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Jörgen Persson con Mattias Falck ai Mondiali del 2019 a BudapestChe sia stato un grande campione sono tutti d'accordo. Ai Mondiali è stato capace di conquistare il titolo in singolare nel 1991 a Chiba, al quale ha aggiunto gli ori a squadre a Dortmund nel 1989, a Chiba, a Göteborg nel 1993 e a Kuala Lumpur nel 2000, oltre agli argenti in singolare nel 1989, a squadre nel 1987 a New Delhi e nel 1995 a Tianjin e in doppio nel 1997 a Manchester e ai bronzi in doppio nel 1991 e a squadre nel 2001 a Osaka.

Agli Europei è salito dieci volte sul primo gradino del podio (in singolare a Praga nel 1986, a squadre sempre nel 1986, nel 1988 a Parigi, nel 1990 a Göteborg, 1992 a Stoccarda, nel 1996 a Bratislava, nel 2000 a Brema e nel 2002 a Zagabria e in doppio nel 1992 e nel 1996), tre sul secondo (in singolare nel 1996, a squadre nel 1994 a Birmingham e in doppio nel 1988) e una sul terzo (a squadre nel 1998 a Eindhoven).

Ha vinto anche tre World Cup a squadre e una individuale nel 1991 ed è il campione mondiale in carica dei Veterani nella categoria 50-54, essendosi imposto a Las Vegas nel 2018. Ha partecipato a sette edizioni delle Olimpiadi, un record che condivide con il croato Zoran Primorac, con il belga Jean-Michel Saive e con il nigeriano Segun Toriola, e si è classificato quarto a Sydney 2000 e a Pechino 2008.

Tutto questo è Jörgen Persson, che oggi ha 54 anni e non si accontenta di rappresentare una gloria dello sport svedese. Continua a contribuire agli allori pongistici del suo Paese e nella rassegna iridata del 2019 a Budapest ha guidato in panchina il connazionale Mattias Falck (con lui nella foto di Rémy Gros) alla conquista della medaglia d'argento, contro ogni pronostico.

Era il vice di Peter Blomquist e dal 1° ottobre sarà ufficialmente l'head coach della Nazionale svedese maschile. «Abbiamo molti campionati interessanti in arrivo - spiega il campione di Halmstad - nei quali credo che avremo buone possibilità di sfidare la Germania che, negli ultimi anni, è stata molto dura da battere per noi. Puntiamo sempre alle medaglie e, se riusciremo a superare i tedeschi, non saremo lontani dal nostro obiettivo. Un traguardo più a lungo termine è ovviamente quello di sconfiggere di nuovo la Cina. Lo abbiamo già fatto e possiamo farlo di nuovo, se pensiamo che sia possibile. Abbiamo un buon piano e credo che possiamo far sì che la storia si ripeta. Speriamo che i Campionati Europei di settembre a Varsavia, in Polonia, si possano disputare. A breve termine questo è il nostro grande obiettivo per prepararci e guardare avanti nel modo migliore».