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Il conto alla rovescia sta quasi per terminare. Manca un giorno all’inaugurazione delle Paralimpiadi e i pongisti azzurri avranno ancora l'allenamento di oggi, prima di entrare ufficialmente in gara giovedì.

«La cerimonia d’apertura - racconta il tecnico Donato Gallo - inizierà alle ore 20 locali, ma è probabile che già dalle 15 cominceremo a partire dal Villaggio per andare allo Stadio Maracanà. In tutto fino al termine staremo quasi 12 ore in giro. Questa per me è la quarta edizione dei Giochi, avendo fatto la prima ad Atene. In quell’occasione l’emozione era scattata già dall’anno precedente. Ora che ho ripetuto quelle esperienze, non c’è nulla da fare, è come se fosse la prima volta. L’atmosfera è particolare e non puoi viverla come se fosse una situazione ordinaria. Si cerca sempre di fare i confronti fra un organizzazione e l’altra, ma la verità è che ogni Paese ospitante dà sempre il massimo, sia per gli olimpici sia per i paralimpici. Siamo nelle migliori condizioni possibili per giocare, ambientali e anche dal punto di vista della preparazione, che abbiamo fatto nel quadriennio e specialmente negli ultimi due anni e nell’ultimo».

Da Atene 2004 l’Italia è sempre salita sul podio. «Nella capitale greca abbiamo vinto l’argento con Valeria Zorzetto, a Pechino tre medaglie, l’argento e il bronzo in singolare con Pamela Pezzutto e Clara Podda e l’argento con la squadra, composta anche da Michela Brunelli e Federica Cudia. A Londra c’è stato un altro secondo posto con la Pezzutto. Per non parlare poi dei piazzamenti, perché ad Atene Podda e Andrea Furlan si sono classificati quarti e Salvatore Caci è arrivato quinto e a Londra la squadra femminile ha perso la finale per il bronzo».

Come dire che gli azzurri proveranno a salire sul podio per la quarta Paralimpiadi consecutiva. «I ragazzi stanno giocando benissimo - spiega Gallo - e abbiamo tutte le frecce al loro posto. Sognare è lecito. A tutti qui a Rio tremerà la mano, anche ai più bravi, e, se rimarremo concentrati e consapevoli di ciò che abbiamo fatto, possiamo lottare ad armi pari contro chiunque. Sono fiducioso per quello che ho visto nelle fasi di avvicinamento all’evento e per quello che sto osservando qui sul posto. Non stiamo trascurando nulla per ambientarci bene e provare tutte le condizioni, in termini di tavoli, palline e pavimentazioni, per arrivare pronti al momento di gareggiare». Anche sotto l’aspetto dello smaltimento del jet lag. «I primi giorni - ricorda il tecnico azzurro - non riuscivamo tanto a rimanere nel letto, perché le 8 di qui corrispondono alle 13 italiane. Il corpo si deve abituare e ci siamo riusciti gradualmente».

Alessandro Arcigli e Donato Gallo a Rio