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Un infortunio alla caviglia destra lo ha messo fuori causa nel corso del primo impegno stagionale, l'Open di Bulgaria di Panagyurishte a fine agosto. Sta procedendo senza intoppi il recupero del tre volte campione italiano Marco Rech Daldosso, che ha però dovuto rinunciare a un appuntamento importante come i prossimi Europei individuali di Budapest.

Ciao Marco, prima di tutto come stai?

«Abbastanza bene. Ho iniziato la scorsa settimana un po' di riabilitazione e atletismo sulla parte del tronco che potevo già allenare e da oggi riparto anche con la rieducazione della caviglia. Spero in una decina di giorni, due settimane, di poter quantomeno cominciare a fare qualcosa al tavolo e di essere in forma nel giro di un mese, un mese e mezzo».

Com'è avvenuto l'infortunio?

«Durante il primo match di doppio del venerdì con Niagol Stoyanov, nel terzo set mi ha ceduto la caviglia e ho preso una storta. Mi sono rotto quasi in maniera completa un legamento e si è lesionato anche l'altro. Era un frangente normale e non stavo facendo nessun movimento strano. Ho sentito subito un dolore molto forte e sono caduto a terra. Non ho fatto in tempo ad andare dal tavolo alla panchina che la caviglia mi si è gonfiata».

Sei subito rientrato a casa?

«Il giorno dopo e il lunedì mattina sono andato dall'ortopedico. Ho dovuto tenere per 20 giorni un gambaletto gessato e successivamente per una decina di giorni ho fatto trattamenti con la Tekar, ultrasuoni e laser, per disinfiammare la caviglia».

Hai dunque dovuto saltare la trasferta in Cina.

«È stato un vero peccato, perché il lunedì successivo al ritorno dalla Bulgaria avrei dovuto partire per due settimane di stage nella società di Cheng Qian, il mio compagno dell'anno scorso in campionato, e in più avrei disputato per una settimana il campionato cinese».

Il rammarico maggiore è di aver saltato anche l'Open del Belgio e tutta la preparazione per gli Europei?

«Non si sapeva ancora chi sarebbe andato, essendoci solo tre posti disponibili per il singolare, ma non aver neanche potuto giocarmi le carte per ottenere una possibile convocazione mi è dispiaciuto molto».

Non rimane che stringere i denti e guardare avanti.

«Ormai ritengo che il più sia fatto. È già da un po' che sono fermo e poi, essendo a inizio stagione, c'era stata di mezzo anche l'estate. Non vedo l'ora di riprendere ad allenarmi. Vedremo quale sarà la risposta della caviglia. Per quanto mi riguarda, farò il massimo per essere in buone condizioni fisiche il più presto possibile».

Marco Rech esulta