Banner MINI bando Over65 B 3

L'Italia è stata protagonista di una edizione storica per i suoi colori ai Campionati Europei Giovanili di Istanbul 2010. Di seguito le interviste realizzate con i quattro tecnici azzurri sulle prestazioni di ciascuna delle quattro squadre.

URH, DUE MEDAGLIE STORICHE ED UN PO' DI RIMPIANTO
Joze Urh tecnico degli allievi ripercorre in questa intervista gli Europei di Istanbul. Nelle sue parole grande soddisfazione e stima per i suoi atleti ma anche piccoli rimpianti

Cominciamo dalla gara a squadre?
»La squadra maschile dei cadet è arrivata al 5° posto. A caldo cosa poteva voler dire dire un 5° posto nei confronti di aver perso una medaglia nell’europeo non sapevo ancora. Oggi ti posso dire che  dopo aver perso l`incontro contro la Polonia per la medaglia ho deciso bene di continuare con la miglior squadra per il 5° posto che secondo me non e` male, e` uno dei migliori che le squadre giovanili Italiane hanno portato a casa e qui possiamo andare indietro anche molto credo.
E poi ho voluto che i due ragazzi continuassero a vincere per riprendere la fiducia  che avevano un po' persa. Questo  perchè i campionati europei erano ancora lunghi e ci aspettavano ancora molte gare.
I ragazzi hanno risposto molto bene anzi benissimo e alla fine mi tengo ben stretto anche questo 5° posto meritato e sudato fino alla fine. Che poi noi abbiamo vinto 6 partite e persa una invece la Polonia ne ha perse 3 e vinte 4... fa parte delle contraddizioni dello sport.
Siamo  stati molto vicini nell’inconto contro la Polonia dove siamo partiti 1/1 con Baciocchi senza possibilità contro Dyasz e con Mutti che ha faticato molto contro il giovane Zatowka vincendo 3/2 tiratissimo. Dopo nel doppio la situazione sembrava tutta sotto controllo visto che si vinceva 2/0 e 7/3 e 9/7.  Bastava continuare concentrati e quei 2 punti si facevano tranquillamente invece e successo qualcosa, si è giocato nel modo sbagliato e alla fine e arrivata anche la paura di vincere. E cosi abbiamo perso questo set e anche  il 5° allo stesso modo.   Invece di andare a prendere  la vittoria nel doppio  ci siamo fermati ad aspettare che lei venisse da sola verso di noi. E quello non succede mai perchè nel frattempo l’avversario ha sfruttato l’occasione che gli abbiamo regalato e non se l’è lasciata scappare. Peccato.
Dopo qualche strillata da parte mia Leo si è ripreso ed ha fatto la sua  miglior partita del torneo fino a quel momento. Con Dyasz hanno fatto una partita strabella, di un livello altissimo, però alla fine ha vinto il nostro giocatore e ci ha dato la speranza di nuovo. Su 2 pari Baciocchi non era quello solito. La paura e la responsabilità hanno pesato troppo sulle sue spalle. Qualche speranza ci ha dato solo nel 2 °set. Nel 3°e nel 4°non è riuscito a sbloccarsi e la vittoria è meritatamente andata alla Polonia che ha avuto la forza nei momenti decisivi e la capacità di giocare con coraggio sempre.”
E’ stato importante però non drammatizzare e tornare subito a vincere?
”Per noi devo dire e stato un colpo duro però ho deciso di andare avanti con la stessa squadra a cercare di arrivare alla fine quinti. Per me non è la stessa cosa arrivare 5° oppure 8°. Abbiamo deciso di onorare la maglia azzurra fino alla fine e cosi abbiamo fatto. Ho spiegato ai ragazzi che gli Europei sono solo una volta all’anno e sono la gara più importante dell’anno.”
E Loreto?
«Dario Loreto non l’ho fatto giocare se non due volte nel doppio perchè gli avversari in questa fase sono stati  troppo forti per lui. Aveva ancora la sua gara  nel singolo e poi l’anno prossimo arriverà anche il suo momento.”
Bilancio di questa gara a squadre?
”Siamo arrivati alla fine con 6 vittorie e una sola sconfitta. Tutte vittorie contro avversari di valore. Leonardo ha vinto 12 partite ed ha perso 1 contro la Romania.
Alessandro ha vinto 3 partite e ne ha perso 6. Il doppio Ale e Leo ha vinto 4 partite ed ne ha persa 1. Doppio Leo e Dario vinta una e doppio Ale e Dario persa 1.
