Banner MINI bando Over65 B 3

Saudi Smash 2024 Giorgia Piccolin in campoÈ terminato contro la giapponese Miwa Harimoto (n. 8 del ranking mondiale) l’entusiasmante Saudi Smash di Giorgia Piccolin (n. 96). Negli ottavi l’azzurra, guidata in panchina da Elena Timina, ha ceduto alla 15enne nipponica per 3-0 (3-11, 8-11, 3-11), ma la sconfitta nulla toglie al suo favoloso torneo, che le ha fatto compiere un passo forse determinante verso le Olimpiadi di Parigi.

La sfida si annunciava complicata e il campo ha confermato le difficoltà contro un’avversaria già altissima in classifica e, nonostante ciò, ancora in fase di crescita tecnica e fisica.

Harimoto dal 2-2 si è portata sull’8-2 e sul 10-3, sfruttando il primo set-point. Nel secondo parziale Piccolin ha recuperato da 1-4 a 3-4 e da 4-7 a 7-7, l’asiatica, però, è ripartita (10-7) e alla seconda palla set ha chiuso i conti. Dopo il cambio di campo, Harimoto ha ripreso ad allungare (5-1) e dal 5-2 è salita sul 10-2, concretizzando il secondo match-point.

«Mi sono impegnata molto per migliorare il mio gioco - racconta Giorgia - e nei tornei del mese di aprile vedevo che stavo crescendo e questa cosa mi ha dato fiducia e mi ha fatto credere maggiormente nelle mie potenzialità. Prima di andare a Jeddah abbiamo lavorato molto a Terni con Elena Timina, Giuseppe Del Rosso e con lo sparring russo Taras Merlikin. Per la parte fisica mi ha seguito molto bene Massimo Oliveri. Ho trovato un buonissimo equilibrio e sono partita serena. Il rapporto con Elena durante il torneo è andato bene e anche il fatto che stessi giocando così bene ha facilitato un po’ tutto».

Per quanto riguarda gli incontri disputati, «nelle qualificazioni contro l’argentina Codina il match è stato semplice, anche perché ho cominciato molto bene e questo aspetto mi ha aiutato. Ho affrontato Lutz, che conosco bene, anche perché ci siamo allenate insieme in Francia. L’avevo già battuta ai Giochi del Mediterraneo, ma lei veniva da un buon periodo, avendo vinto i campionati francesi e il campionato di Pro A, non perdendo neppure una gara. Mi sono impressionata anch’io per come ho giocato contro di lei. Contro la turca Altinkaya mi aspettavo una sfida difficile, perché è molto ostica. Ero molto concentrata sul gioco e ho pensato come se fosse un primo turno. Non sentivo l’ansia e la pressione di dover vincere per entrare in tabellone. Guardare avanti era l’errore che avevo commesso a Singapore e infatti mi aveva condizionato. La partita è stata durissima e fisicamente mi ha provato molto».

Nel main draw «la taipeana Li aveva ottenuto degli ottimi risultati ad aprile. Sono partita a palla, ero molto concentrata, secondo me ero ancora calda per la gara del giorno prima, mentre lei era all’esordio e adattarsi subito alle condizioni non era affatto semplice. Mi ha ripreso dal 2-0 al 2-2, alla “bella”, però, sono scattata benissimo e ce l’ho fatta. Contro le asiatiche faccio sempre un po’ fatica e questa volta è andata a bene. Nei sedicesimi ho trovato per la prima volta Bajor, anche lei molto insidiosa, perché mette molte palline in campo. Ho iniziato ad avvertire la stanchezza e dopo il primo set, in cui mi sono imposta nettamente, ho perso i due successivi e nel quarto sono andata sotto per 3-0. Ho preso il timeout e al rientro ho rialzato il livello, iniziando bene anche la “bella”. Mi ha quasi raggiunta e sono ripartita, è stato pazzesco. Lì per lì non mi sono resa conto che ero nelle prime sedici di uno Smash. Ci ho pensato ieri sera vedendo che eravamo rimaste in tabellone io, una tedesca e le altre tutte asiatiche. È stata una grande sensazione. Oggi contro Harimoto volevo divertirmi, però poi quando entri in campo e ce l’hai davanti, ti senti sotto pressione in ogni momento. Peccato nel secondo set, nel quale eravamo 7-7, poi lei ha ripreso il via e non si è più fermata. È complicato, perché il livello, la qualità e la velocità sono completamente diversi. Sono aspetti che si possono cogliere solamente giocandoci e in quei momenti s’impara. Sarebbe bello qualche volta allenarsi con atlete come lei. Comunque già il fatto che l’ho affrontata significa che ho fatto un bel torneo e dunque sono molto contenta, per me, per la Federazione e per il Centro Sportivo Esercito».  

Al termine di questa esperienza meravigliosa, non si può non pensare alle Olimpiadi di Parigi:«Ho conquistato molti punti in classifica mondiale e questo risultato mi darà molto slancio per continuare a lavorare. Sono scaramantica e finché non vedrò il mio nome sulla lista delle ammesse ai Giochi non ci crederò. Intanto la prossima settimana ci sarà il Torneo di Qualificazione di Sarajevo e si potrà provare a strappare il pass anche lì, se riuscirò a mantenere questo livello. Ogni incontro sarà sui quattro set su sette  e sul fronte fisico e mentale sarà molto dura».