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Sono settimane di conquiste per il pongismo paralimpico italiano. Dopo l’ingresso del 16enne Lorenzo Cordua (Frandent Group Cus Torino) al Centro Federale di Formia, i suoi due più giovani colleghi Lorenzo Magarelli (Circolo Tennistavolo Molfetta) e Matteo Parenzan (Sportni Krozek Kras), nati rispettivamente nel 2002 e nel 2003, sono stati scelti per sviluppare la propria attività all’interno del Progetto Italia.

«In tal modo - spiega il direttore tecnico attività giovanile Matteo Quarantelli - potranno coniugare le iniziative del settore di appartenenza con quelle del corrispondente Olimpico giovanile. Ciò si tradurrà in una incentivazione federale alle attività (agonistiche e di preparazione) gestite dalle rispettive società durante l’annata sportiva. Sarà così possibile riconoscere maggior enfasi all’organizzazione della settimana di allenamento, che dovrà prevedere un costante impegno con la collaborazione del tecnico societario e di uno sparring partner. Oltre a questo profilo standard, durante la stagione Lorenzo e Matteo saranno coinvolti in stage con il gruppo degli atleti giovanili olimpici. Già in precedenti occasioni, sia in ambito territoriale sia nazionale, i ragazzi avevano partecipato con grande efficacia a raduni federali. Nel corso della stagione, poi, saranno coinvolti nelle attività (test fisici, analisi tecniche, ulteriori valutazioni quantitative) di monitoraggio proposte dallo staff federale, che consentiranno di controllare lo stato e l’evoluzione delle prestazioni. Infine, ma è un aspetto assolutamente centrale, Magarelli e Parenzan saranno impegnati nelle attività delle squadre giovanili paralimpiche, che prenderanno parte ad alcune manifestazioni internazionali e a raduni di preparazione».

Lorenzo è un classe 10 e Matteo un classe 6 e sono stati selezionati dal direttore tecnico paralimpico Alessandro Arcigli per le loro qualità, che ne fanno due pongisti d’interesse nazionale, con prospettiva di trovare in futuro la propria collocazione anche in ambito internazionale. «Per i nostri atleti in piedi - afferma Arcigli - esiste l’esigenza d’integrare almeno alcuni momenti della loro preparazione tecnica. Il tennistavolo in piedi è molto meno “adattato” di quello in carrozzina e quindi i programmi di allenamento, le tecniche e le tattiche sono praticamente identiche a quelle dei normodotati. È dunque assolutamente più produttivo utilizzare quanto già esistente nell’ambito della preparazione degli atleti olimpici. In questa logica s’innesta l’inserimento di Cordua a Formia e di Magarelli e Parenzan nelle attività del Progetto Italia. Dopo tutto hanno la stessa età, lo stesso livello tecnico, le stesse esigenze dei loro coetanei normodotati. I dirigenti federali e i tecnici hanno accettato la mia proposta e siamo pronti a partire. Il mio auspicio è che Lorenzo e Matteo siano solo i primi due a compiere questo passo e che si tratti dell’inizio di un modo nuovo di lavorare insieme».

Lorenzo Magarelli e Matteo Parenzan 2