Questi sono i numeri della nostra gara.  I ragazzi hanno onorato bene fino alla fine l’Italia e hanno dato il massimo anche e soprattutto dopo la sconfitta contro la Polonia  e questo è molto importante. Poi cosa vale un 5° posto invece di una medaglia...lo sappiamo tutti.”
Poi sono arrivate le gare individuali.
»Delle prestazioni individuali sono certamente molto sodisfatto.
Partiamo prima con Leonardo che devo dire ha faticato molto durante tutto l`Europeo. I moltissimi impegni di quest'anno, molti anche appena prima degli Europei hanno lasciato il segno anche dentro di lui che comunque le gare le sopporta sempre benissimo. L`incontro che gli ha cambiato la vita a questi Europei è stato sicuramente contro il Polacco Bankocs per entrare nei 16. Partita vinta 4/3 ma con molta molta fattica. Dopo c'è stato un pizzico di fortuna e al posto del portoghese Geraldo che ha vinto con Leonardo in Spagna è arrivato il Belga Lambiet sconfitto con un secco 4/1.  Si e` arrivati negli 8 dove c'era da incontrare il Francese Angles che Leo negli ultimi 3 anni non ha  mai battutto. Mancino come Leo che gioca da mezza distanza, lavora molto bene sulla palla ma  non ha la potenza dei colpi. Nel contro top Leo non ha mai fatto praticamente neanche un punto. Leo parte bene e va subito in vantaggio di 2/0 ma il Francese si riprende e presto sono 2/2. Pero` Leo stavolta non molla e sa che deve rimanere vicino al tavolo e che non deve accettare per nessun prezzo top contro top. Quando il francese controtoppa Leo la palla gli si appoggia solo sul rovescio e si riparte da zero. Leo rimane calmo e deciso vicino al tavolo. Con le risposte lunghe sul dritto gli ha cambiato il ritmo e poi ha capito che questa volta e la volta buona. Ed e` stato cosi. La medaglia è a casa.
E quando giochi bene ce anche la fortuna……in semifinale si qualifica Qiu Dang il cinesino piccolino che con Leo proprio non ha nessuna possibilità. E infatti vince a 6,4,3 e 9. Meritatissimo.
E poi in finale non si qualifica lo strafavorito francese Flore ma invece il polacco Dyasz. Allora è proprio la volta buona penso io...e sicuramente anche Leo che però in finale parte malissimo. E' subito sotto di 0/2. Dyasz ha fatto un paio di giocate straordinarie e Leo ha sbagliato parrecchie sue palle. Poi pero` comincia pian piano a uscire fuori. Vince bene il terzo set vince bene anche il 4°...c'è un po di crisi che richiede un time-out e si porta a casa anche questo  4° set. Siamo pari si respira un po' meglio…ma non a lungo. Si perde subito il prossimo e si va sotto di 2/3. Adesso non si può più sbagliare. E Leo non sbaglia più. Un po' di fortuna alla fine di 6° set e si va 3 pari. Ti devo dire che sono stato molto tranquillo in quel momento… anche quando hanno girato 5/2 per il polacco. Avevo fiducia in Leo…..in quel momento tantissima. Ha fatto due punticini veloce e poi …la giocata del torneo dove la palla ha solo strisciato…e Dyasz da 5/2 per lui finisce 10/5 per Leo. E finita!
Un grande risultato. Leo che dai sui 11 anni continua a vincere tutte le gare in Europa ed in Italia, ha vinto anche questa la piu importante fin'ora.
Tantissimi complimenti da tanta gente che si e` trovata in quel momento in palestra. Pocchissimi Italiani a parte il suo compagnio Bacio e gli immancabili Bisi Paolino e Rossini Davide venuti ad Istanbul a fare il tifo ed i nostri signori arbitri.
Peccato. In semifinale quando erano presenti ancora tutti i nostri giocatori si è fatto un tifo bellissimo per Leo con una maglia scritta sopra »Leo facci sognare«
Loro la finale l`hanno guardata tramite internet in aeroporto e hanno fatto, mi risulta, molto casino anche lì...«
Alessandro Baciocchi?
