996681-china-obit-table-tennis-zhuang-zedongÈ morto il 10 febbraio in Cina Zhuang Zedong, ex campione del mondo di tennis tavolo, uno dei protagonisti della cosiddetta diplomazia del ping pong, il riavvicinamento diplomatico tra Washington e Pechino nel corso degli anni '70. L'ex campione aveva 73 anni.
La 'diplomazia del ping pong' nacque casualmente in Giappone, nel corso del campionato mondiale del 1971: un giocatore degli Stati Uniti, Glenn Cowan, che aveva perso il bus del suo team salì a bordo di quello cinese. Zhuang Zedong gli regalò una immagine su seta delle montagne Huangshan, un famoso oggetto cinese dell'epoca.
Cowan ricambiò il gesto regalando una maglietta con il simbolo della pace e la scritta Let it be. La vicenda portò a un invito ufficiale del team statunitense in Cina, e contribuì a creare le condizioni per la visita ufficiale nel Paese di Richard Nixon, che incontrò Mao e iniziò una nuova era nelle relazioni sino-statunitensi.
MAO: «ZEDONG, OTTIMO GIOCATORE E GRANDE DIPLOMATICO». La notizia, e le foto dei due, fecero infatti il giro del mondo, arrivando anche sul tavolo di Mao: «Zhuang Zedong non solo sa giocare bene a ping-pong, è anche un ottimo diplomatico», pare fu il commento del Grande Timoniere.
La vicenda di Zhuang Zedong fu un episodio cruciale per la politica e la cultura degli anni '70, tanto da essere immortalato nell'affresco sull'America di Winston Groom Forrest Gump, portato poi magistralmente sugli schermi da Robert Zemeckis e Tom Hanks.
Per Zhuang Zedong gli anni successivi all'incontro con Cowan e alla visita di Nixon si rivelarono però molto difficili: entrato nelle grazie delle moglie di Mao nel corso della Rivoluzione culturale si apprestava a entrare nel Comitato centrale del Partito comunista. Ma nel 1976, con la morte di Mao e la caduta in disgrazia della banda dei quattro, guidata appunto dalla moglie del Grande Timoniere, Zhuang finì in carcere per quattro anni e scontò il divieto di giocare a ping pong fino al 1980. «Ho fatto degli errori durante la Rivoluzione culturale», disse anni fa, «ma voglio essere ricordato come sportivo, non per altro. Il ping-pong è stato il grande amore della mia vita».