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IMG 20160903 WA0002I pongisti azzurri hanno preso ieri un primo contatto con l’impianto che ospiterà le gare delle Paralimpiadi. È lo stesso Riocentro Pavilion 3, in cui si sono svolti i tornei olimpici. «Ho letto nello sguardo dei ragazzi - racconta il direttore tecnico Alessandro Arcigli - l’emozione e l’orgoglio per essere nella stessa sala che poche settimane fa è stata il teatro della finale fra Ma Long e Zhang Jike o di quella fra Ding Ning e Li Xiaoxia. Sono tutti felici di sentirsi parte del massimo movimento sportivo mondiale, quello che ha la possibilità di partecipare alla principale manifestazione esistente. Essendo le uniche due ore che abbiamo potuto trascorrere all’interno della struttura, perché poi torneremo ad allenarci nella palestra di riscaldamento, abbiamo approfittato per fare un po’ di tutto, dai servizi, agli schemi di regolarità e a quelli partita, provando tutti i tavoli che utilizzeremo la prossima settimana durante le competizioni. Ho percezioni positive su tutti, perché stanno veramente giocando bene».

Com'è il Villaggio? «Enorme - spiega il dt - e da un punto di vista generale non riscontriamo le preoccupazioni di cui sentivamo parlare prima di arrivare. Percepiamo sicurezza e pulizia e tutto funziona, anche se è vero che come numero siamo un quarto degli olimpici e dunque gli spazi a disposizione sono molto più ampi. In mensa, per esempio, ci sono 80 postazioni in cui è possibile mangiare. È un’emozione unica vedere atleti di tutto il mondo e di tutte le disabilità. Oggi (ieri, ndr) abbiamo pranzato a fianco dei panamensi».

Quando non si allenano gli azzurri vanno «in giro, ma sempre all’interno del Villaggio. A Londra avevamo il centro commerciale a metà strada fra il Villaggio e lo Stadio Olimpico e c’era più libertà di movimento. A Rio, purtroppo non hanno terminato la linea della metropolitana che avrebbe collegato il Villaggio a tutto il resto e dunque si potrebbe uscire solo in taxi. Qui all’interno c’è una bellissima zona internazionale, un’altra riservata agli atleti con sala fitness e qualsiasi tipo di comfort. Abbiamo la fortuna di essere al centro del mondo, dal momento che in questi giorni l’evento più importante si sta svolgendo qui, e perché dovremmo andare altrove?».

Il Riocentro Pavilion 3 dista un quarto d’ora dal Villaggio. «C’è una sensazione di grande tranquillità - afferma Arcigli - con l’esercito che pattuglia tutte le strade. Il traffico è limitato e i pullman molto frequenti. Insomma, finora mi sembra una Paralimpiade ben organizzata e non possiamo proprio lamentarci». Come riporta una notizia postata sul profilo Facebook del Cip "alle porte del Villaggio, l'esercito controlla in pianta stabile e a pochi passi la pattuglia di polizia sorveglia il passaggio. Anche all'interno sono dispiegati numerosissimi guardiani notturni sotto ognuna delle Palazzine. Quanto alle temutissime zanzare, nonostante l'altissimo tasso di umidità, nemmeno l'ombra". Condizioni ottimali, dunque, per chi deve preparare l'appuntamento più prestigioso della sua carriera.