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Abbiamo cercato di farci un’idea dell’intenso lavoro di stage che le nostre nazionali hanno svolto durante il periodo delle vacanza natalizie in tre diverse sedi: a Shanghai, a Terni ed Angolo Terme. Ai tecnici responsabili abbiamo rivolto più o meno le stesse domande, in modo da uniformare in termini di comprensione, quanto più possibile, anche le informazioni
SHANGHAI
Cominciamo con Andreja Ojstersek che ha guidato la spedizione in Cina. Con lei, dal 22 dicembre al 6 gennaio, c’erano anche il tecnico Yang Min e gli atleti: Federico Pavan (Duomoforgore Treviso), Alessandro Baciocchi (TT Perugia), Elisa Trotti (Alto Sebino) e Debora Vivarelli, Leonardo Mutti, Damiano Seretti, Marco Rech (Sterilgarda).
In quale palestra vi siete allenati? “A Shanghai ci siamo allenati in un centro cui facevano capo tre diverse scuole di tennistavolo. Shanghai Cai Yanhua Table tennis training  school, Shanghai Cai Yanhua table tennis club e Shanghai Jing`an Cao Yanhua table tennis training school. Un giorno siamo andati anche al centro nazionale, a circa 50 km, dove ci si allenano anche i futuri candidati della squadra nazionale cinese. Un pomeriggio abbiamo giocato le partite alla Shanghai University table tennis.”
Quali erano le condizioni di allenamento?  “Abbiamo lavorato in una palestra con 22 tavoli sul pavimento di legno. Il livello delle giocatrici cinesi era medio invece nei maschi più alto. L’unico problema è stato il freddo dentro la palestra al quale noi non siamo abituati.”
Dove alloggiavate? “Eravamo in un albergo a cinque minuti dalla palestra. Una buona sistemazione ma mangiavamo nella mensa della scuola dello sport di Shanghai. C’è stato bisogno di adattarsi un po’ al loro cibo, ci siamo anche aiutati facendo la spesa nei supermercati e con il solito Mc Donald. Voglio sottolineare comunque che nessuno è stato male né, tanto meno, ha perso peso.”
Quali tempi aveva la vostra giornata? “Le nostre giornate prevedevano: Sveglia 6.45;  Colazione 7.10; Allenamento 8.15 - 11.15; Pranzo 11.30; Allenamento 14.45 - 17.15; Cena 17.30; Qualche seduta di allenamento 18.30 - 20.15; Dormire 22.30.”
Quali atleti, tecnici, sparring hanno partecipato allo stage? “Allo stage hanno partecipato gli atleti: Rech Marco, Mutti Leonardo, Seretti Damiano, Pavan Federico, Baciocchi Alessandro, Vivarelli Debora e Trotti Elisa. Come allenatori la sottoscritta e Yang Ming. Abbiamo sempre giocato con i giocatori cinesi per cui non si può dire che erano sparring erano semplicemente i giocatori che vivevano nel centro e noi ci si allenava con loro.”
Quale programma giornaliero avete seguito? “Riguardo agli orari ti ho gia spiegato. L’allenamento di mattina era sempre più lungo (3 ore) mentre il pomeriggio durava un po’ meno. Nei 14 giorni abbiamo avuto 2 giorni liberi interi e una mezza giornata.”
Quali sono stati gli obiettivi del lavoro al tavolo? “Gli obiettivi principali per tutti erano migliorare la tecnica dei colpi e la tecnica degli spostamenti. Poi però ognuno di loro aveva anche degli obiettivi individuali su quali si lavorava durante l’allenamento.”

