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Chiara e Marco time out 2Chiudono l'anno al primo posto nelle rispettive classifiche italiane la 22enne Chiara Colantoni e il 24enne Marco Rech Daldosso, che costituiscono anche la coppia tricolore di misto più forte sulla piazza, capace di aggiudicarsi gli ultimi tre titoli assoluti. Li abbiamo intervistati in parallelo, per parlare di loro e dello speciale sodalizio sportivo che li unisce.

Ciao Chiara e Marco, siete soddisfatti del vostro 2016 pongistico?

Chiara:«Ritengo che sia stato un buon anno, anche se avrei voluto fare di più. Per esempio ai Campionati Italiani di singolare mi sarebbe piaciuto arrivare almeno in finale, anche se può starci di perdere con Debora Vivarelli, con la quale ci conosciamo bene. In Nazionale mi è mancata qualche partita che avrei potuto vincere in più per acquisire maggiore fiducia».

Marco:«Non avrei potuto fare meglio, o meglio avrei potuto solo qualificandomi alle Olimpiadi».

Quali sono stati i momenti migliori?

C.:«Un momento positivo è stato senza dubbio la semifinale scudetto che abbiamo disputato con il Tennistavolo Center Parma contro il Castel Goffredo, che poi si è assicurato lo scudetto, e dalla quale siamo uscite con due pareggi. Anch'io mi sono espressa bene e al ritorno ho battuto la coreana Shim Se Rom. Molto bello è stato anche il titolo italiano di misto con Marco. Confermarsi non è mai scontato».

M.:«In Italia sicuramente i tre successi agli Assoluti e lo scudetto a squadre con il Castel Goffredo, che per me è stato il primo da titolare. Sul fronte internazionale è stato molto bello partecipare alle qualificazioni olimpiche a Halmstad, in Svezia. Anche ai Mondiali a squadre ho fatto una buona prestazione. Andrei indietro all'ultima parte del 2015, che era già la nuova stagione, quando agli Europei ho vinto il girone battendo Karakasevic e Maze. Ad aprile 2016 con Niagol Stoyanov siamo arrivati terzi in doppio nel Pro Tour in Polonia e in singolare mi sono aggiudicato il girone. A marzo in Qatar ho superato il girone e in tabellone ho battuto lo svedese Kallberg, per poi cedere al giapponese Matsudaira».

E i peggiori?

C.:«Ai Mondiali di Kuala Lumpur ero un po' sottotono e avrei voluto dare un contributo maggiore al team. Alle gare a squadre tengo in modo particolare e voglio sempre dare il massimo. Mi dispiace quando non ci riesco».

M.:«Il momento più nero è legato all'infortunio di quest'estate, una bella batosta, che mi ha impedito di giocarmi le possibilità di partecipare agli Europei, disputando il torneo in Belgio. Prima di farmi male, mi ero già organizzato per andare in Cina a spese mie per allenarmi ed è saltato tutto. C'è parecchio rammarico per questo».

Chiara e Marco sul podioCome vi descrivereste come giocatori?

C.:«Ho un gioco abbastanza aggressivo, rischioso e anche potente, però sto anche cercando di lavorare per riuscire a esprimermi con un po' più in sicurezza».

M.:«Ho scoperto parecchie cose di me proprio quest'anno, anche grazie ai risultati ottenuti. Tecnicamente sono sicuramente un giocatore d'attacco, che comunque riesce a giocare bene anche in difesa».

Cosa vi piace del vostro tennistavolo?

C.:«Mi viene bene il controtop di diritto e anche il rovescio in generale è sempre stato uno dei miei colpi più naturali».

M.:«Come dicevo, la capacità di gestire bene sia l'attacco sia la difesa. Mi sento sicuro nella risposta con il flip di rovescio, che mi permette subito di giocare in maniera attiva, e con il diritto in generale, quando sento di poter tirare per portare lo scambio dalla mia parte».

Cosa vorreste invece migliorare?

C.:«Servizio e risposta, per giocare un po' più corto e tenere più chiusa l'avversaria, per poi cercare di partire».

M.:«Servizio e in generale un po' il rovescio, per tenere in campo la palla il più possibile».

Come state giocando in questo momento?

C.:«In quest'ultima parte dell'anno mi sento in buona forma, anche se magari in campionato qualcosa in più avrei potuto fare, contro la cinese del Castel Goffredo. Ho perso anche contro Debora, non sfruttando due match-point e sul 10-8 ho sbagliato un rovescio, il mio colpo preferito. Sono poi andata un po' via con la testa e lei è stata brava a rimanere concentrata».

M.:«Nelle ultime due settimane ho iniziato a sentirmi meglio. I dolori alla caviglia sono quasi nulli e posso dunque anche spingere più liberamente quando mi muovo. Dopo l'ultima giornata di A1, ho svolto un bel periodo di allenamento. Dal 2 gennaio pomeriggio riprenderemo la preparazione prima della sesta giornata di campionato»

Cosa significa per voi essere i numeri 1 d'Italia?

C.:«È una bella soddisfazione. Voglio però considerarlo come un punto di partenza e non d'arrivo, per mirare ancora più in alto e riuscire a ottenere qualche risultato migliore in campo internazionale».

