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Ieri abbiamo seguito a Terni i lavori dello stage natalizio Progetto Giovani Team Italia in corso di svolgimento al Palatennistavolo “Aldo De Santis”. Abbiamo realizzato un servizio con raccolta di immagini e dati che andranno ad arricchire l’archivio della federazione e servirà da contributo per raccontare il lavoro svolto nei vari strumenti di comunicazione di cui è ormai dotata la federazione. Fatta questa premessa ci teniamo a raccontare l’emozione che ci ha suscitato una parte precisa del lavoro che è stato svolto durante le ore della nostra permanenza. Dopo una fase di riscaldamento dei circa cinquanta ragazzi che partecipano allo stage (una ventina fanno parte della selezione operata dalla Fitet nell’ambito delle squadre nazionali giovanili, più gli altri proposti dai comitati regionali di pressoché tutte le regioni), che è stato seguito e coordinato con grande partecipazione sia dai tecnici federali che dagli istruttori regionali presenti, si è passati al lavoro al tavolo. Fin qui nulla di nuovo: per tutti i ragazzi il solito lavoro con gli attrezzi del mestiere, racchette e palline, ma anche di gambe,  che quando riempiono una palestra e gli esercizi vengono svolti bene, con i loro movimenti ritmati, ricordano da vicino delle vere e proprie coreografie. Dopo circa un’ora e mezza di questo “balletto” ed una breve pausa durante la quale i piccoli atleti hanno potuto rifocillarsi, abbiamo assistito alla lezione di Joze Urh (tecnico responsabile della nostra nazionale cadetti maschile) sul servizio, o meglio su tutto ciò bisogna sapere e ricordarsi di attuare per servire al meglio. Ecco, siamo rimasti veramente affascinati di come, tutti i ragazzi seduti per terra intorno all’allenatore, che fino a pochi minuti prima sembravano inarrestabili nel loro moto perpetuo, abbiano seguito con attenzione, quasi incantati l’entusiasmante descrizione e le relative spiegazioni sia teoriche che pratiche, che l’esperto Joze ha fatto per una mezz’ora senza soluzione di continuità. Sono stati descritti ed esemplificati tutti i diversi tipi di servizio possibili, tutti i diversi tipi di effetto o taglio che dir si voglia, è stata richiamata l’attenzione sulla necessaria partecipazione di tutto il corpo al gesto tecnico perché possa avere la necessaria efficacia… e tanto altro ancora. Ma è stato il silenzio assoluto che il tecnico ha saputo creare intorno a se catturando completamente l’attenzione dei piccoli allievi che è stato veramente il risultato che più ci ha colpito, una attenzione interrotta soltanto dalle domande o dai tentativi di risposta di quando in quando sollecitati dallo stesso Joze. Aggirandoci tra i tecnici che assistevano insieme a diversi genitori ed alcuni spettatori appassionati di tennistavolo che a Terni bazzicano il palasport, ci è capitato di sentire: “… che bella lezione…”. Anche noi abbiamo avuto questa sensazione. Abbiamo lasciato la palestra dopo che i ragazzi hanno ripreso il lavoro al tavolo per mettere in pratica quanto appreso dalla lezione e dalle spiegazioni e mentre ci allontanavamo ci è capitato di pensare che tanti insegnanti avrebbero pagato per avere la stessa attenzione da questi stessi allievi ed abbiamo concluso che quando si parla di educazione sportiva, ecco forse è proprio qualcosa che assomiglia a ciò cui abbiamo assistito, perché non sappiamo se tutti da domani serviranno meglio ma di una cosa siamo certi: il tennistavolo ha conquistato questi ragazzi e difficilmente ci rinunceranno. In conclusione  vale veramente la pena spendere energie e tempo anche durante le feste di Natale quando poi i riscontri e le soddisfazioni sono queste.

di Corrado Attili