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Controllo racchetteDa qualche mese un gruppo di lavoro individuato dal Consiglio Federale ha avviato un attento lavoro di indagine riguardo l’utilizzo dei materiali di gioco, in particolare i rivestimenti delle racchette. Una esigenza particolarmente sentita che nasce dall’analisi della pratica agonistica, delle attuali disposizioni internazionali e nazionali in materia, dalla continua evoluzione dei materiali omologati dall’ITTF.

Il gruppo di lavoro ha esaminato le comunicazioni e indicazioni ricevute al fine di valutare l’entità di alcuni aspetti che contribuiscono a “falsificare” le prestazioni sportive attraverso la sofisticazione dei materiali di gioco.

Ha però anche cominciato a esaminare, con l’aiuto di un esperto del settore, i materiali attualmente omologati al fine di poter rappresentare la reale dimensione del lecito utilizzo rispetto a quello illecito.

Attualmente il fenomeno di alterazione dei materiali (rispetto all’originaria condizione di omologazione) appare ampio: riguarda praticanti di ogni livello, un ampio novero di rivestimenti, comportamenti di differente gravità. Non si inquadra quindi soltanto come modifica delle caratteristiche dei rivestimenti puntinati (Lunghi), Antitop ma anche dei materiali in utilizzo ai “TopSpinners”, gonfiati con il Booster.

Le odierne disposizioni ITTF hanno “maglie” abbastanza larghe poiché, diversamente rispetto al passato, hanno ridotto le informazioni a corredo del LARC (List of Authorised Racket Coverings): l’operato degli Ufficiali di gara è diventato assai impervio non potendo di fatto contare su indicazioni certe e strumenti validati di controllo.

Il gruppo di lavoro sta però operando per elaborare una importante campagna di sensibilizzazione e aggiornamento degli ufficiali di gara al fine di identificare procedure da utilizzare consapevolmente in sede di gara. Sta inoltre analizzando la possibilità di utilizzare alcuni strumenti che vengano a integrare il “Racket Control”, rendendo sicura la valutazione dell’attrito dei rivestimenti rispetto alle norme di riferimento contenute nel Technical Leaflet ITTF.

Un impegno notevole che vuole favorire l’instaurarsi di comportamenti corretti e sportivi e limitare il più possibile quelli non leciti. E’ bene ricordare infatti che a fondamento della pratica sportiva deve essere inquadrato il rispetto di sé e dei propri avversari: esso si esprime attraverso il valore del Fair Play. Non è casuale e certamente limitato l’impegno promosso dal Comitato Olimpico Internazionale che ha, da tempo, orientato la propria attenzione a questi aspetti che ha inteso declinare in modo assai concreto.

L’atleta è un vero sportivo quando:

  • pratica lo sport per passione;
  • lo pratica disinteressatamente;
  • segue i consigli di coloro che hanno esperienza;
  • accetta senza obiezioni le decisioni della giuria e dell’arbitro;
  • vince senza presunzione e perdi senza amarezza;
  • preferisce perdere piuttosto che vincere con mezzi sleali;
  • anche fuori dallo stadio o dalla palestra ed in qualunque azione della sua vita si comporti con spirito sportivo e con lealtà.

Rispettare le regole di gioco significa aver ben chiaro che i materiali di gioco non possono essere modificati. Esprime un comportamento non dissimile da quelli che riconosciamo quale Doping.

Oggi purtroppo si manifestano comportamenti che esprimono scarso rispetto delle regole e dei praticanti. A volte questi comportamenti esprimono una certa superficialità (non si conoscono le Regole), a volte vero e proprio dolo.

Un esempio molto reale (e che deve essere chiaramente considerato illecito) riguarda la sostituzione della gommapiuma dei rivestimenti: nessun atleta infatti può alterare le caratteristiche del rivestimento acquistato, precedentemente così omologato dall’ITTF.

Il gruppo di lavoro federale con la propria attività si propone non solo quindi di promuovere il rispetto delle regole ma anche di evidenziare “l’eccessiva libertà” di azione di cui spesso ci si avvale per adottare iniziative che evidentemente, poi, debbono risultare non corrette.

(articolo scritto da Matteo Quarantelli, direttore tecnico attività giovanile)