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Gruppone ai Mondiali paralimpiciDopo la lunga e impegnativa preparazione per i Campionati Mondiali individuali di Celje, in Slovenia, Giada Rossi avrà il tempo per recuperare le energie spese. Al rientro a casa, dopo la conquista della medaglia di bronzo, la 24enne azzurra ha infatti subìto un piccolo intervento in Day Hospital al gomito destro e dovrà rimanere in convalescenza per qualche settimana.

Ciao Giada, di cosa si è trattato?

«Sono stata operata per l'asportazione di una borsa infiammata e ora ho otto punti sul gomito e devo evitare di sovraccaricarlo. Me li toglieranno il 7 novembre e dunque fino ad allora dovrò stare tranquilla. Riprenderò gli allenamenti fra fine novembre e inizio dicembre, per dare tempo al tessuto di ricrearsi».

Quando è sorto il problema?

«A luglio e inizialmente ho effettuato delle aspirazioni, che però non si sono rivelate risolutive. Si è dunque deciso per l'intervento, che era già programmato dopo la rassegna iridata».

Questa situazione ti ha condizionato nella preparazione dei Mondiali?

«No, non ritengo che mi abbia limitato in alcun modo, né nell'avvicinamento all'evento né in gara. In partita non avevo dolore, perché usavo delle protezioni».

Come valuti il tuo risultato?

«Il mio obiettivo era di arrivare in finale e di giocarmi le mie chance contro la coreana Seo Su Yeon. Comunque ottenere una medaglia in una competizione del genere non è mai facile e dunque posso ritenermi soddisfatta. È stata una bella esperienza, siamo un bel gruppo e abbiamo vissuto insieme la spedizione a Celje. Questo è il ricordo più bello».

Hai iniziato nel girone con due vittorie agevoli sull'argentina Garrone e sulla francese Lafaye.

«Erano due partite importanti da vincere per 3-0, per passare poi direttamente in semifinale, saltando un turno. Sono anche servite per rompere il ghiaccio e non le ho sottovalutate, essendo le due avversarie competitive».

In semifinale ti aspettavi di affrontare la russa Pushpasheva?

«Quando ho visto l'accoppiamento dei quarti con la Da Silva Oliveira, pensavo che vincesse lei, invece si è imposta agevolmente la brasiliana, che è stata molto brava».

Eri comunque ottimista di potercela fare?

«Quest'anno avevo già incontrato la Da Silva due volte, a Lasko e a Bratislava, e l'avevo battuta in entrambe le occasioni per 3-1, con set tirati. A Celje si è dimostrata molto ben preparata ad affrontarmi».

Cosa è riuscita a fare di diverso per metterti in difficoltà?

«Nei primi due set mi serviva sul diritto e non riuscivo a rispondere in modo efficace, permettendole di chiudere con il colpo successivo. A partire dal terzo parziale ho risposto in modo più aggressivo e servivo anche più tagliato e più corto rispetto a prima. Anche quando mi rimandava la pallina avevo buon gioco a mettere a segno la terza palla».

Alla "bella" cosa è accaduto?

«Ho iniziato servendo corto e lei, differentemente da come si era comportata precedentemente, mi ha risposto angolato sul rovescio. Una palla che sono allenata a prendere, ma in quel momento mi ha sorpreso. Lo svantaggio è salito e mi sono trovata sotto per 5-0 al cambio di campo e poi anche per 6-0. Recuperare diventava difficile, anche se non ho pensato che la gara fosse finita, neppure sul 10-4 per lei. Per la brasiliana battere la russa era già stata un'impresa e in finale ha continuato a cavalcare l'onda».

Ti sono arrivate parecchie congratulazioni importanti?

«L'ultima è stata la lettera di complimenti del presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli, e mercoledì mi aveva telefonato il presidente federale Renato Di Napoli. Sono attestati che fanno piacere, anche come riconoscimento dell'impegno e del lavoro».

A Celje ti ha aiutato il folto gruppo di tifosi personali?

«Oltre ai miei genitori e a mio fratello, c'erano gli zii e amici di famiglia. Mi ha reso anche molto felice che sia venuta a seguirmi Francesca Papais, il sindaco di Zoppola. È stato bello vederli e sentirli tutti vicini, quando giocavo. Alla fine abbiamo festeggiato tutti insieme».

Ora continuerai l'inseguimento alle Paralimpiadi di Tokyo 2020?

«Quando riprenderò gli allenamenti, mi concentrerò sulla qualificazione e farò tutto ciò che sarà nelle mie possibilità per giungere preparata ai Giochi. Cercherò almeno di mantenere la mia seconda posizione nel ranking mondiale di classe 2. Siamo ambiziosi e vogliamo fare tutto al meglio. In Giappone ci sarà anche la cinese Liu Jing, che si è aggiudicata le ultime tre edizioni, e il numero delle rivali  per il podio aumenterà».