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Pietro Gervastri vincitore del Myllennium Award 2022Il 25enne pongista Pietro Gervastri è stato fra i protagonisti dell’ottava edizione del Myllennium Award, il premio promosso dal Gruppo Barletta e dalla Fondazione omonima e rivolto ai giovani Under 30, con lo scopo di valorizzarne le eccellenze in termini di creatività e innovazione. L’iniziativa è suddivisa in 10 categorie e l’atleta dell’Apuania Carrara si è aggiudicato uno dei due riconoscimenti della sezione MyBOOK, con il saggio dal titolo “Lo sport come scuola di vita”, che gli è valso un contratto di edizione e la pubblicazione con la casa editrice Lab DFG.

«Ho conosciuto il Myllennium Award - racconta Gervastri - qualche anno fa, ma non avevo pensato di partecipare. Qualche mese fa, per curiosità, sono andato a rileggermi il regolamento e ho visto che nella sezione dedicata alla saggistica c’era il premio speciale Invictus, che riguardava racconti sul tema “Lo sport come scuola di vita”. Considerato che sono ormai dodici anni che gioco a tennistavolo e che questa è stata una stagione speciale per l’Apuania Carrara, ho provato a scrivere un saggio, che racconta due storie che s’intrecciano. La prima riguarda l’annata dell’Apuania in Italia e in campo internazionale, con la vittoria in Europe Cup, e la seconda narra la mia esperienza nel mondo del tennistavolo, sia in palestra per allenarmi sia al palazzetto come tifoso, e la mia crescita come persona e come atleta. Era più che altro una sfida con me stesso e l’essere risultato alla fine uno dei due vincitori è stato una piacevole sorpresa».

Pietro è entrato in contatto con il tennistavolo in terza media: «Avevo intenzione di praticare una disciplina diversa dalle solite di squadra e sapevo dell’esistenza dell’Apuania Carrara. Ho provato a giocare e all’inizio è stato faticoso. Una volta, però, che ho imparato i colpi, mi sono appassionato e ho sempre giocato con piacere. Prima dell’Università mi allenavo due o tre volte alla settimana, poi quando ho iniziato a frequentare a Parma Ingegneria Meccanica ho dovuto limitarmi a una volta. Ora che le lezioni sono terminate e potrò studiare a Carrara e andare a Parma solo per gli esami, conto di intensificare di nuovo il mio impegno. Sono un quinta categoria e in queste stagioni ho disputato le serie regionali, dalla D3 alla C2, e nell’anno della pandemia ho fatto un’apparizione in B2. Quando ho capito che non sarei diventato un atleta di alto livello ho interpretato il tennistavolo soprattutto come una forma di divertimento. Ciò non significa, però, che prenda sotto gamba le partite e anzi vado sempre in campo per vincere. In questi anni lo studio mi ha sempre impedito di andare ai Campionati Italiani di categoria e spero in futuro di riuscire a partecipare».

Ora il suo racconto pongistico, assieme a quello dell’altra vincitrice, la laziale Sara Rossi, sarà pubblicato in un libro:«Prossimamente sarò ricontattato per ampliare ciò che ho scritto, che sarà presentato al Salone del Libro di Torino del 2023 e successivamente dato alle stampe».