Quali esercitazioni avete utilizzato per raggiungere gli obiettivi? “I cinesi si allenano in un modo dove gli schemi non si cambiano molto. Possono durare anche più mesi e anche la durata di ogni schema e più lungo che da noi (15 min). Dentro questi schemi ciascuno doveva trovare il proprio gioco e  stare anche attento ai propri colpi. Poi c’è stato anche il cosi detto many balls, ogni mattina minimo un’ora che i giocatori facevano da soli. Qui si poteva stare un po’ più attenti al lavoro individuale.”
Quali sono stati gli obiettivi del lavoro fisico? “Loro (i cinesi) la preparazione fisica non la fanno molto o meglio mentre eravamo li non ne hanno fatta tanta per cui anche noi ci siamo concentrati più sul tennistavolo cercando di sfruttare più possibile la grande opportunità di poter giocare tutti i giorni con avversari di buon livello, che è quello che ci manca a casa.”
Avete utilizzato anche le esercitazioni di gara? quali? “Gia la mattina subito il secondo schema era il servizio e gioco libero...senza contare però come una partita. Tutti i pomeriggi nella seconda metà di allenamento si giocavano partite. A volte da 0:0 e più spesso da 5:5. Quando siamo andati a giocare fuori da questo centro siamo andati proprio per giocare le partite.  Per cui di set ne abbiamo fatti tanti.”
Che cosa pensi aver verificato con i nostri atleti? “Con Yango abbiamo cercato subito dall’inizio di spiegare cosa ci aspettavamo da questo raduno in Cina visto che 14 giorni non sono tantissimi e nessuno  può cambiare radicalmente in cosi poco tempo, però 14 giorni non sono neanche pochi e qualcosa si può anche imparare. Quelli che nella testa hanno già le idee chiare riguardo al tennistavolo hanno sicuramente preso tanto perchè sapevano esattamente cosa volevano ottenere da ogni allenamento. Qualcuno di loro era gia stato in Cina prima e sapeva già benissimo come funzionava. lPer qualcuno era la prima volta ed è stato un po’ più difficile. Quello che è stato positivo è che nessuno ha avuto problemi fisici resistendo bene tutti fino alla fine. Sicuramente la presenza di Yango e` stata fondamentale perchè lui a Shanghai conosce tutti e riusciva sempre a risolvere anche i minimi problemi. La sua conoscenza di lingua e stata molto importante anche nell’allenamento visto che gli allenatori cinesi non parlano inglese oppure molto poco e anche nel muoversi in città è stato indispensabile. Per cui approfitto per ringraziarlo tanto!”
TERNI
Secondo intervistato Joze Urh, con cui a Terni dal 27 dicembre 2010 al 6 gennaio 2011, presente anche il Direttore Tecnico della Fitte Matteo Quarantelli, c’erano i tecnici Sebastiano Petracca ed Enrico Rech (che ha contribuito a questa intervista per la parte della preparazione fisica) ed un nutrito gruppo di atleti.
Quali atleti, tecnici e sparring hanno partecipato? Assenti? “Il raduno a Terni è durato dal 27.12.2010 fino a 6. 1. 2011. I giocatori che hanno partecipato al torneo in Ungheria a Tata e quelli che hanno partecipato ai diversi tornei regionali hanno lasciato il raduno il 5.1.2011. L’unica eccezione sono stati Daniele Pezzi, Matteo Mutti  Andrea Paoletti e Davide Gerevini che hanno lasciato il raduno il 2.1.2011 d’accordo con lo staff tecnico. Gli atleti che hanno partecipato al raduno, divisi per categoria, sono stati seguenti. Allievi: Perri Roberto, Marcato Luca, Loreto Dario, Piccolin Jordy, Appolloni Nicolo, Gerevini Davide, Viccario Gabriele, Candelori Michele. Ragazzi: Bressan Luca, Frigiolini Nicolas, Pezzi Daniele, Pizzi Alessandro, Cerza Matteo, Paoletti Andrea, Pinto Daniele, Cremente Edoardo e Pace Leonardo. Giovanissimi: Mutti Matteo, Bressan Marco e Contin Riccardo. Sparring: Di Marino Alessandro, Natan Urh e Nyagol Stoyanov (dal 4.1.2011). Le Junior: Tatulli Francesca, Colantoni Chiara, Carassia Claudia e Fornasari Anna. Non hanno data la loro disponibilità: Izzo Michele, Scotti Daniele e Muletti Michele. Direttore tecnico: Matteo Quarantelli Tecnici: Sebastiano Petracca, Enrico Rech, Csilla Battorfi (dal 2.1.2011) e il sottoscritto Joze Urh.”
