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È uno dei pongisti paralimpici più titolati del panorama italiano. L'imolese Davide Scazzieri, di professione bancario, è stato campione tricolore per circa 20 volte, di cui oltre 10 in singolare, e ha vinto l'Europeo a squadre nel 2005 con Andrea Furlan e il Mondiale Iwas di singolare nel 2007. Nel 2012 ha partecipato alle Paralimpiadi di Londra, piazzandosi quinto in team con Raimondo Alecci. L'ultimo suo appuntamento internazionale è stato la rassegna continentale in casa a Lignano Sabbiadoro nel 2013.  È lui il motore primario di un sogno diventato realtà che si chiama "Lo Sport è Vita - Montecatone". «Due anni fa - racconta Scazzieri - ho fondato una società, "Lo Sport è Vita Onlus" appunto, di cui sono presidente, e l'estate scorsa ho avuto l'idea di creare una residenza sportiva all'interno dell'Ospedale di Riabilitazione di Montecatone, per coinvolgere i ragazzi ricoverati».

Quali reazioni ha suscitato la tua proposta?

«Molto positive. Ho trovato la piena collaborazione dell'amministratore delegato Augusto Cavina, che ha espresso orgoglio per l'alto valore umano del progetto, e del direttore sanitario Roberto Pederzini, che si è dichiarato entusiasta per le potenzialità dei ragazzi e per la passione e le qualità di chi li segue e li incoraggia. La Fondazione Montecatone Onlus, nella persona del presidente Marco Gasparri, ha avuto un ruolo fondamentale, garantendoci il suo prezioso sostegno».

Che tipo di lavoro svolgete in Ospedale?

«Io e l'altro tecnico Vincenzo Andalò siamo presenti due volte alla settimana. Il lunedì, dalle 18 alle 20, lavoriamo su tre tavoli fissi montati, che non bastano mai, perché vengono sia i ricoverati sia i nostri ragazzi. Il mercoledì dalle 14 alle 16 svolgiamo attività insieme con il reparto di Terapia Occupazionale sui ricoverati, con l'intervanto del fisioterapista. Martedì e giovedì siamo all'Istituto Santa Caterina di Imola, dove il direttore Renzo Bussi ci ospita gratuitamente in una sala ricreativa della Parrocchia»

Ci sono già stati sbocchi pratici interessanti?

«Abbiamo formato una squadra che abbiamo iscritto al campionato per normodotati di serie D3 e in ogni giornata, oltre a me, Andalò e Mauro Contarini, abbiamo schierato almeno un atleta in carrozzina di Montecatone. Disputiamo le partite all'interno dell'Istituto di Riabilitazione e per le compagini avversarie è anche una forma di sensibilizzazione molto importante. Ci siamo aggiudicati la regular season e ora faremo i playoff in due concentramenti domenica (oggi, ndr) e il 30 aprile a Viserba di Rimini. Speriamo il prossimo anno di schierare, oltre alla D2, una formazione in D3 composta integralmente dai ragazzi di Montecatone».

Avete anche partecipato a tornei paralimpici?

Certamente, dalla tappa di Torino, alla quale abbiamo presentato quattro pongisti in carrozzina. A Santa Venerina erano tre e poi siamo andati anche a Roma e abbiamo chiuso con i Campionati Italiani Paralimpici».

Il gruppo intanto si è allargato?

«A Lignano Sabbiadoro abbiamo portato sei atleti in carrozzina e uno in piedi, oltre a me. Siamo infatti anche in contatto con il Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio, dove c'è un giovane amputato, Milor Podagra, che si è imposto nel torneo per esordienti. In carrozzina, invece, Victor Betti e Carlotta Ragazzini, 16 e 15 anni ancora da compiere, si sono piazzati secondo e terza. Entrambi devono ancora essere classificati. Hanno gareggiato nonostante fossero ricoverati, grazie a un permesso speciale concesso dal dottor Jacopo Bonavita,  il primario dei loro reparti. Nella gara assoluta di singolare di classe 4, Tiziana Leobruni, al suo debutto, ha ottenuto il bronzo. Per quanto mi riguarda, ho conquistato l'oro in classe 7, l'argento nel misto e il bronzo nel doppio maschile. Della spedizione facevano parte anche Gabriella Iacono, Claudio Mantellini e Cristian Foresti, che hanno impegnato al massimo i loro avversari».

Quali sono stati gli ultimi sviluppi?

«Grazie ai risultati conseguiti a Lignano, il direttore tecnico paralimpico Alessandro Arcigli ha già convocato Carlotta e Victor al prossimo stage che si terrá a Verona, dove i due giovani di Montecatone avranno l'occasione di confrontarsi con i più titolati atleti che prenderanno parte alle prossime Paralimpiadi di Rio. Il 18 aprile avrò una riunione con lo staff dell'Ospedale, per impostare i loro allenamenti e conciliarli con la scuola e con il loro ricovero». 

Lo Sport è Vita Montecatone