»Alessandro si e` portato a casa una medaglia di bronzo assieme a Leo nel doppio e  nel singolo poi e` arrivato  nei 16 perdendo dal francese Flore, fortissimo, giocando ed impegnandolo moltissimo. Il suo gioco è stato di altissimo livello già un turno prima contro l`Israeliano Avramov. E` chiaro che Leo gli ha fatto un po' ombra pero` ha fatto una bella stagione ed un bel risultato anche lui. Ancora tre anni fa non era nessuno e pochi ci credevano in lui. Oggi è passato nella storia dei giocatori che hanno portato la medaglia dagli Europei che in Italia non sono tantissimi. Devo dire che il suo contributo nel doppio è stato importantissimo e nei momenti di crisi di Leo si prendeva la responsabilita e tirava fuori le migliori giocate. Soprattutto in semifinale quando siamo stati sotto di 2/0. Peccato abbia avuto un sorteggio abbastanza sfortunato nel singolo altrimenti poteva dire la sua ancora molto di più. Sono contento perche dopo aver perso la partita contro la Polonia su 2 pari e` riuscito a reagire e non si e` chiuso dentro come tante volte in passato. Ha dimostrato di essere cresciuto come carattere e questo è importante anche se deve ancora migliorare moltissimo se vuol continuare la strada che può portarlo a diventare anche un giocatore di livello alto tra i seniores.«
Dario Loreto?
»Dario Loreto ha giocato nella gara squadre 2 volte il doppio. Lui non e` ancora al livello di poter competere con i giocatori che sono nei primi 30 in Europa. Nel singolo ha perso nel primo suo incontro contro il giocatore russo –diffensore che però tira tantissimo ed ha un buon servizio. Ha perso 4/2 giocando bene alla fine. Nella consolazione ha vinto una partita e poi ha perso contro un austriaco 3/2 dopo esser stato in vantaggio di 2/0. Lui dovrà lavorare ancora tanto tanto per poter essere competitivo con i migliori giocatori Europei.«
Lo definiresti un bilancio molto positivo?
»Mi ero sbilanciato già all'inizio dell'anno, davanti a tutto il Consiglio, che da questi Europei mi aspettavo la medaglia. Almeno una. Non sapevo ancora come si metteva l`ultima stagione e come e quali teste di serie saremmo poi stati ad Istanbul. Semplicemente ho ritenuto che fosse arrivato il tempo che anche noi raccogliessimo qualcosa. A me sinceramente dispiace molto aver perso la medaglia a squadre. E' quella che personalmente significa di piu` perchè rappresenta il lavoro di squadra di tutti i giocatori. Però alla fine e` andata benissimo. Il titolo singolare è quello molto aprezzato ed io sono veramente felice per Leonardo e per tutti coloro che hanno contribuito a questo risultato. I primi suoi allenatori a Castelgoffredo che l`hanno scoperto e poi , Capra, Negrilla, Yango, lo staff azzurro che con me lo segue da quattro anni: Petracca, Rech Enrico Daldosso, Stefanov e Nanonni. Ciascuno di questi ha messo nel mosaico della vittoria il suo pezzetino senza il quale non si sarebbe vinto. Poi c'è senz'altro la società di Castel con i suoi dirigenti e la FITET che ha investito tantissimo in questo ragazzo. Credo che nessuno fino ad ora abbia avuto le possibilita date a Leo negli ultimi anni. E lui ha dato un ritorno che non ha prezzo. Leonardo ha dietro le spalle un 2010 straordinario. Solo agli Europei giovanili ha vinto 18 partite e ne ha persa solo una nel suo esordio europeo  contro la Romania. Nel 2010 ha vinto qualcosa come 68 partite e ne ha perse 8.«
Anche un grande doppio.
»Se devo parlare poi del doppio…la nostra seconda medaglia (come valore 9 anche se arrivata prima della singolare), questa  ha avuto un impatto psicologico incredibile per tutto quello che sarebbe successo dopo) mi devo stavolta prendere il merito un po' anch'io. Perchè? Perchè in questo doppio all'inizio non ci credeva nessuno per tante ragioni. Siccome  pero` arrivo da un paese dove si sa come si gioca il doppio e spesso sentivo i grandi maestri come Surbek, Kalinic, Lupulescu e Primorac come si gioca, qualcosa mi e` rimasto nella testa. La cosa piu difficile era convincere i ragazzi che si può fare, che pero` per fare i risultati importanti ˝bisogna pensare con la propria testa e giocare invece come piace al compagno˝. Siccome Leonardo ed Alessandro sono due individualisti di alta classe non era all'inizio facile per niente. Ho insistito molto forte che neanche una sola  giocata non andava fatta per caso. Leo era quello che comandava nel gioco ed Alessandro era quello che non sbagliava niente di semplice. Su questo ho insistito e sono stato molto duro tanto e vero che anche mia moglie mi ha dato del pazzo in una delle liti famigliari di mezzanotte proprio durante gli Europei. Ma su questo non ho ceduto neanche un milimetro a costo di rischiare che diventassero dei robot. Solo con la massima disciplina si poteva ottenere il risultato.
