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IMG 1266 L’appuntamento di Lignano è stata l’occasione per incontrare Patrizio Deniso, responsabile tecnico delle nazionali azzurre che proprio dal serbatoio giovanile trae linfa vitale soprattutto per alimentare i propri progetti futuri in vista degli inevitabili obiettivi che ci attendono a breve, medio e lungo termine. Commenti positivi sulle prestazioni dei nostri giovani che dopo il passaggio di età dei vari Mutti e Baciocchi che ci hanno portato al titolo europeo a squadre, propone ora un panorama comunque di qualità seppur in fase di maturazione. Le tre medaglie di bronzo conquistate mettono in luce soprattutto il gruppo cadetti ma in generale i commenti del Direttore Tecnico sono improntati all’ottimismo.

 

“Quello che ho visto è  sufficiente per dichiararmi  soddisfatto, la strada intrapresa è quella giusta.

Il gruppo dei cadet e mini cadet  seguito da Valentino  è competitivo e ritengo  evidenti i miglioramenti mostrati dai vari Pinto, Mutti, Amato, Rossi ecc.

La squadra juniores era formata, a parte Marcato, da giocatori ai  primi  anni nella categoria come età ed  ha fatto vedere qualcosa di positivo, mostrando notevoli margini di miglioramento. Non dimentichiamoci che mancava Piccolin Jordi, ancora non in perfette condizioni fisiche.

Finalmente, ho visto la squadra femminile juniores giocare un buon match con l'Ungheria, migliorata la Mosconi, in crescita la Bracco e un po’ più fiduciosa e deteminata la Piccolin, anche se con ancora alcuni problemi tecnici. Sono certo che grazie  ad Antonio ed al suo tecnico di società Igor Milic, avrà modo di lavorare per risolverli. Credo che anche Gigliotti possa ritenersi relativamente contento, vedere il futuro un po’ più roseo, ma deve avere ancora tanta  pazienza . In meno di un anno di lavoro di più non si poteva fare, ma le basi sono state buttate, la filosofia di lavoro è cambiata, le ragazze piano piano stanno acquisendo più fiducia e sicurezza.

Riguardo al gruppo dei mini cadet, sia maschile che femminile, dico solo che dobbiamo intervenire con decisione ed in modo più determinato su questo valido gruppo. Insomma, il percorso è questo ed innalzeremo l'asticella dando sempre più incisività e selettività ai nostri programmi di interventi tecnici in linea alla strategia intrapresa. In sintesi dunque il mio commento è certamente  positivo al di là delle tre medaglie.”

Ma l’occasione dell’incontro non poteva non portarci anche ad allargare la chiacchierata più in generale sulle nostre nazionali. Abbiamo chiesto a Patrizio un commento sulla mancata convocazione di Nikoleta Stefanova per i prossimi  Mondiali a squadre. “Stefanova è, e resta,  la nostra numero uno come giocatrice di singolo, ci ha detto Deniso, ma in vista del mondiale a squadre abbiamo preferito non forzarla per diversi motivi. Non trattandosi di una atleta che deve fare esperienza disputando un mondiale in più e venendo da un periodo di forma e di salute non brillante, abbiamo preferito dare spazio alle altre atlete che siamo certi faranno del loro meglio nell’importante appuntamento internazionale.” Però pare che l’Azzurra non l’abbia presa molto bene. “Ho saputo di alcune lamentele un po’ fuori dalle righe ma Stefanova, che è una delle atlete che ha avuto di più in termini di investimenti e di considerazione da parte della Fitet, da lei ripagati fino a qualche anno fa con ottime prestazioni che hanno portato anche all'arruolamento nel Gruppo Sportivo dell’Aeronautica Militare, deve pensare soprattutto a recuperare la sua forma migliore per poter essere competitiva in vista delle prossime Olimpiadi per le quali lei resta la nostra prima scelta. Voglio ricordare anche che per metterla in grado di poter dare il meglio di se stessa da più di un anno la nazionale femminile non svolge stage all’estero ma sempre in Lombardia proprio per poter consentire a Niko di sopportare meglio l’impegno di atleta di alto livello con il suo nuovo giustamente appassionante impegno di mamma. Stefanova deve essere lei la prima a credere in se stessa senza nessuna mania di persecuzione, se lo farà, le occasioni per dimostracelo con la maglia azzurra non le mancheranno e tutti sanno quanto la mia onestà intellettuale ed autonomia decisionale di tecnico che bada solo al concreto, così come quella dei miei collaboratori, non possa essere messa in discussione da nessuno, men che meno da una atleta.”

Dopo Stefanova il discorso è caduto sul caso di Cristiana Dumitrache, uno dei nostri migliori talenti che all’improvviso è uscita di scena e che a Lignano è mancata. “La giovane ha scelto di smettere, ci auguriamo per un periodo breve, a causa di insoddisfazioni e malintesi con la società, che hanno poi influito sulla nazionale, che la ragazza e la famiglia non hanno saputo gestire al meglio causando incomprensioni che stiamo cercando tutti insieme di risolvere. L’atleta è stata messa in condizione di dare il meglio negli ultimi anni ma in molte occasioni, ad esempio alla proposta di passare ad una scuola privata per poter dedicare più tempo e più testa alla pratica sportiva, proprio perché tenuta in grande considerazione, non ha risposto positivamente, rendendo tutto più difficile. Sono però fiducioso che la situazione si possa recuperare per il bene della ragazza e del tennistavolo italiano.”