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Davide Scazzieri è nato l’08.08.1972 a Bologna, sposato con due figlie. Lo abbiamo conosciuto ed intervistato per la prima volta a Jesolo durante i Campionati Italiani Assoluti 2005. Oggi, diventato uno dei più forti azzurri di tennitavolo paralimpico, vale la pena tornare a raccontarvelo perché anche a lui sono legate speranze di medaglie a Londra 2012

Caro Davide da ciclista a campione di tennistavolo?
”Ho iniziato a fare il ciclista agonista dall’età di 6 anni. Mi piaceva molto. Purtroppo sono diventato disabile all’età di 17 anni, nel 1989, in seguito ad un incidente stradale durante un allenamento: dietro una curva priva di visibilità ho incrociato una mietitrebbia in manovra non segnalata col pettine inserito (è la lama della mietitrebbia) che occupava tutta la sede stradale. Ho subito la semiamputazione della gamba sinistra, la frattura del braccio e gomito destro, nonché quella della mandibola. Il casco integrale mi salvò miracolosamente la vita. Numerosi interventi (oltre 30 tra cui anche l’accorciamento della gamba destra, sana dopo l’incidente) e la capacità fuori dal comune del Dott. Guglielmo Vicenzi mi hanno rimesso in piedi.”
Ma Davide non si rassegna. Il ciclismo gli toglie il fisico d’atleta, ma non scalfisce l’amore per lo sport e la capacità di superare ogni avversità. Nel 1993 si avvicina per caso con le stampelle ad un tavolo da ping pong e scopre la passione per il tennis tavolo e la possibilità di tornare a fare sport.
”Al tennis tavolo devo innanzitutto la chance di poter abbandonare le stampelle per il ritorno ad una vita quasi normale, ma soprattutto la possibilità di partecipare a competizioni di altissimo livello tra cui: quattro partecipazioni ai Campionati Europei 2003 (Zagabria/CRO), 2005 (Jesolo/ITA), 2007 (Kraniska Gora/SLO), 2009 (Genova/ITA); tre partecipazioni ai Campionati del Mondo 1998 (Parigi/FRA), 2002 (Taipei/Taiwan), 2006 (Montreux/SUI) ed una partecipazione a Giochi Mondiali IWAS Games a Taipei/Taiwan nel 2007.”
I primi grandi successi sono del 2005?
“Agli Europei di Jesolo 2005 abbiamo trionfato, insieme al veterano compagno Andrea Furlan, nella gara a squadre di classe 7 contro i Campioni Olimpici in carica della Germania e poi ai Giochi Mondiali di Taipei sono riuscito a conquistare il titolo di Campione Mondiale di singolare della mia categoria. Insieme a questi successi vanno citate anche tre amarissime medaglie di legno.”
Purtroppo, a causa di un infortunio durante i Campionati Europei del 2009, mi sono dovuto operare al menisco della gamba destra (quella che riteneva sana). L’intervento lo ha tenuto lontano dalle competizioni troppo tempo per poter conquistare la qualificazione ai Campionati del Mondo che si sono tenuti in Korea lo scorso anno, ma appena recuperato l’infortunio, ha ripreso a lavorare con grande intensità e professionalità sotto il controllo dello staff tecnico coordinato dall’insostituibile Alessandro Arcigli.
Obiettivo essere al meglio della forma per i due impegni clou della stagione: i Campionati Europei che si terranno a Spalato il mese prossimo e la qualificazione alle Paralimpiadi che si terranno a Londra l’anno prossimo.
”Nella nuova classe 6, che mi è stata assegnata dopo l’infortunio, ho iniziato a competere partendo dal fondo della classifica, da assoluto outsider e, torneo dopo torneo, con grande umiltà, ma soprattutto grazie all’esperienza ed ai consigli del commissario tecnico Arcigli che considero uno dei migliori tecnici a livello mondiale, ho risalito la classifica fino all’attuale nona posizione nella Ranking mondiale, con un bottino di 9 medaglie, fra gare di singolare ed a squadre (3 d’oro, 2 d’argento e 4 di bronzo), ma soprattutto ipotecando il diritto alla partecipazione alle prossime Paralimpiadi.”