Credo che tutto sia cambiato molto a Lignano dove abbiamo vinto sia la gara squadre sia quella del doppio senza mai perdere un match di doppio. Da allora i ragazzi sono stati molto fiduciosi, il doppio non lo abbiamo giocato mai piu` a caso ma invece sempre con attenzione. Agli Europei abbiamo meritatamente vinto la medaglia e abbiamo anche meritatamente perso la semifinale con i Francesi perche` semplicemente erano piu` bravi. Se fossimo stati dall'altra parte del tabbelone si andava in finale, lo possso garantire!
Tanto e` vero che nel tutto il 2010 abbiamo perso solo 2 volte. A squadre contro la Polonia ed in semifinale del doppio. Abbiamo un parziale del doppio nel 2010 nella categoria allievi di qualcosa come 21 partite vinte e 2 perse.«
Nel doppio misto la coppia Mutti-Jeger sembrava costruita per il podio...
»Abbiamo sbagliato la medaglia nel doppio misto con la croata Jeger però lì si e` veramente visto che non poteva bastare un solo allenamento prima degli Europei per creare gli automatismi giusti e infatti appena hanno trovato la brava coppia polacca non hanno saputo reagire.
Invece hanno fatto un gran bel risultato certamente per la loro qualità Alessandro e la Piccolin entrando nei primi 16 giocando molto bene battendo la coppia Bosniaco-Olandese. Qui volevo sottolineare un altra cosa. Durante tutto l`Europeo ho visto giocare anche tutte le altre nostre squadre. Non posso  e non devo essere io a giudicarle perche lo faranno i miei colleghi. Pero` ti posso garantire che è stato bello vederle tutte. Gli junior lottavano come mai e se Marco Rech fosse stato in condizioni un pochino migliori poteva succedere di tutto. Sono stati un gran bella squadra da vedere  come anche le junior di Andreja che in alcuni momenti hanno giocato veramente bene e facevano impazzire gil avversari. La grande sorpresa poi  sono state le tre allieve di Maurizio che zitte zitte hanno saputo dare fastidio a tutti e sono arrivate lì lì  per salire con una squadra molto giovane. Personalmente li ho visti tutti in un modo molto positivo.«
Che Europei hai visto in generale?
»Allora!  I Campionati Europei sono lunghi. Non durano 3 – 4 giorni come un torneo internazionele, ma 10. E questo è tutto un'altra cosa. Un giocatore durante gli Europei puo salire oppure scendere di forma tantissimo. E poi ci sono anche gli aspetti psicoligici durante il campionato che incidono tantissimo.
Per esempio la Romena Bernadette Szocs e stata l'unica giocatrice a giocare la finale singolare che ha giocato anche nella finale a squadre. Tutti gli altri giocatori e giocatrici della finale a squadre hanno perso prima. Guardiamo prima gli allievi: i francesi solo uno in semi, gli ungheresi nessuno in semi. Juniores: i francesi uno in semi e i croati nessuno in semi. Le allieve: la romena vince, le altre niente.  Le Russe nessuna in semi nelle juniores.
Come gia detto il campionato è lungo, luglio è molto caldo, la temperatura fuori palestra era di 37 gradi e in palestra dovevamo portare le maniche lunghe. Quando sei 10-12 giorni esposto a queste situazioni e per 10-20 volte al giorno (esci –entra)  ai cambiamenti così anche il corpo comincia a risentirne. Conta molto il fisico.
Pero` c'è anche da dire che il livello e`  stato molto equilibrato e basta che giochi un pochino sotto il tuo livello che sono già tanti che ti possono battere.
A questo proposito ho partecipato anche ad una riuonione dei tecnici europei con il settore tecnico dell'ETTU. Si e` parlato di nuovo anche di cambiamenti riguardo agli europei giovanili nel futuro e anche della possibilita di separare il singolo dalla gara a squadre oppure gli allievi dagli juniores. Per adesso rimane tutto così perche i costi di affitti delle palestre sono alti e separando le cose aumenterebbero pero e` anche vero che avanti cosi è difficile andare se i campionati finiscono il 26 di luglio ed in agosto gia cominciano i raduni per la stagione successiva. Tutti si lamentano su questo fatto. I giocatori non hanno piu tempo di vacanze e c'è il pericolo di perderne tanti in giro perchè spesso sono stanchi.«
Guardando al futuro?
