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Ma Long campione del mondo 2019I Campionati Mondiali di Budapest si sono conclusi oggi con l’assegnazione degli ultimi due titoli. Nel singolare maschile il cinese Ma Long, già vincitore del doppio in coppia con Wang Chuqin, ha battuto per 4-1 11-5, 11-7, 7-11, 11-9, 11-5) lo svedese Mattias Falck, conquistando il terzo oro consecutivo, dopo quelli di Suzhou e Düsseldorf. La fase decisiva è stata nel corso del quarto set. Lo scandinavo, guidato in panchina dall’iridato del 1991 Jörgen Persson, ha condotto a lungo e si è trovato per l’ultima volta in vantaggio per 9-8, poi il coach cinese Qin Zhijian ha chiamato timeout e al rientro l’asiatico ha messo a segno tre punti consecutivi, prendendo l’abbrivio per disputare al meglio il quinto parziale.

«Penso - spiega Ma Long - che questa sia per me una celebrazione speciale e desidero godermi questo momento Voglio ringraziare i miei tifosi cinesi e anche quelli stranieri per il loro sostegno. Come componente della squadra cinese gioco sempre sotto pressione a causa dei record stabiliti dai nostri predecessori, perciò voglio continuare la tradizione. Penso che la pressione per me fosse maggiore nel 2017, essendo oggi la testa di serie numero 11. Ho dovuto dare il massimo in questa finale, perché sapevo che potrebbe essere stata la mia ultima chance per vincere il titolo». Dopo tre terzi posti di fila dal 2009 al 20013, il campione olimpico ha dunque calato il tris di ori di fila, eguagliando il connazionale Zhuang Zhedong, a segno nel 1961, 1963 e 1965. Dal 1932 al 1935 l'ungherese Victor Barma era arrivato a quota quattro, ma allora il Mondiale si giocava a cadenza annuale.

Nel doppio femminile le cinesi Sun Yingsha e Wang Manyu in rimonta hanno superato per 4-2 (8-11, 3-11, 11-8, 11-3, 12-10, 11-8) le giapponesi Hina Hayata e Mima Ito. «Questo - racconta Wang Manyu - era il nostro secondo più grande torneo internazionale dopo l'Open del Qatar e quando eravamo sotto abbiamo fatto il possibile, perché le nostre avversarie sono molto forti e competitive. Ci siamo dette di non rinunciare e di rimanere attaccate alla partita».