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Non è trascorsa neppure una settimana dal suo rientro in Italia da Rio e Giada Rossi ha già vissuto due momenti che meritano di entrare nel suo album dei ricordi, accanto a quelli paralimpici. Si è infatti piazzata al secondo posto nel sondaggio, promosso da Fondazione Giovanni Agnelli, Gazzetta dello Sport e Coni, sulle medaglie azzurre più emozionanti e venerdì sera è stata festeggiata nel Palasport di Zoppola, esaurito in ogni ordine di posti.

Giada partiamo dalla fine?

«La festa è stata bellissima e tutto il Paese si è stretto attorno a me e alla mia famiglia. Non mi aspettavo un calore del genere. Sapevo soltanto che avrei dovuto presentarmi intorno alle 20,45 e quando sono entrata nel Palasport il colpo d'occhio era fantastico. La sindaca Francesca Papais ha organizzato tutto e ha anche fatto la presentatrice. Non c'era nulla di formale in ciò che è accaduto ed è stato tutto molto spontaneo. Ho messo al collo la medaglia e sono stata circondata da bambini che mi hanno rivolto delle domande, mi hanno chiesto l'autografo e hanno voluto una foto con me».

Avete celebrato la conquista del bronzo?

«Mio fratello Simone e un amico avevano realizzato un video, che sintetizzava i frangenti più belli delle partite a Rio, e lo hanno proiettato. Sono state coinvolte anche le mie amiche, che avevano preparato un altro filmato con le nostre foto. Hanno parlato Peppe Vella, Rosanna Palmiotto, la presidente dei Rangers San Rocco di Udine, la mia società, ed Eva Pittini, l'infermiera-amica che ha lavorato con noi in Brasile. Ho scoperto che a Zoppola, durante le partite, c'era tutto un rito per seguirle».

Quale?

«La sindaca, altri amici e mia nonna avevano organizzato di vedere i match insieme nel centro ricreativo per i ragazzi. Al termine si spostavano a bere qualcosa per festeggiare nel bar centrale del paese e da lì andavano a casa di mia nonna».

Hai citato la presidente Palmiotto e i Rangers, quanto ti hanno aiutato a vincere la medaglia?

«Sono stati fondamentali. Prima ero tesserata per un altro club, la Polisportiva San Giorgio Porcia, ma, fin da quando abbiamo iniziato a lavorare per il Progetto Tokyo 2020, il tecnico Marino Filipas mi ha accolto a braccia aperte e ha dato l'anima per me. Massimo Pischiutti ed Eric Bertolini sono stati i miei sparring. Rosanna ha fatto il possibile per supportarmi in tutto e prima della partenza mia e di Peppe Vella per Rio tutti hanno organizzato una festa per salutarci e farci l'"in bocca al lupo"».

Ti ha sorpreso il secondo posto nel sondaggio?

«In effetti è stato un risultato assolutamente inatteso, perché davanti a me si è classificata soltanto "Bebe" Vio, un'atleta e un personaggio che ha una visibilità molto maggiore della mia. Sono orgogliosa e mi fa piacere sapere che ho trasmesso emozioni a molta gente. Al di là dell'aspetto sportivo, penso che in molti mi abbiamo apprezzato come persona e questa per me è un'ulteriore gratificazione».

Quanto tornerai in palestra?

«Ai primi di ottobre e riprenderemo con i quattro allenamenti alla settimana. Dal 6 al 9 avremo il raduno a Lignano Sabbiadoro».

Giada Rossi festa a Zoppola