»Io nel mio lavoro dovrò cambiare tanto. Se dovesse rimanere tutto come è adesso. Leo e Ale diventano juniores ed io dovrò ricominciare a preparare  tutta la generazione nuova. Dietro ci sono i giocatori interessanti anche se molti ancora giovani. Certamente non mi aspetto di fare chissà cosa in un anno. Avrò bisogno  di almeno 3-4 anni di pazienza, lavorare sulla mentalità,  per insegnare per prima cosa di non perdere mai un solo allenamento. Che ogni volta quando viene l'orario per andare in palestra bisogna andare e che ogni volta che uno viene chiamato ad un raduno ci viene …ma viene correndo, ed ogni volta che uno viene chiamato ad un torneo internazionale ci viene….anzi corre per venire, e  che tutti si viene anzi si corre, anche quando ci sono i tornei nazionali… perchè chi non gioca quelli non viene neanche all'estero.«


STEFANOV, SALVEZZA E UN BUON PIAZZAMENTO
Il commento e le considerazioni di Stefan Stefanov tecnico della nazionale junior maschile che, pur rinnovata, agli Europei di Istanbul si è confermata tra le migliori della categoria

Caro Stefan che bilancio ti senti di fare di questo Europeo Giovanile 2010?
“La squadra Italiana Junior maschile è arrivata 10ma ai Campionati Europei Giovanili di Tennistavolo svoltisi dal 16 al 25 luglio a Istanbul. Considerando il numero di nazioni partecipanti (46) ed il fatto che tre atleti su quattro erano nuovi inserimenti, si può dire che è stato un buon piazzamento. Come Tecnico Responsabile della squadra junior maschile direi che complessivamente abbiamo raggiunto il nostro obiettivo, cioè la permanenza nella prima categoria, tra le prime 16 squadre in Europa. Obiettivo non semplice da raggiungere, considerando che la squadra era rinnovata per 3/4 e che la classifica degli avversari spesso era migliore della nostra. Per questo posso dire che il decimo posto è comunque un buon risultato, anche se, rispetto all’anno scorso, quando eravamo arrivati settimi, abbiamo fatto un passo indietro. Ma mentre il settimo posto è stato raggiunto con dei giocatori al loro ultimo anno di permanenza nella categoria junior, questo decimo è stato ottenuto con giocatori al loro primo  Campionato Europeo nella categoria e quindi si può legittimamente sperare in un piazzamento migliore entro i prossimi due anni.”
Che lettura si può dare delle prospettive di questo gruppo?
“Il lavoro da fare è tanto, anche perché (soprattutto quest’anno) il movimento pongistico italiano ha prodotto (escluso Marco Rech Daldosso) pochi atleti competitivi a livello internazionale! Investendo sulla crescita di altri atleti, sulla loro esperienza ai tornei esteri, potremmo creare una squadra più solida e competitiva anche con nazioni che hanno una tradizione maggiore della nostra. La mancanza di esperienza e di un background ben radicato, ci fa fare molta più fatica per affermarci, soprattutto dal punto di vista della freddezza nei momenti decisivi, il che fa la differenza! Un altro elemento dove si dovrebbe migliorare è la concorrenza interna, in questo momento molto scarsa, soprattutto nelle categorie giovanili. Atleti che in Italia dominano la loro categoria all’estero fanno fatica, proprio perché in patria non hanno avversari e non sono abituati a lottare fino all’ultimo punto.”
Buoni giocatori ma anche ottimi ragazzi, giusto?
“Certo. Vorrei infatti elogiare il comportamento degli atleti, sia come gruppo che singolarmente. Tutti, soprattutto nella gara a squadre, hanno avuto un comportamento impeccabile, come disciplina e professionalità! Il gruppo è stato molto unito ed i valori come umiltà, modestia e la grande determinazione e motivazione sono stati fattori importanti per poter raggiungere questo risultato.”
E parlando dei singoli che possiamo dire?
“Possiamo analizzare brevemente le prestazioni degli atleti.
Marco Rech Daldosso  10 partite giocate di cui 5 vinte e 5 perse nella gara a squadre! 50%. E’ stato l’indiscusso leader della squadra. Un ragazzo di grande educazione e rispetto: consapevole del suo ruolo determinante nella squadra lo ha interpretato in un modo giusto! Come rapporto partite vinte perse ci si poteva aspettare qualcosa in più, però nell’incontro più importante, contro l’Olanda, con i suoi due punti su due è stato determinante per la vittoria della squadra e in conseguenza la permanenza in prima categoria. Nella gara di singolo è arrivato tra i primi sedici perdendo dallo Sloveno Zibrat per 4-3 dopo una partita tiratissima e ricca di colpi di alto livello tecnico, e sicuramente se fosse arrivato in semifinale non avrebbe rubato niente a nessuno!
