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Gianfranco Paglia al tavolo okStato Maggiore dell'Esercito Italiano e Federazione Italiana Tennistavolo, con il sostegno del Ministero della Difesa e il patrocinio del Comitato Olimpico Nazionale Italiano e del Comitato Italiano Paralimpico, porteranno il tennistavolo in alcuni dei teatri operativi all’estero dove sono impiegati militari italiani. Motore dell'idea è stato il Tenente Colonnello Gianfranco Paglia, fautore della nascita del Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa, di cui è capitano,  e consigliere della FITeT. Il 7 agosto prossimo partirà una delegazione alla volta di PecPeja, in Kosovo, composta dal Sottosegretario di Stato alla Difesa, con delega allo sport, On. Gioacchino Alfano, il Tenente Colonnello Paglia e il tecnico Fabio Di Silvio. Scopo della missione è quella di effettuare la consueta visita, a ridosso dell’estate, ai reparti impegnati nelle missioni operative e presentare ai militari una disciplina sportiva, tramite un mini torneo, che si svolgerà il giorno 8, tra atleti delle federazioni sportive locali e i nostri militari.  

Lo sport, nel corso della sua storia, ha più volte dimostrato di essere un potente strumento di sensibilizzazione, capace talvolta di arrivare dove la politica e la diplomazia non riuscivano. La pratica di una disciplina ha il potere di avvicinare persone molto diverse fra loro, accomunate da un'unica passione. Quando si è in campo non importano i movimenti politici o le etnie, l'unico aspetto che conti è il confronto all'insegna del massimo impegno e del rispetto dell'avversario. Il tennistavolo o ping pong, come è popolarmente conosciuto, è sport che coinvolge profondamente e unisce e non a caso all'inizio degli anni '70 ebbe un ruolo determinante nella distensione dei rapporti fra Cina e Stati Uniti.  

«Ancora una volta - dichiara il Ten. Col. Gianfranco Paglia, consigliere del Ministro della Difesa Roberta Pinotti e consigliere nazionale della FiTeT - lo sport insegna. Dimostra di riuscire ad abbattere ogni tipo di barriere e accomuna i Popoli. L'iniziativa che il giorno 8 si avrà in  Kosovo è l'attestazione in pieno di questo messaggio, le nuove generazioni in modo netto e chiaro chiedono integrazione, pace  e soprattutto rispetto della propria identità. Il torneo di tennis tavolo che vedrà coinvolti atleti kosovari con i militari impegnati nei vari contingenti, evidenzia come non esista colore politico,  un unico credo religioso, la prevaricazione sull'altro, ma semplicemente la voglia di divertirsi in una sana competizione, accettando la sfida con l'avversario. L'unico intento è il rispetto delle regole. Se lo sport è riuscito in questo, sono sempre più convinto e fiducioso nel pensare  che, se tutti insieme lavorassero mettendo da parte le proprie convinzioni politiche, sarebbe possibile, anche in teatri difficili, riuscire a portare la pace e non la guerra."

Entusiasta dell'iniziativa è il presidente del CONI Giovanni Malagò. «Sono contento - afferma il numero uno dello sport italiano - di sostenere un progetto che ci permette di essere al centro dell'attenzione in un teatro in cui i nostri militari svolgono una complessa e importante funzione umanitaria. Lo sport per sua natura pone tutti sullo stesso livello ed è dunque uno strumento ideale per abbattere le barriere e annullare le diversità. L'auspicio è che la presenza del tennistavolo nella Missione di Pace in Kosovo possa essere un esempio virtuoso e che anche altre discipline in futuro siano in grado di allietare con qualche momento di serenità la vita dei nostri soldati, chiamati ad assolvere il loro compito al di fuori del confini nazionali, facendo anche sentire loro un po' il profumo di casa». 

Il presidente del CIP Luca Pancalli esprime la sua gratitudine al Tenente Colonnello Paglia. «Con il suo esempio umano e sportivo - sottolinea il massimo dirigente dello sport paralimpico tricolore - rappresenta la parte sana del nostro Paese, la dimostrazione di come, al termine di un percorso duro, ci si possa riappropriare della propria vita e lo si possa fare mettendo in campo un enorme spirito di sacrificio e un grande lavoro, il tutto orientato al raggiungimento di obiettivi ogni giorno più alti e ambiziosi. Ringrazio la FITeT e il suo presidente Di Napoli per questa iniziativa: la decisione di inviare tecnici nei teatri in cui sono presenti missioni italiane all’estero rientra in questa opera di diffusione di valori veri e premia non solo il lavoro di una intera Federazione, ma dimostra anche l’eccellenza del nostro Paese, un’eccellenza che passa anche e soprattutto attraverso l’esempio sportivo che il mondo paralimpico è in grado di esprimere. Dopo aver servito con onore l’Italia nelle missioni di pace, il Tenente Colonnello Paglia continua a farlo oggi con la stessa identica passione e professionalità, grazie a un bagaglio di esperienze e valori in grado di crescere e rinnovarsi».

Il presidente della Federazione Italiana Tennistavolo Renato Di Napoli plaude a un'idea nella quale ha sempre creduto:«Ringrazio sentitamente Gianfranco Paglia, che fin dal giorno dell'insediamento del nuovo Consiglio si è speso con grande generosità al servizio del tennistavolo, facendo valere all'interno della Federazione le sue qualità di combattente e di uomo che non è mai sceso a compromessi. La sua proposta di portare il tennistavolo nei luoghi in cui operano le Missioni di Pace mi ha subito convinto. La nostra è una disciplina divertente e popolare, capace di creare coesione e aggregazione e di trasmettere valori. A novembre saremo in Libano e mi auguro che i rapporti con i nostri uomini e le nostre donne, che indossano una divisa e difendono condizioni di vivibilità in zone a rischio in giro per il mondo, possano diventare una piacevole consuetudine nei prossimi anni».