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Terza giornata del primo ciclo di attività con impegno mattutino e riposo pomeridiano. Che, nonostante la calura estiva, diviene anche attivo: nella seconda parte del pomeriggio, all’ombra dei secolari alberi della storica magione che ospita i partecipanti, un po’ di calcetto per i maschietti e volley per le signorine.

I due gruppi di ragazzi sono stati oggi suddivisi in tre ulteriori piccoli team di livello omogeneo: in questo modo diviene di più facile gestione la proposta delle attività formative in relazione al livello di padronanza tecnica e di abilità motoria.
•    Livello apprendimento: i ragazzi hanno la necessità di imparare a muovere il corpo, debbono regolare il proprio movimento in relazione al tempo della circolazione della pallina, debbono riprodurre delle azioni secondo un ritmo.
•    Livello consolidamento: i ragazzi hanno immagazzinato nella memoria motoria una serie di procedure che possono richiamare con continuità e certezza del risultato. Possono dedicare maggiore attenzione agli aspetti cognitivi sollecitati dalla situazione.
•    Livello sviluppo delle abilità tecniche e motorie: riescono a praticare con successo fra di loro, possono essere facilitati con la presenza del tecnico in versione sparring.

Compiti semplici (spostamento in laterale, ritmo, collegamento Rv-Dr) in situazione standard senza incertezza, rappresentano la principale opportunità di pratica.

Nel corso del pomeriggio si è svolta una riunione dei tecnici e dei responsabili FITeT di aggiornamento dello stato della situazione, di programmazione del secondo ciclo di quattro sedute, di analisi di compiti e responsabilità del Referente Tecnico Regionale.

Quest’ultimo aspetto diviene centrale nell’esperienza del tecnico cui è riconosciuta la responsabilità di Referente Tecnico.
Non è facile infatti riuscire a creare un clima, attività e prospettive, all’interno della propria realtà organizzativa territoriale.
I principali rischi connessi al ruolo possono essere questi:

•    ridotta capacità organizzativa delle società sportive coinvolte,
•    contenuta esperienza dei tecnici di società sportive coinvolti,
•    inesperienza rispetto alle esigenze della pratica sportiva più continua e qualificata,
•    limitata disponibilità di risorse,
•    moderata motivazione alla crescita dell’ambiente sportivo.

Diviene quindi estremamente importante creare già in queste occasioni di stage, un positivo clima di condivisione di problemi e di opportunità, in cui la forza della squadra (quella dei responsabili FITeT e dei Referenti) sostiene l’esperienza delle singole persone. Senz’altro nella prospettiva che “l’unione possa fare la forza”.
Questo modo di lavorare insieme, facilita l’instaurarsi di un processo di educazione e formazione continua, in cui ognuna delle persone coinvolte cerca di fare sempre più e meglio.
Trasferisce e veicola il proprio entusiasmo, facilita l’individuazione di obiettivi raggiungibili, coinvolge e stimola i ragazzi, i genitori, i tecnici, i dirigenti.

Il Referente Tecnico però deve assumersi il peso, l’onere di farsi carico della responsabilità connessa al ruolo. Deve quindi accettare l‘idea che qualcuno verifichi e dia un valore al suo impegno ed operato, l’idea che tutti possano aspettarsi un cambiamento anche grazie al suo lavoro, l’idea di doversi confrontare con gli altri.

Nel tempo quindi potrà aspettarsi che ci si chieda quanto sarà riuscito a “produrre”, analizzando la partecipazione ad eventi come un Campus in termini di:
•    partecipazione piena di atleti ed atlete (2 maschi e 2 femmine) pronti ad affrontare questo tipo di esperienza,
•    capacità degli atleti di produrre una prestazione pongistica in relazione ad obiettivi ben definiti,
•    capacità degli atleti di sostenere almeno 8 giorni di attività in piena autonomia, gestendo risorse mentali e fisiche necessarie,
•    motivazione degli atleti a praticare il tennistavolo con continuità almeno 4 volte a settimana con l’obiettivo di entrare in Squadra Nazionale,
•    capacità degli atleti selezionati di esprimere abilità motorie e cognitive,
•    partecipazione degli atleti all’attività agonistica nazionale.