Pasquale Sanvitale, partite giocate 5 di cui vinte 2 e perse 3 nella gare a squadre! 40%. Ha avuto un ruolo determinante per l’unità della squadra ed è stato un esempio di comportamento in campo per tutti! Con la sua grinta e la capacita di arrivare ai limiti delle sue prestazioni, e a volte superarle, ha contagiato anche i suoi compagni di squadra “rubando” in un certo senso i compiti di Marco! Dal punto di vista tecnico sicuramente Pasquale ha da migliorare fisicamente ed in particolar modo il movimento con le gambe! Questa mancanza gli impedisce di sfruttare al meglio tutta la sua ricchezza di tecnica che è particolare e vincente se interpretata bene! Nella gara di singolo è stato eliminato nel secondo turno dal romeno Szocs per 4-0 dopo aver superato il primo turno  contro Lussemburghese Hansen per 4-1!
Damiano Seretti,  partite giocate 8 di cui vinte 4 e perse 4 nella gara a squadre! 50%. È il più giovane della squadra ma comunque già con una buona esperienza al livello internazionale sulle spalle nelle categorie inferiori di età! Considerando che è il primo anno junior la sua partecipazione agli europei si può definire molto buona! Nell’ultimo anno è cresciuto tantissimo sia tecnicamente che psicologicamente e questo si è visto chiaramente nelle sue prestazioni positive appunto agli Europei! C’è da dire che Damiano deve migliorare la continuità di gioco durante il punto stesso! Mentre in Italia nella maggior parte delle volte un punto si vince con un paio di colpi, all’estero questo non è sufficiente e bisogna avere pazienza e bravura di fare degli scambi più duraturi ! Un altro elemento da migliorare è la variazione del ritmo la capacità di valutazione della situazione e in conseguenza scegliere la giusta strategia da applicare! Nella gara di singolo è stato eliminato dal Greco Fragkoulis per 4-2 dopo una partita di buoni contenuti tecnici e dove alla fine ha influito in modo determinante la differenza di età tra i due giocatori!
Federico Pavan, partite giocate 9 di cui vinte 2 e perse 7 nella gara a squadre! 22%. È l’atleta con meno esperienza internazionale di tutti e questo ha influito sulla percentuale di vittorie! Detto questo Federico ha delle potenzialità enormi (sia fisiche che tecniche) per diventare un atleta a un ottimo livello internazionale! Durante il gioco dovrebbe accorciare la distanza dal tavolo, anticipare e velocizzare i colpi soprattutto quelli di chiusura! Anche lui dovrebbe migliorare la continuità nello scambio durante il punto stesso e anche controllo sulla palla quando l’avversario ha l’iniziativa! Nella gara di singolo il primo turno ha vinto contro il Sanmarinese Berardi per 4-2 e nel secondo turno è stato sconfitto dallo Svedese Fredricsson per 4-2!”
Volendo tirare delle conclusioni?
“In conclusione vorrei dire che il livello del tennistavolo in Europa si è molto equiparato e gli equilibri sono molto fragili soprattutto a livello giovanile! Il gioco è sempre più veloce e di anticipo ed agli atleti si chiede una preparazione tecnico-tattica e psico-fisica impeccabile! Definirei questa nostra partecipazione ai Campionati Europei un passo avanti! Siamo considerati sempre di più come un movimento pongistico in crescita soprattutto dopo la fantastica vittoria di Leonardo Mutti nella gara di singolo cadetti ed il terzo posto di Mutti ed Alessandro Baciocchi nella gara di doppio maschile nella stessa categoria! Vorrei fare un particolare ringraziamento a Lorenzo Nannoni per il contributo che ci ha dato durante la preparazione e nelle gare di singolo durante il campionato! Così come ci tengo a sottolineare l’ottima intesa ed il clima positivo e di grande disponibilità nello staff tecnico Italiano composto da Andrea Ojstersek, Maurizio Gatti, Jose Urh,  Giuseppe Del Rosso ed il sottoscritto e ringraziarli per la collaborazione!”     


LE JUNIOR QUASI PROMOSSE
Andreja Ojstersek Urh, tecnico della nazionale junior femminile era al suo primo europeo giovanile con la nazionale italiana. Un esordio positivo, con una bella vittoria nel girone della gara a squadre, grazie all'importante successo sull'Olanda, che ha lasciato poi un po' di amaro in bocca per essersi avvicinati al traguardo della promozione solo sfiorandolo

Andreja cominciamo con la gara a squadre?
«Subito all'inizio della gara a squadre siamo partiti molto bene. La squadra e` apparsa molto omogena e concentrata su ogni punto. Questo lo dimostrano anche le vittorie contro la Svizzera e il Montenegro per 3/0 e 3/1. Tutte e due queste squadre disponevano di una giocatrice che in classifica è meglio piazzata delle nostre e sulla carta avrebbe potuto fare la differenza.
