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Debora Vivarelli foto Rémy GrosDebora Vivarelli (nella foto di Rémy Gros), l'azzurra meglio piazzata nel ranking mondiale, con il suo 72° posto, è stata intervistata dal sito dell'International Table Tennis Federation. La 27enne appianese, atleta del Centro Sportivo Esercito, parla della sua vita nel tennistavolo, delle sue passioni extrapongistiche e, naturalmente, del suo grande obiettivo di qualificarsi alle Olimpiadi di Tokyo.

«Il tennistavolo - racconta - è sempre presente nella mia vita, entrambi i miei genitori e le mie sorelle hanno giocato o stanno ancora giocando. Mia mamma è la presidente del club in cui sono cresciuta e continuo a giocare. Mio padre gioca ancora, mia sorella maggiore insegna ai bambini e la mia sorellina è la mia compagna di squadra e di allenamento preferita. Quindi tutto ruota attorno al ping pong nella mia famiglia. Il tennistavolo mi ha insegnato la disciplina, il sacrificio, come affrontare momenti difficili e a non arrendermi. Mi ha dato la possibilità di viaggiare per il mondo e incontrare molti amici. Mi ha anche insegnato il sacrificio e l'importanza del duro lavoro, senza i quali sarebbe impossibile emergere, non solo nello sport, ma in tutte le situazioni della vita».

Debora si sofferma poi sullo sci:«Adoro sciare. Ho iniziato quando avevo solo tre anni e da dove vengo, nel nord Italia, tutto gira attorno allo sci. Sono una persona molto competitiva, quindi sono abbastanza sicura che sarei diventata un'atleta professionista in qualsiasi disciplina».

In questo momento in cima ai suoi pensieri ci sono i Giochi:«È stata la decisione giusta rinviarli, perché la salute è molto più importante. All'inizio ero un po' triste perché ero molto vicina alla qualificazione, ma allo stesso tempo ero consapevole che avrebbe potuto essere pericoloso disputare una competizione così grande in queste condizioni. Spero davvero che l'ITTF ci faccia sapere presto come voglia procedere con il sistema di qualificazione. Il mio traguardo è l'ammissione alle mie prime Olimpiadi. Ho lavorato duramente negli ultimi quattro anni e soprattutto nell'ultima stagione. Ho partecipato a tutti i tornei possibili, a eccezione del Qatar Open e del Polish Open, dove purtroppo non mi è stato permesso di viaggiare, a causa delle restrizioni per il COVID-19. La qualificazione è stata estesa a un altro anno, il che significa ricominciare quasi da capo quando ero quasi arrivata in fondo. Non sarà facile, ma sono davvero motivata e voglio raggiungere l'obiettivo che mi ero prefissata quattro anni fa».

Nel tempo libero Vivarelli ama dedicarsi allo «yoga, è il modo migliore per rilassarmi e ritrovare me stessa. Mi piace anche fare escursioni con il mio cane e recentemente ho comprato una bici da strada e adoro pedalare in salita. Ci sono davvero molti posti fantastici dove andare nella mia Regione».

Il lungo periodo di lockdown non è stato facile:«Sinceramente non pensavo che il tennistavolo potesse mancarmi così tanto. Negli ultimi mesi ho viaggiato molto, 16 tornei internazionali in otto mesi. All'inizio della quarantena ero felice di poter finalmente riposare alcune settimane, ero davvero esausta, ma dopo le prime due settimane mi ero già resa conto che mi mancava tutto, la mia routine di allenamento, i viaggi, le competizioni e l'adrenalina. Stando a casa, ho imparato a non dare nulla per scontato. Penso a quanto siamo fortunati noi giocatori, che abbiamo trasformato la nostra passione in lavoro. A volte quando si è lontani da casa per settimane si sente il ​​peso del sacrificio, ora che sono costretta a rimanere a casa non vedo l'ora d'iniziare a gareggiare e a viaggiare di nuovo».

L'articolo completo in inglese è disponibile al link https://www.ittf.com/2020/07/14/debora-vivarelli-tokyo-clear-goal/.