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Stage giovanileCari amici,

sabato scorso ho condiviso con il Consiglio Federali le preoccupazioni a proposito della disponibilità di impianti scolastici, già espresse nel confronto con il sottosegretario Valentina Vezzali.

La situazione è urgente a qualsiasi latitudine, dalla Sicilia al Piemonte, e a qualsiasi livello istituzionale: dai singoli Comuni alle Province, passando per le varie gerarchie delle istituzioni scolastiche, ciascuno di loro – come accade – può opporre veti e divieti all’impiego delle palestre scolastiche.

In Consiglio Federale abbiamo deciso che occorre predisporre una cabina di regia che si occupi di sanare le tante anomalie che minacciano la sopravvivenza delle nostre associazioni. Per farlo occorrerà la coesione dei Comitati Regionali, la cooperazione tra la nostra e le altre Federazioni Sportive, servirà infittire le relazioni con gli apparati governativi deputati allo scopo, a partire dalla disponibilità manifestata proprio dal sottosegretario Vezzali.

Ringrazio a tal proposito anche il consigliere federale Antonio Tasso, che proverà a sensibilizzare il Parlamento sulla questione.

Ma nel frattempo ho bisogno dell’aiuto di tutti voi, presidenti di associazioni sportive in primis. Vi chiedo di segnalarmi tutti gli impedimenti di natura burocratica riguardo all’impiantistica scolastica, allo scopo di mappare geograficamente questa emergenza e individuare le varie “tipologie” di impedimenti, per meglio organizzare azioni di sensibilizzazione collettive.

Occorre, cari amici, che Governo e istituzioni nazionali riorganizzino profondamente il sistema delle assegnazioni delle palestre, riducendo per quanto possibile i margini di discrezionalità, così che le varie discipline possano svilupparsi in modo omogeneo su tutto il territorio. Se ogni sindaco e ogni preside ha in mano il “bottone” per accendere e spegnere lo sport in un intero paese, nessun praticante, nessuna associazione e nessun lavoratore di questo grande e importante indotto è al sicuro.

Spero che ai piani alti delle Istituzioni, con il nostro aiuto, possano riflettere su questo.

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Renato Di Napoli