M.:«È una notevole soddisfazione, quello cui puntavo quando ho cominciato a giocare. Devo però ammettere che sono in testa a una classifica che non comprende Mihai Bobocica, Niagol Stoyanov e Leonardo Mutti, che giocano all'estero. Sono un numero 1 non tanto veritiero, ma sono contento lo stesso di esserlo».

Avete degli idoli pongistici e/o sportivi in generale?

C.:«Come pongista mi piace molto la cinese Liu Shiwen. La guardo e la seguo molto volentieri. Parlando delle altre discipline, ho sempre ammirato la tuffatrice Tania Cagnotto, per la sua perseveranza e la freddezza e la capacità di concentrarsi in gara. Purtroppo non ho avuto l'occasione di conoscerla di persona».

M.:«Da piccolo avevo più l'idea del riferimento da imitare e il mio preferito era lo svedese Waldner. Era un idolo facile, perché piaceva a chiunque. Crescendo mi sono molto più concentrato su me stesso».

Chiara e Marco vincitoriCom'è giocare il doppio insieme?

C.:«È bellissimo e mi trovo molto bene, perché fra noi c'è un rapporto di fiducia. Marco ha un gioco potente e mi dà sicurezza. Non mi colpevolizza mai in caso di errore e questo mi aiuta molto a rimanere tranquilla. Ci siamo incontrati per la prima volta a uno stage e dovevo avere intorno ai sette anni. Quando sono arrivata al Castel Goffredo, la sua stessa società, abbiamo iniziato a conoscerci meglio».

M.:«Abbiamo cominciato quasi per caso, perché eravamo nello stesso club, e in questi anni ci siamo resi conto di trovarci bene di giocare anche bene. Ormai siamo un doppio abbastanza consolidato. Siamo entrambi contenti di poter rigiocare l'anno seguente insieme».

Quali sono i punti di forza e di debolezza del vostro doppio?

C.:«L'aspetto positivo penso sia proprio la possibilità di fidarsi l'uno dell'altra e di riuscire in questo modo a venire fuori anche dalle situazioni più complicate. Se uno dei due è in difficoltà, l'altro c'è sempre».

M.:«Quando io attacco Chiara riesce a tenere bene lo scambio, avendo dei colpi pesanti per essere una donna, e dunque abbiamo la possibilità di mantenere il pallino in mano. Per non andare in difficoltà dobbiamo, però, esprimerci bene sulle prime tre palline, per arrivare a far scorrere il nostro gioco».

Farete il doppio insieme anche ai prossimi Assoluti?

C.:«Non ne abbiamo ancora parlato, ma spero proprio di sì. Non averlo più come compagno sarebbe molto difficile per me. Sarebbe bello puntare insieme al poker di successi consecutivi».

M.:«Non lo posso dire con certezza, credo però proprio di sì. In realtà ci accordiamo poco tempo prima, in procinto dell'iscrizione, forse per una questione di scaramanzia».

Cosa ti piace di Marco/Chiara fuori dal campo?

C.:«È una persona sempre disponibile e corretta, davvero un bravo ragazzo».

M.:«È una ragazza molto solare, con la quale si sta bene in compagnia ed è piacevole passare del tempo. Si tratta di una qualità che le riconoscono tutti».

Quali sono i vostri obiettivi del 2017?

C.:«Cercare di vincere il singolare e il doppio con Marco agli Italiani. Il sogno sarebbe di fare tripletta anche con il doppio femminile, ma è meglio rimanere con i piedi per terra, anche se ci proverò. Ci saranno poi i Mondiali e punterò a essere convocata, per poi migliorare il rendimento in ambito internazionale. A squadre con Parma il traguardo è di centrare di nuovo le semifinali playoff e poi si vedrà. A quel punto non ci sarà nulla di già scritto».

M.:«In Italia sarebbe bello confermare lo scudetto con il Castel Goffredo, anche se sappiamo che sarà molto più difficile, perché le avversarie si sono rinforzate, una su tutte Carrara. Il livello è complessivamente più alto dell'anno scorso. Mi piacerebbe ripetermi agli Assoluti in singolare. So che aggiudicarmi tre gare sarà impegnativo, ma, come si dice, l'appetito vien mangiando. All'estero spero, al rientro dopo lo stop, di confermare i risultati dell'anno scorso».

Chiara e Marco in campoCosa auguri a Marco/Chiara per il 2017?

C.:«Prima di tutto di riprendersi completamente con il piede e poi di continuare a giocare come stava facendo nel 2016, prima dell'infortunio. Per lui è stato un grande anno. Si meriterebbe di vincere un secondo titolo di singolare assoluto».

M.:«Innanzitutto di rivincere il doppio misto insieme e poi di farcela anche in singolare e di portare a casa qualche partita importante a livello internazionale, per prendere coraggio e riuscire a mostrare al meglio il suo gioco».

Come passerete il fine anno?

C.:«A Roma con gli amici».

M.:«Andrò a Londra due giorni con la mia fidanzata Fiammetta. Sarà una piacevole toccata e fuga nella pausa degli allenamenti».

Grazie ragazzi, Buon Anno a entrambi!!!

C. e M.:«Buon Anno a tutti!!!».