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Top Spin Messina schierata 2018 2019La Top Spin Messina ha concluso in bellezza, davanti al suo pubblico, la regular season, battendo per 4-0 il Cral Comune di Roma, già superato all'andata per 4-2 e nella finale di Coppa Italia per 3-1.

Nel primo singolare hanno lottato Jordy Piccolin e Chen Shuainan. L'atleta di casa è subito scattato avanti (3-0) ed è stato ripreso (6-6), ma è stato bravo a tornare a condurre. Il cinese lo ha riagganciato sull'8-8 e sul 9-9 e ha annullato un set-point (10-11), per cedere al secondo. Nel parziale successivo è stato ancora il bolzanino ad avere un avvio migliore (3-1) e dal 4-2 Chen ha messo a segno otto punti di seguito (10-4) e ha sfruttato il terzo set-point .

L'asiatico ha  guidato anche nella terza frazione (3-1), è stato appaiato (3-3) e ha imposto un break di 4-0, che ha indirizzato il successo (11-6). Piccolin ha reagito e nel quarto set ha assunto il pallino del gioco (5-1). È stato riavvicinato (6-4) ed è ripartito con impeto (9-5), imponendosi per 11-7. La "bella" è stata un monologo di Piccolin (8-0), che non ha avuto problemi a far sua la partita (11-3).

Paolo Bisi contro Marco Rech Daldosso ha avuto un inizio convincente (4-1), ma dal 6-3 ha subito quattro punti di fila e dal 7-7 altrettanti, che hanno assegnato il set all'avversario. Bisi è stato avanti anche nel secondo parziale (5-3) e anche in questo caso è stati rimontato da Rech Daldosso, che è passato a condurre (8-6).

Il modenese si è procurato un set-point (10-9), annullato, è poi toccato a Rech Daldosso avere due chance di chiusura, entrambe salvate, e a concretizzare la terza (14-12). Il terzo set è stato il più agevole per il beniamino locale, che è salito 6-2, ha incrementato il margine (9-4) e sui cinque match-point (10-5) ha capitalizzato il terzo.

Fra Antonino Amato e Federico Pavan, il capitolino ha disputato un ottimo primo parziale e se lo è agevolmente aggiudicato (11-6). Anche l'inizio del secondo è stato a suo favore (4-1). Con sette punti di fila, il siciliano ha ribaltato la situazione e ha pareggiato le sorti dell'incontro (11-6). Nel terzo set Amato ha preso il controllo (4-2) e dal 6-4 ha conquistato cinque scambi in sequenza. In fotocopia il quarto parziale e la Top Spin si è issata sul 3-0.

Il tecnico messinese Wang Hong Liang ha fatto entrare Damiano Seretti al posto di Rech Daldosso ed è stato lui ad affrontare Chen Shuainan. Il cinese ha iniziato con grande spinta (7-2) ed è stato rimontato (8-8). Sul 10-9 Seretti non ha capitalizzato un set-point (10-9) ed è stato punito, perdendo per 12-10.

Il mantovano si è prontamente riscattato, conducendo fin da subito il secondo parziale e conquistandolo alla terza palla utile (11-8). La terza frazione è stata appannaggio di Chen, che non ha lasciato scampo al rivale (11-3). Seretti si è prontamente ripreso (4-0), ma dal 7-4 è stato riassorbito (7-7). Sull'8-8 ha trovato la forza di issarsi al doppio set-point (10-8) e alla prima chance ha allungato la sfida al quinto.

Il pongista della Top Spin è partito lanciato (3-1), al cambio di campo è però andato in vantaggio Chen (5-4). Alla ripresa Seretti ha impattato Chen è salito 8-6, è stato riagganciato (8-8) e non ha sfruttato un match-point (10-9). Ci è riuscito invece Seretti, che ha dato il successo ai suoi colori (12-10).

La Top Spin rafforza il suo terzo posto, raggiungendo quota 19, e domani scoprirà il suo avversario nelle semifinali scudetto. Al momento sarebbe l'Aon Milano Sport, che insegue a -1 l'Apuania Carrara, ma diventerà la squadra campione d'Italia se i lombardi vinceranno o pareggeranno contro l'A4 Verzuolo Tonoli-Scotta.

Jordy Piccolin - Chen Shuainan 3-2 (12-10, 6-11, 6-11, 11-7, 11-3)

Marco Rech Daldosso - Paolo Bisi 3-0 (11-7, 14-12, 11-7)    

Antonino Amato - Federico Pavan 3-1 (6-11, 11-6, 11-4, 11-4)

Damiano Seretti - Chen Shuainan 3-2 (10-12, 11-8, 3-11, 11-8, 12-10)

Nella foto di Vincenzo Nicita Mauro, la Top Spin Messina: da sinistra Jordy Piccolin, Damiano Seretti, Antonino Amato, Marco Rech Daldosso, il tecnico Wang Hong Liang, il direttore sportivo Roberto Gullo e il presidente Giorgio Quartuccio