Carmine Vitale e Sergio Turco sono Blue Badge in Progress
- Pubblicato: 23 Giugno 2024
Cresce il livello della classe arbitrale italiana sul fronte internazionale. La qualifica più importante, che può portare a essere selezionati per le Olimpiadi, i Campionati Mondiali e le altre manifestazioni principali, è quella di Blue Badge. Nel nostro Paese l’hanno già acquisita Mario Re Fraschini, Pietro De Pinto ed Elio Corrado. Uno stadio precedente è quello di Blue Badge in Progress, nel quale sono entrati ultimamente Carmine Vitale e Sergio Turco (nella foto da sinistra), che si sono aggiunti a Nicola Capurso.
Per diventare BBP bisogna innanzitutto superare il corso ARE e il corso AUT, che sono tenuti da istruttori della International Table Tennis Federation. Uno viene effettuato online e il secondo in presenza ed entrambi sono obbligatori, assieme all'esame vero e proprio, consistente nel rispondere a 60 domande in 60 minuti, che sono formulate in inglese e vertono sul regolamento internazionale. A questi tre step se ne sommano altri due. Bisogna sostenere un’intervista in inglese della durata minima di 40 minuti, che riguarda argomenti generali (per testare la capacità di un arbitro di sostenere un dialogo). Infine è necessario ottenere da 4 certificatori internazionali diversi, in competizioni sportive ufficiali della ITTF oppure della ETTU, un punteggio minimo di MEET (che equivale a un ADEGUATO) entro il termine massimo di 5 anni. La qualifica richiede poi di essere mantenuta attraverso ulteriori MEET successivi.
«Ho iniziato questa avventura arbitrale - ricorda Vitale - 12 anni fa, senza alcuna pretesa o speranza di poter ottenere qualche particolare traguardo, ma con la semplice volontà di essere utile ed eventualmente avere anche minime soddisfazioni. Nel corso del tempo ho partecipato ai vari esami per il passaggio di grado, sempre con la consapevolezza che tutto ciò che fossi riuscito a raggiungere sarebbe stato superiore alle mie aspettative iniziali. Man mano che superavo un livello l’asticella si alzava, ho sempre però ritenuto che essere arbitro di livello nazionale fosse già un traguardo prestigioso e impegnativo. Inutile descrivere il mio stupore e la mia felicità quando, in pieno periodo Covid e al primo tentativo, sono riuscito a conseguire la promozione ad arbitro internazionale. Mi sono potuto confrontare con altre realtà sportive e soprattutto ho compreso che l’obiettivo centrato avrebbe dovuto essere un trampolino di lancio per un nuovo livello. Mi sono preparato con impegno e dedizione e, dopo tre anni nel ruolo, sono riuscito a diventare Blue Badge in Progress. Ho già ricevuto il primo MEET e me ne restano tre per chiudere il cerchio».
Per quanto riguarda Turco, «a febbraio ho festeggiato i 20 anni dal mio primo arbitraggio ufficiale (un incontro di serie B2 fra GASP Moncalieri e Tennistavolo Vercelli). La mia “carriera” è nata quasi per caso, ero un giocatore e tecnico del CUS Torino fino ad allora, ma per via del poco tempo a disposizione da dedicare all’allenamento ho deciso di cambiare ruolo e di essere comunque utile a tutto il movimento pongistico. Inizialmente pensavo solo di offrire un servizio alle società della mia zona, poi imparando dai colleghi più maturi (un caro pensiero va al mio primo FAR Bruno Zola), grazie al vantaggio anagrafico (avevo appena 22 anni) e alla voglia di migliorarmi continuatamente, ho affrontato i vari esami di passaggio alla qualifica successiva fino a divenire Arbitro Internazionale nel 2014, la cosiddetta ciliegina sulla torta per i miei primi 10 anni da arbitro. Ero già appagato dal traguardo raggiunto, ma poi avendo aiutato nello studio molti altri colleghi promossi a Internazionale mi sono convinto a riprendere la scalata. Avevo già in programma di frequentare il corso AUT e di affrontare l’esame ARE a marzo 2020, ma per ovvie ragioni ho dovuto rimandare. Quest’anno ho deciso finalmente di tentarlo, per l’aspirazione e l’orgoglio di alzare costantemente quell’asticella e principalmente per mettermi alla prova. È anche stato un ottimo modo per studiare più approfonditamente i regolamenti e le casistiche e quindi per migliorarmi e dare un miglior servizio a tutto il movimento. Per diventare Blue Badge, dovrò ricevere 4 valutazioni positive in altrettanti tornei internazionali da diversi valutatori. La strada, dunque, è ancora lunga».