La vera vittoria di un valore assoluto è arrivata nell'ultimo incontro contro l'Olanda per  3/1 dove sia la Trotti sia la Vivarelli hanno battuto la Eerland la giocatrice di un assoluto valore (numero 20 in Europa) e che alla fine di questo Europeo è poi diventata la Campionessa Europea. Qui abbiamo dimostrato che anche noi riusciamo a raggiungere i traguardi quando l'avversario lo conosciamo già molto prima e abbiamo tempo di prepararci. Con questa vittoria abbiamo vinto il girone ed eravamo sulla buona strada per salire nella prima divisione.
Quando pero` dovevamo fare l`ultimo salto di qualitè contro gli avversari che non conoscevamo prima e` cambiato tutto. Quando devi trovare il modo giusto di giocare lì sul posto oppure durante la partita non siamo stati capaci di reagire.
La concentrazione scende, ogni piccolo problema comincia a dare fastidio, e la fiducia nei propri mezzi sparisce. E in questo non centra niente l'esperienza. Nei momenti cosi bisogna essere capaci di lottare, lottare per la maglia azzurra, lottare per la squadra. Queste cose le ragazze le devono ancora imparare sopratutto se vogliono un giorno salire nella prima divisione dove secondo me meriterebbero già di essere. Le sconfitte come quella contro la Svezia devono far male e mi auguro restino nella testa delle giocatrici ancora a lungo.
Gli Europei sono solo una volta all'anno e la sconfita agli Europei non e` la stessa che in un torneo internazionale. Per recuperarla devi aspettare un altro anno intero.
Dopo la sconfitta contro la Svezia abbiamo vinto ancora contro il Belgio e alla fine perso contro la Slovenia.«
Come commeteresti le prestazioni individuali?
»Nella gara di singolo Trotti e Vivarelli sono arrivate nelle 64 e tutte e due sono state sconfite con 4/3 ultimo set a 11/9.
Elisa Trotti contro l`Olandese Eerland (dopo diventata campionessa Europea) dove ha giocato una partita tiratissima, dove è andata ancora in vantaggio con 6/3 nel ultimo set giocando molto bene. Questa partita dimostra che nei momenti quando giochiamo come sappiamo fare, oggi riusciamo ad essere competitivi a tutti i livelli.
Il problema vero e` che abbiamo ancora troppi alti e bassi e quando abbiamo i nostri bassi siamo in grado di perdere con tanti mentre le giocatrici di livello mantengono il loro gioco medio sempre abbastanzo alto. Peccato per Elisa perchè avrebbe avuto dopo un sorteggio molto favorevole per andare avanti non solo di un turno.
Debora Vivarelli ha perso anche lei 4/3 con 11/9 nel ultimo set contro la Serba Durcik, giocatrice con i puntini corti sia sul dritto sia sul rovescio. Anche qui la partita andava avanti tutti i set punto per punto. Debora si e impegnata molto e forse per la prima volta l`ho vista cercare di tenere la palla sul campo con molta attenzione. Migliorando questo tipo di gioco potrebbe migliorare anche lei ancora tanto. Contro questa giocatrice infatti per fare punto dovevi prima preparalo bene perchè altrimenti non avevi nessuna possibilità.
Chiara Colantoni nella gara a squadre ha sentito molto il peso della sua responsabilità sulle spalle e non ha giocato sciolto facendo quello che sapeva fare.
Dopo aver vinto la partita contro la Slovenia si e` liberata molto e dopo nel singolo ha fatto una vittoria molto importante contro la Lussemburghese davanti a lei di molte posizioni. Anche per lei vale il discorso che sa giocare bene anche se e` ancora molto discontinua.«
Sei soddisfatta dei risultati conseguiti?
»Credo che l'allenatore non debba mai essere contento dei risultati ottenuti perchè solo quando si ragiona così si puo migliorare ancora ……anche se sei il campione del mondo. Ci sono stati i momenti in cui le ragazze hanno giocato veramente bene ed hanno dimostrato che possono giocarsela con tutte le loro avversarie in Europa e questo e` un dato molto positivo. Però purtroppo esiste ancora anche il momento quando giochiamo male e nei momenti così possiamo perdere da qualunque avversario. E questo e` un dato negativo che noi dobbiamo migliorare se vogliamo salire di qualità ed essere piu continui.«
Visto da lontano è sembrato che il livello fosse generalmente alto, sei d'accordo?