Quale programma giornaliero avete seguito? “Il nostro programma giornaliero è stato il seguente: ore 8 – footing;  ore 8.15 – colazione;  9.15 - partenza per la palestra; 9.40 - 12.40 allenamento di mattina (allenamento tecnico + preparazione fisica);  13.15 – pranzo; 14h.-15h.- Compiti, studio; 15h.-16.h – riposo; 16.15- partenza palestra;  16.40 - 19.40 allenamento pomeriggio + preparazione fisica; 20.15 – cena; fino alle 22.30 tempo libero; dopo le ore 22.30 silenzio e riposo.
Quante sedute di allenamento avete svolto? “Abbiamo fatto 16 sedute di allenamento e 3 mezze giornate di pausa (per chi è rimasto dall’inizio alla fine).”
Quali sono stati gli obiettivi ed i lavoro di preparazione fisica? “Il lavoro tecnico svolto è stato integrato con delle sedute di preparazione fisica specifiche. Abbiamo suddiviso il gruppo in due categorie: gruppo dei "grandi" (allievi maschile + junior femminile) e gruppo dei "piccoli" (giovanissimi + ragazzi). La suddivisione era necessaria in quanto per ciascun gruppo i contenuti del lavoro erano diversi. L’obiettivo principale della preparazione fisica per entrambe i gruppi era di svolgere un richiamo fisico importante in previsione della seconda parte della stagione, dando una quantità di stimoli formativi molto diversificati per ottenere un effetto che fosse il più allenante possibile. In sintesi
Riscaldamento - Durata totale: 40 minuti
    10 minuti: attivazione (corsa lenta, andature coordinative, mobilità arti superiori – arti inferiori – busto)
    10 minuti: gioco allenante con palla di spugna (calcetto, pallamano)
    10 minuti: esercizi di prevenzione (esercizi per arti superiori, addome e dorso)
    10 minuti: esercizi coordinativi (andature a corpo libero, staffette)
Defaticamento - Durata totale: 15 minuti
    5 minuti: esercizi di scioltezza muscolare
    5 minuti: esercizi di allungamento statico
    5 minuti: esercizi di rilassamento corporeo
La parte di riscaldamento è stata svolta a gruppi uniti per quanto riguarda l’attivazione, mentre le altre parti del lavoro venivano svolte a gruppi separati. Il defaticamento è stato svolto sempre a gruppi uniti. La parte di preparazione fisica più specifica è stata sviluppata nell’intento di perseguire i seguenti obiettivi: Sviluppo e miglioramento capacità coordinative;  Sviluppo della rapidità generale e specifica; Rinforzo muscolare (prevenzione degli infortuni).
I grandi hanno svolto lavori con il metodo del “circuit training” specifico per il tennistavolo (ad una fase di lavoro aspecifico segue una fase di lavoro al tavolo) utilizzando piccoli sovraccarichi e piccoli attrezzi ( pesetti e palle mediche) e dei lavori basati sul metodo della ripetizione.
I piccoli hanno svolto lavori prevalentemente in forma ludica (giochi a coppie, di squadra, gare a staffetta, ecc…), e dei lavori a corpo libero basati sul metodo della ripetizione.
Durante il raduno ci siamo resi conto dell’esistenza di un grande squilibrio tra la condizione tecnica e fisica dei nostri giocatori. Abbiamo diversi ragazzi che giocano bene, ma sotto l’aspetto motorio presentano molte problematiche: si muovono male fuori e dentro al tavolo, sono “scoordinati”, molti presentano una muscolatura molto rigida ed accorciata soprattutto a livello posteriore, ecc.. .
