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Al ritorno dai Campionati Europei giovanili di Zagabria, il collega Giampaolo Puggioni, addetto stampa della Fitet Sardegna, ha sentito Carlo Rossi, grande protagonista con la sua medaglia di bronzo nel singolare cadetti e non solo.

Ecco l’intervista integrale.

Sono stati dieci giorni straordinari quelli trascorsi da Carlo Rossi nei Balcani. Prima la delusione per il mancato podio nella competizione a squadre, dove una nazionale azera composta da cinesi fuori quota ha estromesso dal tabellone la selezione tricolore sebbene la contesa sia stata incerta sino all’ultimo match. Poi la graduale ripresa tra singolari e doppi. Il detto “chi fa da sé fa per tre” questa volta calza davvero a pennello.

Come sei riuscito a salire sul podio nel singolare?

«La classifica incide molto nell’ambito di queste manifestazioni perché ti agevola nel tabellone. Sono riuscito ad andare avanti grazie anche a un po’ di freddezza e a un'enorme forza di volontà».

Il russo Vladimir Sidorenko, vincitore del titolo continentale, era davvero proibitivo per l’accesso alla finale?

«Non è diventato imbattibile. Sicuramente è molto forte, ma tutto è dipeso da me a dal modo di interpretare il match che non è stato dei migliori».

Nella competizione a squadre eravate partiti a razzo, poi l’inaspettato stop …

«Non ci sentiamo soddisfatti, avevamo altri obiettivi. Un po’ siamo stati sfortunati nel sorteggio, incrociando dei giocatori che in realtà non dovevano disputare quella gara perché avevano superato i limiti d’età. Nonostante tutto contro l’Azerbaijan eravamo sempre in partita e per come è andata a finire è un vero peccato non essere saliti sul podio».

Qualcosa da recriminare anche nei doppi?

«In quello maschile aspiravo senza dubbio a qualcosa di più. Anche perché io e Lev Katsman eravamo tra i candidati alla vittoria finale. Ma in competizioni come gli Europei non è mai facile arrivare sino in fondo».

Due ori e un argento a Lignano, due argenti in Spagna, un bronzo in Svezia. Cosa ricorderai di questa stagione internazionale 2016?

«Di sicuro quest’ultimo podio europeo».

Cosa farai in questi giorni?

«Stacco la spina per un po’, in attesa che mi arrivi il programma dalla Federazione con cui si illustra come affrontare la preparazione in vista della nuova annata agonistica».

Dediche da fare?

«Ringrazio soprattutto la mia famiglia e tutti coloro che mi sono stati vicini».

Carlo Rossi