»Io credo che livello non sia molto alto. Piuttosto direi che sia stato molto equilibrato. Anni fa le migliori junior erano già molto competitive con le senior. Oggi io vedo solo le tedesche Solja (che non c'era qui) e Winter che sono competitive con il loro gioco con le migliori senior.  Però anche la Winter nel momento negativo ha perso il secondo turno. (nessuna Romena nelle semifinali, che però hanno vinto la gara squadre,etc.) Questo vuol dire che ci sono tante giocatrici che possano vincere.«
Cosa fare per migliorare tenuto conto che le tue atlete hanno comunque disputato complessivamente un buon europeo?
»Credo che la FITET sia una delle federazioni in Europa che  negli ultimi anni ha investito molto nelle giocatrici.  Questo è sicuramente un dato positivo visto che molte altre nazioni hanno problemi con i soldi e non hanno la possibilità di investire altrettanto. Però sicuramente bisognerà aumentare il livello di allenamento quotidiano, e saper trovare le giocatrici che vogliono fare questo sport veramente sul serio che vuol dire viverlo dentro se stesse ogni giorno, pensarlo come la cosa più importante della propria vita a questa età e non solo in palestra.«

ALLIEVE, UNA BELLA SORPRESA
La nazionale femminile allievi, guidata da Maurizio Gatti, ha costituito una delle sorprese più liete della partecipazione azzurra agli Europei di Istanbul ricevendo numerosi elogi e sfiorando la promozione nella gara a squadre

Il tecnico della nazionale azzurra allieve lo aveva detto prima di partire per Istanbul: non andremo per fare le comparse. E così è stato, le giovani Giorgia Piccolin, Bianca Bracco, Asia Richini e Le Thi Ong Lohan si sono fatte onore arrivando a far sperare anche ad una promozione nella categoria superiore nella gara a squadre dove sono arrivate fino alla semifinale.
Maurizio, sei soddisfatto di come sono andate le tua ragazze a Istanbul in particolare nella gara a squadre?
“Sono  moderatamente  soddisfatto: comunque con  una  squadra  formata  da  due  allieve  al primo  anno  e  una  minicadet,  a  un  certo  punto  avevamo conseguito  cinque  vittorie  e  una  sconfitta. Veramente niente male, poi abbiamo  chiuso  con  cinque  vittorie  e  tre  sconfitte, e forse non si poteva fare di più,  un risultato complessivo che mi  fa  ben  sperare  per  il  futuro. Un giudizio ottimo  al  doppio (Piccolin e Richini) che ha conquistato  sette vittorie  e una sola sconfitta.”
Come avete commentato invece le prestazioni individuali?
“Non  abbiamo  detto  molto, come  al  solito  dopo  la  gara  a  squadre  la  concentrazione  tende  a  diminuire di molto  e  la  stanchezza  prende  il  sopravvento, ho fiducia in questo gruppo ma vedremo  l'anno  prossimo quanto riusciranno a crescere.”
Soddisfazioni anche come gruppo, si è creato uno spirito positivo che ha dimostrato grande voglia di fare, o sbaglio?
“E’ vero, sono  soddisfatto  perchè  le  ragazze  hanno  lavorato  benissimo  durante lo  stage pre-competizione e  poi a Istanbul  ci  hanno  provato  in  tutti  i  modi.  Si  è  creato  un  bel  gruppo  e  non  c'è  mai  stato  un  problema neanche dal  punto  di  vista  comportamentale come è giusto che sia.”
Visto da lontano quello degli Europei è sembrato un buon livello. Un equilibrio che ha generato anche sorprese. Solo una nostra impressione?
 “Il  livello  sembra  alto  se  lo  guardi  dall'Italia… in  realtà  negli  ultimi  anni  il  livello  medio  europeo  è  calato  parecchio  rispetto  al  passato. Le  sorprese  nei  podi poi  secondo  me  dipendono  dal  fatto  che  la  gara  è  troppo  lunga  e  dopo  la competizione a  squadre  gli  atleti  sono  ogni  giorno  più  stanchi (c’è  chi  ha  alle  spalle  stagioni  agonistiche  pesanti ed impegnative). Ecco perchè  nei  singoli  escono anche  risultati a sorpresa.”
Guardando avanti come pensi di impostare il tuo lavoro e quali suggerimenti ti senti di anticipare sui progetti da mettere in atto?
 “Per migliorare bisogna  cercare  di  lavorare il  più  possibile  insieme con gli  atleti  ma anche con i rispettivi  tecnici  di  club. Ma soprattutto sono necessari stage  e  gare  all'estero  il  più  possibile. In campo  femminile  in  questo  momento  rimanere  a  giocare  in  Italia  non  giova alla crescita delle atlete.”