Da fischietto del calcio ad arbitro di tennistavolo, Nicola Capurso è Blue Badge
- Pubblicato: 08 Aprile 2025
L’Italia è sempre più rappresentata ai vertici della classe arbitrale internazionale. Dopo Mario Re Fraschini, Pietro De Pinto e Carmine Vitale, Nicola Capurso ha portato a quattro i nostri Blue Badge, ovvero coloro fra i quali vengono selezionati i direttori di gara per i Giochi e i Mondiali, olimpici e paralimpici.
Il 60enne Capurso è nato a Margherita di Savoia, in provincia di Foggia, e vive a Bari, dove lavora come funzionario pubblico, occupandosi di Meteorologia. È sposato con Mihaela, che lo ha sostenuto con affetto durante tutto il percorso.
«Dopo aver svolto attività sportiva, anche se solo amatoriale, alternando corsa, nuoto e ciclismo, - racconta - ho scoperto nel 1992 una passione per l’arbitraggio, iniziando con il calcio. Era un hobby, che in un primo momento impegnava i miei fine settimana e poi anche i miei giorni di ferie, un’attività iniziata come un semplice passatempo, senza ambizioni di carriera e solo per divertimento. Quando al termine della stagione 2007/2008 mi venne chiesto di lasciare l’arbitraggio di alto livello, per raggiunti limiti di età, non me la sono sentita di restare nell’ambiente per dirigere nelle serie minori, ho consegnato la mia tessera e sono uscito completamente dall’ambiente, tant’è che non ho più visto una partita, né allo stadio né in televisione».
Stava per aprirsi un capitolo ancora più gratificante della sua vita sportiva: «Ho continuato i miei allenamenti, correndo nel Parco Ducale di Parma, la città dove all’epoca vivevo. Un giorno ho letto la scritta “TT Parma 1972, scuola federale di tennistavolo”, era la sede di una società nota di cui ignoravo l’esistenza. C’ero passato davanti centinaia di volte, senza farci caso. Mi sono affacciato all’interno e ho visto in una stanza 6 tavoli da ping pong e delle persone che giocavano, seguite da un tecnico. Ho incontrato il presidente Giorgio Cavalli, al quale ho chiesto se potessi imparare anch’io, e, dopo una breve chiacchierata, mi sono ritrovato tesserato. Dopo tre giorni ho sentito alcuni atleti che parlavano di una trasferta che stavano organizzando per una gara di campionato e mi sono informato se esistessero degli arbitri. Mi diedero il numero di telefono di Giorgio Conti, il Fiduciario Arbitri Regionale dell’Emilia Romagna. Ci siamo parlati e mi ha fatto riempire un modulo, organizzandomi subito un corso da Aspirante Giudice Arbitro a Parma. Insomma la mia carriera da giocatore è durata tre giorni scarsi».
Quella di arbitro, invece, sarebbe stata un’esperienza lunga e stimolante: «Il mio insegnante al corso è stato Renato Pellegrini, che, con molta pazienza e più di 20 ore di lezione, mi ha fatto entrare in questo fantastico mondo. Me ne sono innamorato fin da subito. Il 7 febbraio 2009 ho esordito in una partita di campionato nazionale di serie B1, fra Steel Food ed Everping Castiglione Ravenna, come assistente del modenese Marco Sandoni. La settimana dopo ho partecipato al mio primo Torneo Regionale, diretto dal Giudice Arbitro Effettivo Sauro Malta, fantastico come collega e come persona, dal quale ho imparato i segreti di una buona gestione dei tornei da GAE. Ad aprile ero al mio primo Torneo Nazionale, diretto da Giacomo Maestri, che sarebbe diventato il mio tutor nel ruolo di Responsabile Direzione Gare. Nella stagione 2010/2011 ho debuttato in serie A1 femminile e maschile e nel 2013 ho arbitrato la prima finale scudetto maschile a Carrara e i miei primi 2 tornei nazionali nello staff. Nello stesso anno sono arrivate le prime esperienze internazionali, allo Junior and Cadet di Lignano Sabbiadoro e al Campionato Europeo e poi al Mondiale Giovanile di Riva del Garda. Dopo aver acquisito la qualifica di Giudice Arbitro Nazionale ho fatto l’esame per International Umpire e ho centrato l’obiettivo nel 2018, al Torneo Internazionale giovanile di Lignano».
Era solo il trampolino per un’altra scalata. «Girando per il mondo e conoscendo nuovi amici - spiega Capurso - mi si è presentata la possibilità di sostenere e superare l’Advanced Rules Exame a Metz in Francia, in occasione del WTT Youth Contender, acquisendo così la qualifica di Blue Badge in Progress. Per diventare Blue Badge avrei dovuto acquisire le quattro valutazioni favorevoli e le ho ricevute, due nel 2024 e altrettante nel 2025. Sono estremamente felice e non posso che ringraziare tutti coloro che mi hanno aiutato ad arrivare fin qui. Mai, e dico mai, mi sarei aspettato tutto ciò, ma questa è la vita».