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Debora Vivarelli e Matteo Mutti in partenza dal WTT Feeder Manchester 2023Le semifinali raggiunte al WTT Feeder Manchester sono state per la 31enne caldarese Debora Vivarelli e il 23enne mantovano Matteo Mutti due risultati super nella corsa verso le Olimpiadi di Parigi. In attesa all’aeroporto di prendere il volo per l’Italia, ci hanno raccontano le loro emozioni.

«Sono veramente felice - commenta Debora - dell’esito di questo torneo. In semifinale contro l’americana Lily Zhang, che ha un gioco molto “flipperoso”, penso di essere riuscita a tenerle bene testa e di aver trovato delle belle soluzioni. Nel quarto set ero avanti, poi purtroppo ho sprecato due palle di diritto.  Ero in vantaggio per 8-6 e lei è salita a due match-point. Ho avuto coraggio e li ho annullati, come era già accaduto ieri nei quarti contro la coreana. Al terzo non è andata altrettanto bene. Peccato, perché credo che alla “bella” avrei avuto delle chance. Lei era molto tesa, perché si sta giocando il posto alle Olimpiadi, come tutte noi, e sentiva un dovere vincere, più di me. Ho cercato di non pensare troppo alla tattica, perché più pulito giocavo e peggio era. Sul suo servizio liscio, rispondevo morbido e si è un po’ incastrata. Sono comunque soddisfatta. Sono partita dalle qualificazioni e devo essere onesta, il mio sorteggio non è stato male. Ho avuto avversarie alla mia portata e pian piano ho alzato il livello delle mie prestazioni. Avevo bisogno di questo risultato, è un po’ che sto giocando bene, ma non ho raccolto ciò che meritavo. Stiamo lottando per andare a Parigi e in questo momento io e Giorgia (Piccolin, ndr) siamo un po’ più avanti delle altre. Però avere alle spalle qualcuno che è pericoloso, ci spinge a dare di più. La competizione interna è molto positiva. Ho 31 anni, ma pongisticamente è come se ne avessi 24. Sento di poter ancora crescere. Grazie all’Esercito e alla Federazione, che mi sostengono e  mi aiutano a  inseguire i miei sogni».

Per Mutti la semifinale è stata un traguardo inedito:«Questo è stato il torneo migliore che abbia mai disputato e, tra l’altro, è stato un evento organizzato ottimamente. Sono contento, perché ritengo di avere giocato molto bene e anche mentalmente sono sempre stato molto concentrato. Tenevo molto a battere il tedesco Steffen Mengel, l’ultima volta avevo perso per 3-0 e avevo conquistato in totale 16 punti.  Sono entrato in campo desideroso di prendermi la rivincita e pensando che sono in forma e che avrei dovuto dare il massimo. Ritengo di aver fatto una partita incredibile. Nei quarti l'inglese Liam Pitchford si è infortunato, per una storta alla caviglia, e ho fatto la mia parte. Alla fine lui si è ritirato. In semifinale contro lo svedese Elias Ranefur, lui è stato abbastanza superiore, ce l’ho messa tutta e ho provato fino alla fine a recuperare, ma lui è stato più bravo. Sono carico, anche per cercare di andare alle Olimpiadi. Gli ultimi non sono stati due mesi semplici, perché a dicembre a Biella, anche se avevo giocato bene, ero stato battuto da Zhmudenko, dopo essere stato in vantaggio per 2-0 e 4-0 nel terzo set. Era una partita da vincere e avevo un buon tabellone per andare anche più avanti. Anche in campionato ho perso in rimonta alcune gare. Più che sul gioco mi sono focalizzato sulla mia testa, per essere un po’ più lucido e valutare meglio certe situazioni. Nell’ultimo mese sono anche stato a Saarbrücken e mi sono allenato molto. Quel lavoro sta pagando e devo continuare a spingere ancora di più, per salire ancora in classifica. Ci credo e sono molto motivato».