E’ evidente che in società non viene data troppa importanza all’aspetto fisico. Per contare su atleti competitivi in un prossimo futuro è necessario costruire le giuste fondamenta in età evolutiva, altrimenti si corre il rischio di andare in contro a molte problematiche dovute ad un allenamento scorretto svolto in età giovanile.”
Quali sono stati gli obiettivi di lavoro al tavolo? “Dopo la partecipazione al Open di Slovaccia  nel mese di novembre con la squadra allievi abbiamo fatto il punto della situazione. Ci siamo resi conto che quest’anno la concorenza in Europa non è cosi forte come lo scorso anno. E’ vero che con questi ragazzi non siamo molto in alto in classifica però il livello di gioco dei migliori non è cosi lontano dai nostri. Quello che ci manca principalmente è la sicurezza nel gioco libero cioè siamo troppo poco sicuri, sbagliamo prima degli altri anche le palle non troppo difficili. Per questo abbiamo deciso di cercare di dare importanza maggiore a  questo aspetto del gioco. Per cui l’obiettivo principale era molto semplice - buttare più palline in campo però con un compito molto preciso. Il giocatore che partiva per primo non doveva più perdere l’iniziativa e doveva cercare di mantenerla fino alla fine e tenere l’avversario  in una posizione passiva fino alla fine del punto. Su questo aspetto siamo molto carenti in Europa perchè anche le volte quando partiamo per primi dopo non riusciamo a mantenere la iniziativa fino alla fine. Poi ci sono stati anche i piccoli suggerimenti individuali riferiti agli errori individuali. Devo sottolineare che non abbiamo mai cambiato la tecnica dei colpi a nessuno perchè questo compito si deve sempre fare assieme all’allenatore della società se ci si mette d’accordo e questo potrebbe essere una cosa positiva per un giocatore.”
Quali esercitazioni avete utilizzato per raggiungere gli obiettivi? “Gli obiettivi sono stati raggiunti da qualcuno più e da qualcuno meno. Questo dipende molto dall’impegno individuale in allenamento, dagli obiettivi che ogni uno di loro ha già in testa, dal talento etc. Per arrivare a questi obiettivi abbiamo utilizzato diversi schemi di gioco. Da quelli semplici con palla lunga e gioco libero fino ai quelli più complessi che richiedevano qualche compito in più prima di arrivare al gioco libero. Per esempio - facevamo gli schemi per le gambe e gli spostamenti e poi, dopo un certo numero di ripetizioni, si gioca libero, poi si faceva servizio e risposta (corta, lunga, mezzo lunga etc.), una certa apertura mezzo schema e poi libero. Comunque tutti gli schemi finivano al gioco libero. Compito dei giocatori era di fare gli schemi in modo tale da arrivare sempre al gioco libero e da quel punto dare il meglio di se stessi. Gli schemi sono stati molto semplici proprio per poter arrivare al gioco libero, che era il nostro obiettivo principale.”
Avete utilizzato anche esercitazioni di gara? Quali? “Eravamo ben consapevoli che subito dopo il raduno la maggior parte dei giocatori avrebbe partecipato a qualche torneo: Open Ungheria, tornei regionali, torneo di seconda ed assoluto a Castel etc.. Per questo motivo abbiamo dato durante il raduno anche importanza alle partite. Abbiamo fatto diverse partite dove i giocatori sono stati divisi in squadre, poi abbiamo fatto anche partite dove si partiva da una certa situazione: tipo - vinci 9:7 - servizio  avversario, oppure il gioco dei vantaggi e gioco dei vantaggi nelle coppie, i set al tempo etc.”

