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Alessandro Arcigli con Giada Rossi e Su Yeon Seo okAll'Open di Slovacchia l'Italia paralimpica ha conquistato due medaglie di bronzo in classe 2, con Giada Rossi nel singolare e Giuseppe Vella e Federico Crosara nella gara a squadre. Un bilancio comunque soddisfacente, anche se inferiore ai due ori, due argenti e due bronzi ottenuti in Slovenia la settimana precedente.

«Se quel bottino era stato un po' sovradimensionato - spiega il direttore tecnico paralimpico Alessandro Arcigli - questo è leggermente sottodimensionato. Giada avrebbe potuto arrivare in finale e non mi aspettavo che perdesse contro la russa Nadejda Pushpasheva. In semifinale, pur giocando male, avrebbe potuto vincere. Al momento è tranquillamente la terza atleta al mondo, alle spalle della coreana Su Yeon Seo e della cinese Jing Liu. Federico Falco per due volte ha avuto chance di battere il tedesco Holger Nikelis, campione paralimpico in carica, e a squadre era 8-8 al quinto set. Mi sarebbe piaciuto un risultato che confermasse il suo ingresso nell'Olimpo. Andrea Borgato da più di due anni non riusciva a esprimersi ai suoi livelli. A Bratislava erano presenti i primi 16 del mondo ed è arrivato nei primi otto, disputando il quarto di finale alla pari con Robert Davies, vicecampione iridato e numero 1 del ranking Ittf. Crosara ha giocato molto bene e si trovato 1 set pari e 10-6 contro il campione mondiale, il francese Fabien Lamirault, e 8 pari al quinto set contro lo slovacco Jan Riapos, oro paralimpico. Ormai gli serve solo un po' di abitudine in più a gestire quel tipo di partite».

Per quanto riguarda Amine Kalem «ha avuto alti e bassi dal punto di vista prestativo, ma è stato comunque bravissimo. Contro l'ungherese Dezso Bereczki ha perso una partita rocambolesca, aggiudicandosi due parziali agevolmente e cedendo gli altri tre dopo aver sempre avuto almeno un set-point. È stato l'unico a impegnare il fenomeno belga Laurens Devos e a squadre ha battuto l'ucraino Yuriy Shchepanskyy contro cui non aveva mai vinto. Obiettivo di Amine è di entrare nei primi otto al mondo, per essere testa di serie a Rio, e credo che ci sia già riuscito».

Discorso a parte meritano Samuel De Chiara e Vella:«De Chiara ha limiti fisici incompatibili con la classe 8 e si vede che ci sono problematiche in più rispetto ai suoi antagonisti. Cercheremo al più presto di richiedere una riclassificazione in classe 7. Vella dopo gli Europei aveva sostanzialmente smesso di giocare e la chiamata all'ultimo momento per le Paralimpiadi lo sta forzatamente facendo riprendere. Mentalmente non è però ancora tornato a essere quello di prima, mentre riesce a dare il meglio di sé in doppio con Crosara. Si merita tutto il tempo di cui necessita per recuperare».

L'attività paralimpica degli azzurri riprenderà da venerdì a domenica, con tre giorni di allenamento a Verona, seguiti dai raduni dal 26 al 30 maggio a Lignano Sabbiadoro, dall'1 al 5 giugno a Udine e dal 12 al 19 giugno ancora a Lignano. Dal 21 al 26 giugno si disputerà a Cluj Napoca l'Open di Romania, al quale parteciperanno Giada Rossi, Federico Falco, Matteo Orsi, Francesco Lorenzini e Samuel De Chiara.

Nella foto il dt paralimpico Alessandro Arcigli fra la coreana Su Yeon Seo e Giada Rossi