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Lutto tennistavoloCi ha lasciati Massimo Fracassi. Aveva compiuto da poco 83 anni e a Roma e nel Lazio era conosciuto come giocatore, ma soprattutto come rappresentante di un tennistavolo romantico e pionieristico, che cercava di togliersi di dosso l’etichetta di passatempo per passare a quella di disciplina sportiva. Massimo faceva parte dell’Alitalia Club Tennistavolo, il dopolavoro dell’allora compagnia di bandiera, che negli anni ottanta affiancò all’attività amatoriale quella agonistica. Di quella società fu giocatore simbolo, prendendo parte a tornei e campionati nei quali con orgoglio indossava la maglia rossoverde, mantenendo però quello spirito goliardico e amatoriale che lo aveva sempre identificato e contraddistinto.

«Ricorderemo sempre - affermano gli amici - i capannelli di persone che si formavano nelle pause di gioco per ascoltare una sua barzelletta, il suo pettinino con il quale talvolta si sistemava i capelli tra un punto ed un altro, il guardare una parte del campo mentre schiacciava la pallina da quella opposta. Ma anche l’entusiasmo e l’impegno che metteva in ogni gara, indipendentemente dal fatto che si trattasse di un incontro federale oppure di un torneo amatoriale in una piazza o sulla spiaggia. E poi qualche suo vezzo. Il soprannome Giaguaro biondo, che diceva essere originato dalla sua velocità e dal colore dei capelli. E la ricerca spasmodica di un piazzamento da podio per la sua collezione di coppe». All’inizio degli anni 2000, lasciò l’Alitalia Club per passare alla Roma, unificando così la sua fede calcistica e la passione per il tennistavolo.

Il presidente Renato Di Napoli e il Consiglio Federale sono vicini alla famiglia, alla quale esprimono le più sincere condoglianze.