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Festival nazionale della cultura sportiva a Cattolica 2017Al Festival Nazionale della Cultura Sportiva di Cattolica si è svolta una serata dedicata allo sport paralimpico, che è stata condotta dal giornalista Claudio Arrigoni. A raccontare le loro storie sono stati anche i pongisti Elisa Trotti e Davide Scazzieri. Elisa sta continuando il recupero successivo all'incidente che, quasi un anno fa, le ha fatto perdere il braccio destro. Il 7 aprile è stata operata da Giuseppe Porcellini, primario di Chirurgia della spalla e del gomito dell'Ospedale di Cattolica.

«L'intervento è andato bene - racconta Elisa - e mi hanno messo una protesi in titanio alla spalla, ricollegando poi un po' di nervi e tendini. C'era qualche rischio, ma per fortuna, non ci sono stati problemi. Ora sto facendo il percorso riabilitativo, andando in piscina, in palestra e dal fisioterapista. Ho effettuato una visita al centro protesi di Budrio e mi stanno costruendo una pseudo protesi per la riabilitazione. Nei prossimi dieci giorni andrò a prenderla e fra un paio di mesi si dovranno valutare i risultati. Il mio obiettivo sarebbe di tornare a giocare con la mano destra. Non mi nascondo le difficoltà, ma spero di riuscirci».

Sono giorni intensi per la campionessa, che ha organizzato la festa della sua associazione di volontariato "Dammi il 5". «Esiste da tre anni e questa volta abbiamo allestito un evento più in grande, in collaborazione con una cooperativa di disabili della zona e la Polisportiva disabili Vallecamonica. Domani (sabato) faremo una camminata non competitiva di cinque km del costo di 8 euro e il ricavato andrà alla cooperativa, per l'acquisto di un pullmino per i ragazzi disabili. Regaleremo anche a 20 giovani un percorso pet teraphy. Alla fine della camminata ci sarà un convegno, nel corso del quale presenteremo tutte le iniziative e parteciperà anche Enzo Panelli, che è il primo operatore italiano in sedia a rotelle, che farà una dimostrazione di dog teraphy con il suo cagnolino. Cerchiamo il più possibile di avvicinare i giovani al mondo della disabilità. Ci sarà anche un torneo di toro meccanico e la sera faremo una festa, con musica e dj».

Scazzieri a Cattolica è stato presentato da Arrigoni come l'uomo che ha vissuto tre vite sportive. «Facevo ciclismo agonistico da quando avevo 5 anni - racconta - poi a causa di uno scontro con una mietitrebbia ho perso una gamba e mi sono rotto un gomito. Ho cominciato a praticare tennistavolo paralimpico collezionando vari successi, tra cui un campionato del mondo. Poi qualche mese fa ho avuto un infarto midollare e adesso sono in carrozzina». Scoraggiarsi non fa parte del vocabolario dell'imolese, che ha iniziato ad allenarsi febbrilmente e ai suoi primi Campionati Italiani in classe 4 ha conquistato la medaglia d'argento, al termine di una lotta conclusa al quinto set contro l'esperto Roberto Berti. Se in piedi aveva riposto nel cassetto le sue velleità internazionali, da seduto sta cullando il sogno di qualificarsi alle Paralimpiadi di Tokyo 2020.

«Il desiderio c'è - ammette Davide - adesso finirò la riabilitazione e poi si vedrà. A settembre andrò al torneo di Ostrava, meglio prendere le bastonate ora che non conta e magari arrivare a essere competitivo quanto sarà più importante vincere per qualificarsi. Mi è tornata la voglia e, come ho detto a Cattolica, senza scendere nella retorica, questa nuova vita mi ha dato degli stimoli per tornare a giocare. In piedi non ero più competitivo, perché non riuscivo ad allenarmi per molti piccoli acciacchi, invece ora ci posso provare. I classe 4 in circolazione sono forti, non hanno però ancora la velocità dei classe 5, che sentirei inavvicinabili. Sto provando un po' di materiali, su consiglio del direttore tecnico Alessandro Arcigli, perché quelli che avevo per giocare in piedi non sono adatti. Ho anche guardato un sacco di filmati degli avversari. Ci sono sia atleti tattici e strategici sia di potenza».

A Lasko Scazzieri ha fatto il suo esordio internazionale in carrozzina:«Ci sono andato per farmi classificare, e hanno confermato la classe 4 che ho in Italia, e ho anche giocato e non è andata male. Il polacco Rafal Lis, testa di serie numero 8, mi ha asfaltato, poi ho battuto per 3-0 il thailandese Niyom Nachai e ho ceduto per 3-2 al francese Alexandre Delarque, che è il n. 14 al mondo. Al momento mi manca molto la gestione della carrozzina. Ho ancora quella di Montecatone e l'altra dovrebbe arrivare a giorni, così potrò fare tutti gli adattamenti per utilizzarla in gara. Un altro problema è che quando ero in piedi e avevo momenti di tensione, riuscivo in qualche modo a scaricarla. In carrozzina, invece, mi sento ancora molto costretto e la pressione mi blocca. Per progredire da questo punto di vista mi servono le partite, l'allenamento non basta. Quello che so fare tecnicamente è un buon punto di partenza per me, anche se devo adattarlo alla carrozzina, sotto l'aspetto emotivo devo invece ricominciare da zero. Al di là di tutto, comunque, è una sfida stimolante. Dal 23 al 30 luglio sarò a Lignano Sabbiadoro per lo stage al quale parteciperanno coloro che andranno agli Europei. Con me verrà anche la mia allieva Carlotta Ragazzini. Allenarmi molte ore al giorno, vedendo le reazioni del fisico, sarà un passaggio importante e mi darà il ritmo per continuare a prepararmi a casa. Penso che andrò anche ai raduni successivi».