ANGOLO TERME

Il terzo stage si è svolto ad Angolo Terme luogo di allenamento della società Alto Sebino. E’ stato diretto dal responsabile della nazionale cadetti femminile Maurizio Gatti, particolarmente soddisfatto dell’esperienza.

Quali atleti, tecnici e sparring hanno partecipato allo stage? C’erano degli assenti?
“Hanno preso parte allo stage le atlete Francesca Trotti, Veronica Mosconi, Cristiana Dumitrache, Le Thi Hong Loan, Deborah Mocci ed Elisa Turganti. Sono risultate assenti Bianca Bracco e Giorgia Piccolin. Come sparring abbiamo potuto contare su Kostova Novena e Li Menglin. I tecnici presenti sono stati Giuseppe Del Rosso, Alfonso Laghezza ed il sottoscritto. Mi fa piacere sottolineare che abbiamo potuto contare a tempo pieno anche sulla presenza dei tecnici dell’Alto Sebino Oana Copaci e Pietro Capputi, quest’ultimo in qualità di preparatore atletico, e di due atlete di seconda categoria: Macario e Inzoli. Ciò ha consentito di poter effettuare tantissime sedute di allenamento con sei atleti e sei sparring, una soluzione che considero ottimale.”

Quale programma giornaliero avete seguito?
“ Il nostro programma  giornaliero è stato:  sveglia  alle  7  ;  7.15  footing  ;  7.30  colazione.
Lavoro  al  tavolo:  9.00 - 11.30  preceduto  o  seguito  da  sessione  di  preparazione  fisica.
Pranzo  ore  12.45;  riposo  fino  alle  16.00. Secondo  allenamento  al  tavolo  17.00 - 19.30  più  preparazione. Cena  20.30;  22.30  ritirata.”

Quante sedute di allenamento avete svolto?
“Abbiamo seguito quello che viene considerato lo schema  classico:  quattro  sedute   di  allenamento  ed una  di  riposo.”

Quanti momenti di pausa sono stati concessi?
“Abbiamo  cercato  di  svolgere  un  buon  lavoro  di  continuità  tenendo  presente  che  subito  dopo  lo  stage  tutte le  atlete  erano  impegnate  in  varie  manifestazioni:  Mosconi e  Dumitrache  in  Ungheria,  Trotti,  Le Thi Hong e  Turganti  all'assoluto  di   Castelgoffredo  e  Mocci  al  torneo  3 cat.  di  Torino. E’  evidente  quindi   che sia  i  carichi  di  lavoro,  sia  al  tavolo  che  fisico,  che  il  tipo  di  schemi  utilizzato  è  sensibilmente  variato  nel  corso  dello  stage:  lavoro  pesante  di  gambe   e  regolarità  nella prima  parte  dello  stage,  con  percentuale  di  schemi  liberi  del  30%  ed  esattamente  l'opposto  nella  seconda  parte  con  70%  di  schemi  liberi  e  utilizzo  di  simulazione  di  gara.
Vista  col  senno  di  poi  (inteso  come  risultati):  Mosconi  e  Dumitrache  oro  a  squadre  , Dumitrache  oro  nel  singolo  in  Ungheria. Trotti  Francesca  negli  otto  all'assoluto  di  Castel  e  Le Thi Hong  che  pur  non  avendo  passato  il  girone  ha  però  vinto  con  Martina  Milic  alla  fine seconda  classificata  nel  torneo. Infine  Mocci  che  ha  vinto  il  torneo  di   Torino. Direi che  le  ragazze  sono  arrivate  ai  vari  appuntamenti  in  grande  spolvero ! Nella  prima  parte  dello  stage  inoltre  abbiamo  fissato  un  obbiettivo  di  miglioramento  per  ogni  atleta  procedendo  per  questo  con  lavoro  al  cesto  e  svolgendo  una  parte  dell'allenamento  con  schemi  diversi  per  ogni  atleta.”

Quali sono stati gli obiettivi del lavoro?
“I nostri obiettivi sono stati la  coordinazione  generale  e  la  precisione  nell'utilizzo  dei  piedi. Capacita  condizionali:  la velocità.”

Quali esercitazioni avete utilizzato?
 “ Esercizi di coordinazione  oculomanuale  e  oculopodalica,  esercitazioni  ritmiche  su  piccoli  spostamenti, esercizi  di  allungo,  rapidità,  esercizi  di  massima  velocità  dopo  movimenti  di  forza , particolarmente curati dal prof. Capputi.”

 Avete utilizzato anche esercitazioni di gara? Quali?
“Certamente. Come esercitazioni  di  gara abbiamo svolto  winning  table, set  con  un  solo  giocatore  che  serve che  per  segnare  un  punto  deve  conquistarne  due,  set  a  tempo  e  finale  di  set  da  9  pari. Top  12 ( torneo  di  Capodanno )  e  match  a  squadre  Courbillon. Torneo  di  doppio.”
In conclusione mi sembri molto soddisfatto.
 “Direi proprio di sì. Vorrei  solo  aggiungere  che  grande  attenzione  e  stata  data  all'intensità  di  lavoro  e  alla  concentrazione  durante  l'allenamento, pretendendo  il  minor  numero  possibile  di  errori durante  lo  svolgimento  degli  schemi. Una cosa che le ragazze hanno messo in pratica con continuità. Voglio concludere  complimentandomi  con  le atlete  per  il  loro  comportamento  dentro  e  fuori  dalla  palestra  sempre  impegnato  e  nel  rispetto  delle  regole. Colgo l’occasione anche per ringraziare i  tecnici  e  gli  atleti  dell’Alto Sebino  per  la loro  preziosa  collaborazione sulla quale non avevo dubbi di poter contare.”