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L’entusiasmo suscitato ieri dalle belle vittorie nella prima giornata di gare dei nostri atleti è stato purtroppo ridimensionato oggi dalle altrettante sconfitte che tuttavia hanno lasciato sensazioni diverse tra loro. Nel primo incontro della giornata Niko Stefanova è stata sconfitta da una grande Tamara Boros che non ha sbagliato nulla durante l’incontro con la nostra azzurra che ieri sembrava tornata ai suoi migliori livelli. Anche oggi non ha giocato male Niko ma per battere la Boroso vista Alla Peking University forse non sarebbe bastata neanche una prestazione superlativa. Si capisce subito nel primo set che la partita sarà difficilissima, Niko gioca contratta, commette diversi errori e perde 11-4. Nel secondo sembra andare meglio dopo aver parlato nell’intervallo con Batorfi. L’azzurra va in vantaggio 5-1 ma poi subisce il ritorno prepotente dell’avversaria che la castiga 11-6. Anche nel terzo la Boros non sbaglia nulla, mentre Niko pur giocando con grande attenzione appare bloccata tatticamente dall’avversaria che non le consente mai di giocare i suoi colpi migliori: 11-6 per la croata. Nel quarto set sia per una reazione più convinta di Stefanova sia per un rilassamento probabile della Boros già sul 3-0, l’azzurra fa suo il set per 11-8. Si va al quinto, c’è maggiore equilibrio, Niko combatte ma non basta, Tamara Boros vince 11-8 e 4-1. Csilla Batorfi: “Non possiamo dire che Niko abbia giocato male ma Boros è stata perfetta. Ha realizzato direttamente almeno setto, otto punti in ogni set senza gli errori di Niko che l’ha subita soprattutto tatticamente. La reazione poi sul tre a zero è arrivata troppo tardi come le era successo qualche mese fa in Giappone quando in un match simile perse 4-2.”

Un’ora dopo si volta pagina. Scende in campo Monfardini sulla quale contiamo molto. L’azzurra contro l’austriaca Li QiangBing non delude ed ha un buon inizio, attenta ed aggressiva come sua abitudine, approfitta degli errori avversari e porta a casa il set 11-8. Nel secondo l’equlibrio è confermato con l’austriaca però che sbaglia meno prendendo di più l’iniziativa e finisce per vincere 11-7. L’insuccesso condiziona la Monfardini che gioca contratta anche il terzo set, l’avversaria gioca meglio e si conferma con un 11-8. Finalmente nel quarto l’azzurra si ritrova e punto dopo punto costruisce il pareggio del parziale con un incoraggiante 11-8. A questo punto si va al quinto e nessuno si aspetterebbe che la Monfardini resti improvvisamente senza argomenti subendo l’avversaria fino a perder 11-5 senza che l’austriaca abbia fatto niente di speciale rispetto ai set precedenti. L’italiana attacca molto ma spara fuori numerose palline molte delle quali toccano la rete e finiscono poi fuori. Si va al set decisivo e purtroppo anche questo è caratterizzato da una serie di errori di Wenling che appare anche un po’ rassegnata nella parte finale tanto da concludere con un pesante 4-11. E’ finita e francamente non ce l’aspettavamo. Intervistata da Radio Rai che ha seguito con Tonino Raffa le due giornate di gare dei nostri, l’azzurra ha dichiarato: “Mi dispiace di aver perso ma mi sento di aver fatto tutto quanto potevo contro una avversaria con cui avevo il 50% di possibilità di vittoria, avevo una grande voglia di vincere e ce l’ho avuta fino alla fine.” Noi da fuori non abbiamo avuto completamente questa impressione e comunque olimpiadi finite anche per lei.” Non restava che aspettare il turno difficile di Bobocica, già grande ieri con Kuzmin, chiamato a confrontarsi con lo sloveno Tokic, incontro in programma nell’ultimo turno della giornata alle 22 ora di Pechino. L’incontro comincia con fasi molto spettacolari sottolineata dagli applausi del folto pubblico che per tutto il giorno ha riempito l’impianto della Peking University. Bobo gioca benissimo ma nonostante due match ball a disposizione non chiude e finisce per perdere 12-14. Però la sensazione è che tutto è possibile. Nel secondo set Bobo mette all’angolo l’avversario sia con attacchi straordinariamente efficaci sia con servizi cui Tokic fatica a rispondere. E’ 11-6 per l’azzurro e 1-1. Apoteosi nel terzo set quando l’azzurro rapido, vario, attento su ogni palla non lascia spazio alle giocate dell’avversario che comincia visibilmente ad innervosirsi: 11-5. Nel quarto c’è la reazione di Tokic aiutato dai soliti piccoli stratagemmi, Bobo gioca al cinquanta per cento rispetto ai set precedenti e perde 11-8. L’azzurro in ripresa, perde il set molto equlibrato per 11-9 e va sotto 3-2. Nel sesto capovolgimento di fronte grazie al ritorno delle giocate incontenibili da parte di Bobocica che sembra essere lui il campione di tante battaglie e non il suo avversario. Si va sul tre a tre. Nel set di spareggio accade l’incredibile, Bobo in vantaggio per 5-1 riecse a sparare fuori una seria di palle da non credere. Forse un calo di tensione o la famosa paura di vincere tante volte invocata a scusante di prestazioni negative sorprendenti, non ha saputo spiegarcelo neanche lui. Risultato finale 11- 6 e partita 4-3 per Tokic che secondo noi una paura così non l’aveva provata da tanto tempo. Peccato l’azzurro è andato veramente vicino ad un risultato che sarebbe stato storico oltre che a livello di Olimpiadi anche di mondiali. Tutti gli hanno detto bravo lo stesso e noi ci associamo.

Complessivamente entrare nei trentadue era senz’altro alla portata di tutti gli azzurri anche la Boros vista oggi è stata un’avversaria pesante da digerire. Bobocica non ha nulla da rimproverarsi: la sua qualificazione all’ultimo tuffo, i suoi vent’anni e le prestazioni di Pechino lo devono far essere soddisfatto, può solo migliorare. Le ragazze hanno confermato grosso modo il loro ranking tra il sessanta e il settanta e il piazzamento di quattro anni fa ad Atene, ma le prestazioni sono state convincenti soltanto in parte, le consideriamo senz’altro più forti e meritevoli di piazzamenti migliori. Un apprezzamento incondizionato crediamo vada fatto ad entrambi i nostri tecnici che sappiamo hanno lavorato molto e con grande impegno e probabilmente tornano a casa con animo e sensazioni diverse: Nannoni per quello che poteva essere e non è stato, Batorfi con l’animo sereno di aver fatto tutto quello che era in suo potere. Resta l’entusiasmo di ieri che non dobbiamo dimenticare e ripartire da quello per costruire nuovi traguardi e nuovi obiettivi a cominciare dai prossimi Europei in ottobre.