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Gli atleti Paralimpici azzurri impegnati a Lignano hanno ricevuto la visita dei loro “due presidenti”. Infatti Franco Sciannimanico è arrivato con il Presidente del Comitato Italiano Paralimpico Luca Pancalli, che ha sottolineato come per lui fosse la prima volta ad una manifestazione internazionale targata Fitet. Sciannimanico gli ha consegnato la tradizionale “Racchetta d’Oro” a dimostrazione del grande affetto e della stima reciproca tra i due Presidenti ma anche tra i due mondi pongistici.
Gli abbiamo chiesto le sue impressioni in veste di ospite: “Una grande, straordinaria organizzazione da parte della Fitet, come merita un evento internazionale di questo tipo. E conoscendo e stimando un grande Presidente come Franco Sciannimanico, con la sua iperattività non avevo dubbi che ciò fosse nelle corde della Fitet. Credo che il tennistavolo paralimpico, vincente abbia portato qualcosa di nuovo nella Fitet arricchendola e nello stesso tempo  il settore ne abbia guadagnato in termini di organizzazione, mezzi, cura dei dettagli.”
Come valuta complessivamente questa decisione di affidare gli atleti paralimpici alle varie federazioni di competenza a quasi due anni dalla decisione?
“Direi che è senz’altro una scommessa riuscita. Ci sono alcune federazioni un po’ più lente nell’ottimizzare la situazione e realizzare le aspettative però direi che la valutazione è senz’altro positiva. La Fitet, in questo senso, è senz’altro un esempio di qualità per integrazione degli atleti e per sensibilità nel confronti del tennistavolo paralimpico. Ho un grande rapporto con il Presidente Sciannimanico e sono contento che si sia potuto insieme varare una iniziativa che ci soddisfa in pieno entrambi.”
Lei è un grande dirigente dello sport italiano. Che momento stiamo vivendo e che cosa aspetta in futuro lo sport alla luce delle tante crisi e mancanza di risorse?
“Credo che il modello italiano, quello top level che tutti ci invidiano, non pagherà nessun dazio per queste difficoltà. Probabilmente invece a livello di base ci sono più rischi. Enti locali ed istituzioni dovranno tagliare, un po’ come fanno le famiglie, e certamente sport e cultura sranno tra i primi a pagarne le conseguenze. Però il mondo delle federazioni e del CONI ha grandi potenzialità e certamente non si risparmierà per superare qualunque tipo di problema.”