Ping Pong Il ritornoDa domani il tennistavolo sarà nei cinema italiani, grazie al film Ping Pong: il ritorno. Diretta da Deng Chao e Yu Baimei, la pellicola è ambientata fra il 1992 e il 1995 e segue la storia di Dai Minjia, allenatore di ping pong ispirato al leggendario Cai Zhenhua, che torna in Cina dopo essere stato all’estero, con l’obiettivo di ricostruire da zero la nazionale e farla primeggiare. Sotto la sua guida, cinque giocatori (Ding Song, Ma Wenge, Wang Tao, Liu Guoliang e Kong Linghui) andranno ai Campionati Mondiali di Tianjin, mettendo in campo una disperata quanto entusiasmante controffensiva.

Era un periodo di grande difficoltà per la nazione che aveva dominato. Dopo essersi aggiudicata le ultime quattro edizioni della rassegna iridata e sei delle ultime sette, nel 1989 a Dortmund la Svezia di Jan-Ove Waldner, Jörgen Persson, Mikael Appelgren, Peter Karlsson ed Erik Lindh l’aveva detronizzata, battendola addirittura per 5-0. A Chiba gli scandinavi si erano confermati, superando in finale la Jugoslavia, e i cinesi non erano saliti neppure sul podio, sconfitti nei quarti dalla Cecoslovacchia, che aveva poi ottenuto il bronzo.

Ecco dunque la necessità di un riscatto. La Cina colse al balzo la sfida, rivedendo strategie e allenamenti per tornare ai vertici. L’occasione arrivò grazie a Dai Minjia che, tornato dall’Italia, mise insieme un gruppo eterogeneo quanto improbabile di atleti, infortunati, veterani e operai senza esperienza. Nonostante i dubbi iniziali, quell’allenatore e il suo staff rivoluzionarono il ping pong per sempre. La Nazionale perse ancora in finale a Göteborg nel 1993 con i padroni di casa e a Tianjin nel 1995 si prese la tanto sospirata rivincita, tornando a sollevare la Coppa Swaythling.

Ping Pong: il ritorno è distribuito in Italia da Imago Communication nei circuiti Uci Cinemas e Notorious Cinemas, con il supporto di MEET Fondazione Cariplo, RUFA University, Meishi Film Academy of Chongqing University, Roma City Institute e FITeT.