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Con riferimento al servizio mandato in onda ieri sera dal TG3 nell'edizione delle ore 19, con intervista a Nikoleta Stefanova, pubblichiamo il testo della risposta inviata preliminarmente dalla Federazione alla giornalista Patrizia Senatore, in seguito alla richiesta di chiarimenti.

 

Gentile dott.ssa Senatore,

in merito alla sua richiesta di approfondimenti, grati per averci preventivamente interpellati, siamo ben lieti di darle le seguenti informazioni, frutto anche delle osservazioni ricevute dal Direttore Tecnico Nazionale, Patrizio Deniso, al quale ricordo competono, per incarico del Consiglio Federale, tutte le scelte tecniche federali in ambito selettivo e di programmazione tecnica. 

La Federazione Italiana Tennistavolo ha sempre tenuto in altissima considerazione Nikoleta Stefanova come atleta di spicco della nostra squadra nazionale assoluta femminile, senza mai farsi condizionare dalla sua condizione di atleta-madre.

A seguito della nascita del primo figlio, per ovvi motivi legati al suo nuovo “status” di mamma e di atleta, lo staff tecnico federale aveva studiato per la Stefanova, un programma di allenamento personalizzato, consentendole di svolgere le attività di preparazione in una palestra distante appena dieci minuti da casa sua, mettendole a disposizione uno staff composto da sparring partner, preparatore fisico e tecnico federale, sottoponendolo alla sua accettazione. 

Successivamente la Fitet, aveva convocato Nikoleta per diverse attività agonistiche, quali stage ed eventi internazionali, tra cui un Europeo di doppio misto (giugno 2013), attività alle quali la stessa atleta aveva rinunciato per varie motivazioni.

Visto il perdurare delle sue rinunce alle attività della Squadra Nazionale Assoluta Femminile, nel 2014 l’atleta Stefanova è stata convocata a prendere parte a una riunione con gli allora responsabili del gruppo sportivo dell’Aeronautica Militare (società per la quale la stessa era tesserata), il Direttore Tecnico Federale e il padre dell'atleta, al fine di chiarire, in via definitiva, le motivazioni che avevano indotto Nikoleta alla rinuncia di numerose convocazioni nella squadra nazionale e al fine di studiare e condividere con tutti i protagonisti della vicenda (società sportiva, atleta e Direttore Tecnico) un eventuale percorso agonistico "alternativo" più adatto alla sua condizione di atleta madre. A tal proposito, facendo seguito a quanto concordato nella riunione, fu elaborata e inviata dal Direttore Tecnico una programmazione ritenuta idonea in relazione alle difficoltà espresse da Nikoleta. Nonostante ciò, non  ricevemmo alcuna risposta dall'atleta se non per mezzo della sua società (il GS Aeronautica M.) la quale  il 24 ottobre 2014 ci comunicava che l'atleta, da lì in avanti, non avrebbe più partecipato ad alcun raduno della Federazione rinunciando, di fatto alla sua qualifica di atleta nazionale. 

Da allora ed esclusivamente per questa ragione, la Stefanova non è stata inserita ulteriormente nel gruppo delle atlete facenti parte della squadra nazionale assoluta, gruppo sul quale, invece, è stato sviluppato un lungo e impegnativo percorso programmatico, tecnico-agonistico in vista del Torneo di Qualificazione Olimpica di Halmstad (Svezia), svoltosi lo scorso mese di aprile ed al quale la Federazione poteva iscrivere solo n. 3 atlete. Ricordo a tal proposito che la semplice partecipazione al torneo di qualificazione non avrebbe consentito di per sé a Nikoleta di ottenere il pass per Rio, ma semplicemente le avrebbe dato la possibilità, come l'ha data alle altre, di confrontarsi con atleti di classifica mondiale di vertice rispetto alla sua (attualmente è n. 148) 

Le atlete sulle quali in questi anni si è puntato hanno portato avanti, umilmente e con il sacrificio che lo sport impone, un duro lavoro di preparazione tecnico-fisica, convinte e consapevoli che avrebbero potuto giocarsi una chance nel torneo di Qualificazione Olimpica, nonostante fossero ben coscienti dell'altissimo livello qualitativo della Competizione Continentale alla quale hanno preso poi parte. Sicuramente l'esclusione di una di queste giovani atlete sarebbe stata una decisione ingenerosa, scorretta ed irrispettosa nei loro riguardi.

Ricordo, inoltre, che la posizione mondiale della Stefanova è frutto della sua partecipazione (iscrizione effettuata dalla Federazione) al Torneo Internazionale Swiss Open di Losanna svoltosi nello scorso mese di Febbraio (12-14/2/2016), che le ha permesso di rientrare nel Ranking, grazie ai punti che vengono mantenuti nonostante si venga estromessi  dalla Classifica Mondiale causa mancata attività Internazionale. A precisazione di quanto sopra, nonostante l'Open fosse un torneo internazionale di secondo piano, la Stefanova non è stata in grado di entrare nel tabellone principale ed è stata direttamente eliminata nel girone di qualificazione.

In sostanza, l'atleta Stefanova, se avesse voluto intraprendere un vero e serio percorso verso Rio 2016 al rientro all'attività agonistica dopo la seconda gravidanza, avrebbe dovuto comunicare con adeguato anticipo la sua disponibilità a rientrare in nazionale (cosa che non ha fatto), così da poter sviluppare un minimo d'attività Internazionale che le avrebbe permesso di migliorare la sua classifica mondiale.

Va evidenziato, infine, a ulteriore dimostrazione, se ce ne fosse ancora bisogno, che la Federazione non ha mai avuto l'intenzione di discriminare l'atleta in relazione alla sua condizione di mamma, che in occasione delle edizioni 2014 e 2015 dei Campionati Europei, svoltisi rispettivamente in Portogallo e in Russia, è stata convocata a far parte della rappresentativa nazionale femminile un'atleta, Denisa Zancaner, madre di 2 figli, condizione quest'ultima che non le ha impedito di approcciarsi all'impegno agonistico richiesto con i necessari impegno, determinazione e sacrificio.

Ricordando infine che non esiste una norma endo o extra federale che imponga la convocazione in Nazionale di un'atleta che abbia vinto un titolo italiano, rimettendo tale scelta solo ed esclusivamente alle valutazioni tecniche da parte del Direttore Tecnico, si ribadisce fin d'ora che la Federazione sarà ben lieta di accogliere l'atleta Stefanova nella squadra nazionale non appena si creeranno le condizioni tecnico-agonistiche e di preparazione più idonee al perseguimento dei migliori risultati sportivi per lei e per la Federazione. 

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