Nelle tue parole entusiasmo e convinzione che credo derivino anche da un ambiente che vi mette a disposizione oggi una serie di certezze.
“Certamente, ed il merito oltre che di Arcigli, va anche al preziosissimo contributo ricevuto dagli altri tecnici Donato Gallo e Fabio Angiolella, dal preparatore atletico Massimo Oliveri e da tutto lo staff della Fitet, perché é soprattutto grazie al lavoro svolto nel Centro Federale di Lignano Sabbiadoro che sono stati raggiunti questi grandissimi risultati e creata la la giusta atmosfera.
Sin dall'inserimento dei paralimpici nel mondo fitet, il Presidente Sciannimanico, il suo vice Di Napoli ed il Direttore Tecnico Quarantelli si sono molto prodigati per la professionalizzazione dell'ambiente ed i risultati si sono immediatamente visti. Poi desidero precisare che personalmente senza il supporto della mia società "L'Isola che non c'era" di Roma, non avrei mai potuto affrontare tutti gli impegni internazionali della stagione: grazie Mimmo (il Presidente Domenico Scatena), grazie Simone (il vicepresidente Gaffino) e grazie a tutti i ragazzi de "L'Isola" per l'amicizia con cui mi hanno accolto.”
Davide il mese prossimo, durante i Campionati Europei, subirà l'ennesima visita medica della stagione in corso, per avere la conferma definitiva della nuova classe 6 assegnatagli nel maggio del 2010, ed anche in questa occasione sará seguito da Alessandro Arcigli che in questi 7 anni di attività paralimpica ha mostrato capacitá, carisma e professionalità conquistando la fiducia di tutti gli atleti.
Superato l'ennesimo ostacolo lungo la tortuosa strada del successo, Davide Scazzieri affronterà i prossimi campionati europei con la voglia di confermarsi ai vertici.
”Nella gara di singolare il mio obiettivo é sicuramente quello di raggiungere la semifinale per giocarmi una delle preziose medaglie, anche se molto arduo; mentre nella gara a squadre é quello di giocarmi il titolo di Campioni d'Europa nella finalissima contro una delle altre fortissime avversarie, prime fra tutte la Francia campione mondiale in carica. Nella gara a squadre gareggerò assieme all'atleta siciliano Raimondo Alecci, atleta di caratura internazionale, attualmente al quinto posto della classifica mondiale che ha all'attivo un ottimo quinto posto ai recenti Campionati Mondiali in Korea.”
I due sono tanto folcloristici per la differenza di statura (vantano entrambi un primato, Scazzieri dell'atleta più alto mentre Alecci del più basso) quanto affiatati: in doppio sembrava impossibile vederli giocare assieme ma l'esperienza del solito Arcigli li ha portati ad avere proprio nel doppio l'arma vincente ed il punto di forza. Non si riescono più a contare le vittorie maturate col risultato di 3 a 2, a testimonianza della mancanza in squadra del campione ma della presenza di un eccezionale "team-spirit".
Conclusi i Campionati Europei, con o senza medaglie, ci si dovrà concentrare sugli ultimi impegni della stagione, che saranno quasi tutti in Sud America.
”I posti disponibili per i privilegiati che potranno sognare per un anno una medaglia Olimpica sono solo 16: attualmente Alecci ed io siamo fra quelli, ma la stagione valida per le qualificazioni é ancora a 3/4 della sua durata, per qualificarci, nel restante quarto di stagione, sará sufficiente confermare quanto di buono abbiamo dimostrato finora.”
Una volta raggiunto l'obiettivo di una carriera, le Paralimpiadi, si dovrà lavorare un anno intero nella consapevolezza che non ci saranno né favoriti né sfavoriti, ma tutti, proprio tutti, i privilegiati del grande evento a cinque cerchi potranno lottare per la conquista di uno dei metalli piú preziosi di un'intera carriera. E Davide e Raimondo sono tra quelli che la meritano e che ce la metteranno tutta.

di Corrado Attili