovato delle soluzioni soddisfacenti, poi dal parziale successivo lei si è adattata e ho nuovamente faticato. Nonostante tutto, nella quarta frazione ho avuto la forza di recuperare e di procurarmi un set-point. Se lo avessi concretizzato, la sfida sarebbe cambiata, purtroppo non è andata così. A nessuno piace perdere, però non riesco a essere arrabbiata per questa sconfitta. Mi ero ripromessa di fare il massimo in ogni incontro che avessi dovuto sostenere e sono convinta di averci provato fino in fondo. Da questa esperiena mi porto a casa un bagaglio enorme di emozioni, ogni giorno ne ho vissute di nuove e anche ieri alla cerimonia inaugurale, anche se lo Stadio era vuoto, sono stati momenti magici. Ho già in testa di esserci anche alle Olimpiadi di Parigi, che sono quasi dietro l'angolo. Quando rientrerò a casa ci siederemo a un tavolo e tireremo giù un piano di battaglia per i prossimi tre anni. È stato bello gareggiare qui a Tokyo e voglio ringraziare la Federazione, l'Esercito, che mi permette di praticare il tennistavolo come un lavoro, e tutti coloro che hanno reso possibile tutto questo».

Per coach Maurizio Gatti, «Debora ha giocato un buon incontro, con la giusta determinazione e voglia di fare. Purtroppo l'avversaria, cinese, con l'impugnatura a penna e con il puntino lungo, era una delle peggiori che potesse capitarci. Tatticamente abbiamo cercato di venire via dalla diagonale del rovescio, che poteva creare problemi, ma non era facilissimo riuscirci. Il quarto set è stato uno snodo importante. Siamo andati subito sotto, fra l'altro con una retina e uno spigolo, ho chiamato timeout e siamo rientrati. Sul 10-9 non c'è stata la chiusura e nel set successivo la partita è scivolata via. Sul 2-2 avremmo assistito a un match diverso, perché quando il punteggio è in equilibrio è più facile provare a portare la partita dalla propria parte, quando l'avversaria scappa via, invece, tutto si complica terribilmente. Nel complesso sono comunque soddisfatto».