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Nazionale azzurra ai Campionati Europei individuali di Varsavia 2021Si sono da poco conclusi i Campionati Europei di Varsavia e i migliori risultati della spedizione italiana sono stati in singolare i sedicesimi raggiunti da Niagol Stoyanov e nei doppi gli ottavi di Stoyanov nel maschile con Mihai Bobocica e nel misto con Giorgia Piccolin.

Abbiamo chiesto un commento della manifestazione in chiave azzurra ai tecnici federali Lorenzo Nannoni e Maurizio Gatti, che hanno guidato i nostri atleti e le nostre atlete.

«Il dispiacere maggiore - spiega Nannoni - riguarda il doppio, non tanto per aver mancato delle occasioni particolari nella sfida degli ottavi contro gli austriaci Robert Gardos e Daniel Habesohn, quanto perché facciamo fatica, ma è una situazione che riguarda anche altri Paesi, a catalizzare le nostre risorse su quella gara, nella quale potremmo ottenere dei risultati migliori. Spesso dopo la sconfitta in singolare, chi ha perso subisce un calo psico-fisico nel doppio e il suo rendimento ne risente, riducendo le possibilità della coppia di competere ai massimi livelli. Peraltro non è che gli austriaci abbiamo iniziato il match in modo convincente, loro però sono un doppio costruito negli anni e dunque riescono ad ammortizzare meglio determinati momenti di difficoltà. Comunque c’è rammarico, perché in quel tabellone avremmo potuto andare più avanti. È un discorso di base che potrebbe estendersi anche al misto, altra specialità in cui esisterebbero delle potenzialità per puntare a qualcosa di più. Sono valutazioni, però, che coinvolgono la programmazione degli allenamenti nel corso della stagione, che deve tenere conto di una serie di esigenze che riguardano i vari atleti».

Venendo al singolare «i tre primi posti nel girone erano tutt’altro che scontati. Niagol ha disputato una buona gara. Nella fase di qualificazione, in verità, ha sofferto parecchio e non credo che dovrebbe faticare così tanto contro il polacco Maciej Kubik, che è un ottimo giovane rampante, però, per tipologia di gioco e grado di esperienza, dovrebbe essere superato con maggiore tranquillità. La vittoria sul danese Jonathan Groth, n. 31 al mondo, è stata senza dubbio di spessore, anche per l’importanza della competizione in cui è stata ottenuta. Anche contro il romeno Ovidiu Ionescu, pongista in grande condizione e molto ostico, in fondo Niagol ha perso per 4-2 e almeno i primi set sono stati molto combattuti e avrebbero potuto girare a suo favore».

Bobocica nei trentaduesimi è stato rimontato da 3-0 a 3-4 dal tedesco Benedikt Duda. «C’è un po’ di rammarico - afferma Nannoni - però bisogna fare le giuste considerazioni. Bobo si è aggiudicato il girone a mani basse e in tabellone si è subito trovato di fronte questo giocatore scomodissimo, per svariati motivi. Il fatto che sia tedesco è un aspetto di peso, perché i teutonici prima di perdere una partita mettono in campo tutto ciò che hanno. Oltretutto tatticamente sono anche molto avveduti e infatti, quando Duda ha iniziato a sbagliare di meno, l’impronta tattica si è vista. Mihai finché è riuscito a tenere il gioco chiuso ha controllato bene la situazione. Quando gli scambi si sono aperti di più, si è capito che stava iniziando un altro match. Certamente quello non era il Bobo del Torneo Mondiale di Qualificazione Olimpica di Doha e neppure quello della gara europea di Guimarães, però è stato capace lo stesso di esprimersi su buoni livelli».

Per quanto riguarda Marco Rech Daldosso, «nel girone ha fatto una discreta gara. È chiaro che debba dare un indirizzo al proprio gioco e in questi anni dovrà provare a crescere e a fare quel salto necessario a ben figurare in ambito internazionale. Ne ha le possibilità, perché è in possesso di doti fisiche e di tocco di palla importanti. Ha ceduto ad Andrea Landrieu, poi è stato bravo a battere il serbo Marko Jevtovic. Nel tabellone il suo impegno contro lo svedese Anton Källberg era sostanzialmente proibitivo e comunque Marco non ha demeritato».

Sul fronte femminile per coach Gatti «Piccolin era la prima delle escluse e nel girone ha incontrato la difesa norvegese Rikke Skattet e la greca Elisavet Terpou, non dando mai loro l’opportunità di entrare in partita. In tabellone ha affrontato la slovacca Barbora Balazova, che alle qualificazioni europee alle Olimpiadi era arrivata quasi fino in fondo. È molto ostica e Giorgia non è riuscita a incidere. Ha avuto solo una possibilità nel secondo set, quando si è portata nettamente in vantaggio, poi l’avversaria è rientrata e non c’è stato più nulla da fare».

Anche Jamila Laurenti si è qualificata al tabellone, ma come seconda:«È stata brava perché ha vinto per 3-1 contro la lettone Baiba Bogdanova, che, pur avendo un insidioso puntino sul rovescio, non l’ha mai impensierita. Ha poi ceduto alla ceca Katerina Tomanovska, non riuscendo a rispondere ai suoi servizi, e ha passato il girone con il facile 3-0 sulla lussemburghese Ariel Barbosa. Nella fase a eliminazione diretta ha disputato un bellissimo match contro Britt Eerland, che è la n. 28 al mondo. Dopo l’1-1 dei primi due set, il terzo e il quarto sono finiti di misura all’olandese e hanno fatto la differenza. Il gioco di Jamila con l’antitop è molto difficile da gestire e richiede una grande forza mentale. Nonostante ciò e la solidità dell’avversaria, è stata brava a rimanere sempre in gara».

Debora Vivarelli era già in tabellone, in quanto testa di serie numero 17:«Ha trovato subito la giovanissima Prithika Pavade e ha fatto la sua partita. La francesina non può essere considerata una ragazzina, in quando si è qualificata alle Olimpiadi ed è veramente il futuro del tennistavolo europeo. Sta giocando con una grandissima continuità e a un livello molto alto. Ha una furbizia e una determinazione degna di gente che ha alle spalle una notevole esperienza e la sua palla di diritto ha una rotazione veramente pesante da arginare».

Gaia Monfardini è stata eliminata nel girone:«Contro la svedese Filippa Bergand ha sofferto molto i servizi superiori e anche nella seconda sfida, che l’opponeva alla bielorussa Katsiaryna Baravok, non ha avuto chance. Ha pagato il prezzo dell’inesperienza, alla prima gara di alto livello assoluto alla quale partecipava. Gaia ha un ottimo potenziale, ma deve maturare».

Riguardo ai doppi «quello di Giorgia e Debora è scappato via contro le slovacche Tatiana Kukulkova ed Ema Labosova anche per un pizzico di sfortuna. Il misto di Vivarelli con Rech Daldosso è stato positivo ed è stato condizionato da qualche errore di troppo. Laurenti e Monfardini sono state bravissime, perché contro una coppia consolidata come quella composta da Elizabeta Samara e Daniela Monteiro Dodean si sono imposte nel primo parziale e nel secondo non hanno sfruttato un set-point. Conquistata la seconda frazione, le romene hanno preso più coraggio e hanno imposto la loro esperienza e il livello internazionale».