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Aleksandr Khanin a MinskAleksandr Khanin, il 22enne bielorusso che difende per il secondo anno nella nostra serie A1 i colori dell'Apuania Carrara, si è raccontato al sito dell'European Table Tennis Union.

In questo momento e a Minsk e in patria la situazione è molto diversa da numerosi altri Paesi europei, Italia compresa. «Mi sento bene - spiega - in Bielorussia non abbiamo la quarantena e ci stiamo allenando quasi nel solito modo, in questo momento sto dedicando attenzione alla preparazione fisica. Ho riprogrammato un po' le due sessioni giornaliere, riducendo il tempo d'intervallo, così non devo andare a casa e poi tornare in palestra».

Khanin ha iniziato a giocare all'età di sei anni:«I miei genitori erano in dubbio se dovessi praticare il tennis o il tennistavolo, ma alla fine un amico di mia nonna, che era un pongista, ha consigliato loro di scegliere il tennistavolo. Personalmente mi sono reso conto dell'importanza per me di questo sport fino a quando ho iniziato ad avere successo e a vincere delle medaglie. Sono molto grato alla mia prima coach Alexandra Sipach, che mi ha instillato fin dalla più tenera età l'amore per lo sport. C'erano delle volte in cui volevo smettere, ma questo sentimento scompariva molto rapidamente e tornavo in palestra».

Aleksandr conquistò la sua prima medaglia a Minsk:«Avevo sette anni ed era il campionato cittadino per i bambini. Onestamente non ricordo che competizione fosse, ma ricordo bene che i bambini e le bambine partecipavano insieme». Poi vennero i podi più importanti:«Alcuni dei momenti più memorabili sono legati ai Campionati Europei. Ai Giovanili ho vinto un oro nel doppio cadetti nel 2013 a Ostrava, con il ceco Tomas Polansky, e il bronzo in singolare. In più ho ottenuto il bronzo nella rassegna continentale assoluta a squadre nel 2015 a Ekaterinburg. Fui impiegato in semifinale e sconfissi l'austriaco Daniel Habesohn, che allora era il n. 60 del ranking mondiale».

A 18 anni Khanin ha raggiunto i sedicesimi in singolare agli Europei di Budapest del 2016:«Sulla mia strada ho battuto parecchi Top 100. Venendo ai ricordi più recenti all'Austrian Open del 2019 sono arrivato di nuovo nei sedicesimi e ho ceduto a Timo Boll. I due atleti che ammiro di più sono il mio connazionale Vladimir Samsonov e il cinese Zhang Jike. Samsonov è stato un idolo per me fin da quando ero un bambino e sono felice di poter ancora giocare con lui nello stesso team. Di Zhang Jike mi piace il modo in cui gioca, è ancora il mio pongista favorito di tutti i tempi».

Non mancano, naturalmente i rimpianti:«Uno dei maggiori è probabilmente nella partita contro lo sloveno Darko Jorgic nel 2016. Agli Europei Giovanili di Zagabria nei quarti di finale ero in vantaggio per 9-7 nel settimo e decisivo set e ho perso». Ora, però, Aleksandr guarda avanti:«Il mio primo obiettivo è qualificarmi ai Giochi Olimpici di Tokyo. Spero veramente che la pandemia finisca il prima possibile e che inizieremo a gareggiare di nuovo».