Donato Gallo, analisi ed idee per migliorare
- Pubblicato: 03 Novembre 2011
“Ho ancora negli occhi questi Campionati Europei Paralimpici 2011, svolti nello splendido e funzionale Palasport di Spalato, con un bottino di 2 Ori (Pezzutto nel singolo classe 2 - Pezzutto/Podda nel team 2), e 1 Bronzo (Borgato/Pizzurro nel team 1) e con il rammarico dei 3 quarti posti, nell’ordine Borgato nel singolare di classe 1, Vella/Crosara nel team 2 e Zorzetto/Nardelli nel team 5, che avrebbero potuto essere altrettante medaglie.
Non tornerò a commentare le prestazioni di ogni singolo atleta, cosa fatta magistralmente dal nostro Responsabile Tecnico Alessandro Arcigli, ma colgo con piacere l’occasione per fare una disamina generale sul Tennistavolo Paralimpico Mondiale.
Dando per scontato lo strapotere delle nazioni asiatiche (Cina – Korea - Cina Taipei - Hong Kong), con il loro incolmabile divario più di mentalità che tecnico, già dal dopo Pechino 2008, si è notato l’innalzamento dei valori tecnici e delle forze in campo espresse dalle maggiori nazioni europee di vertice, vedi Francia, Germania, Inghilterra, Polonia, Svezia, Slovacchia, Turchia, che hanno trovato la loro sublimazione in questi Campionati Europei, lasciando non troppo spazio ad altre nazioni, tra cui la nostra.
Questo ovviamente non nasce per caso, ma è figlio di una progettualità tecnico sportiva, con l’aumento del numero dei praticanti e il progressivo innalzamento del livello tecnico di gioco. Quindi Centri Federali, dove ragazzi/e con disabilità vengono reclutati in giovane età ed avvicinati al nostro sport, e sottoposti per 365 giorni l’anno a 8/ 10 allenamenti settimanali di 3-4 ore,senza altre preoccupazioni (scuola-lavoro).
In verità, anche noi, ultimamente e grazie all’impegno federale, nelle persone del Presidente Franco Sciannimanico, del Vice Presidente Renato Di Napoli, del Direttore Tecnico Matteo Quarantelli, di Paolo Puglisi e del Consiglio Federale tutto, cerchiamo (con difficoltà) di portare avanti un progetto simile nel Centro Federale Paralimpico di Lignano Sabbiadoro, dove i nostri migliori atleti/e trovano le migliori condizioni per potersi allenare, ma alla luce di tutto quello che sta accadendo nel mondo pongistico paralimpico, non credo che ciò possa bastare.
Credo si debbano aumentare gli sforzi ed i sacrifici da parte di tutte le componenti (atleti in primis), per poter sperare di rimanere competitivi nell’alto livello in vista del prestigioso appuntamento paralimpico. E’ impensabile poter continuare a vedere i nostri atleti solo per una decina di giorni al mese, ora questo non basta più.
Quindi, dovremmo incrementare in termini quantitativi il progetto già esistente (Centro Paralimpico di Lignano) e nello stesso tempo cominciare da subito al reclutamento di nuovi atleti, specialmente giovani, sia nei Centri Spinali che nelle scuole elementari e medie, con un’azione capillare su tutto il territorio nazionale.
Ciò ci permetterebbe, oltre ad aumentare il bacino d’utenza, anche di abbassare l’età media della nostra nazionale, che ancora a tutt’oggi, è composta da atleti non più giovanissimi che hanno ben figurato in passato, ma che oggi fanno un enorme fatica a mantenere il passo delle altre nazioni.”