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Paralimpici in partenza per RioDopo il primo contingente decollato ieri sera da Fiumicino, si completerà oggi la partenza degli azzurri paralimpici che parteciperanno ai Giochi di Rio dal 7 al 18 settembre. Il raduno è avvenuto alle ore 18 e alle 21,50 i nostri atleti hanno preso il volo alla volta del Brasile. Del gruppo fanno parte anche i sette pongisti Michela Brunelli, Clara Podda, Giada Rossi, Andrea Borgato, Giuseppe Vella, Raimondo Alecci e Amine Kalem, guidati dal direttore tecnico Alessandro Arcigli e dal tecnico Donato Gallo e accompagnati dagli infermieri Orlando Gilardi ed Eva Pittini. Il presidente Franco Sciannimanico partirà il 5 settembre, per seguire da vicino le prestazioni dei “Magnifici Sette”.

«L’ultimo raduno - spiega Arcigli - si è svolto secondo i programmi e sono tranquillo e soddisfatto. Tutti si sono impegnati al massimo e non posso proprio rimproverare nulla a nessuno. Non ci sono problemi fisici o tecnici e ritengo che nessuno possa giocare meglio di come stia giocando. È evidente che, in uno sport di confronto come il nostro, scopriremo sul campo se quello che valiamo basterà per ottenere un risultato importante. Non potendo parametrare le prestazioni con un cronometro, l’occhio di chi conosce bene i nostri ragazzi è un po’ il metro di giudizio e posso affermare che non ho mai visto giocare meglio nessuno di loro».

Impossibile negare, però, che la concorrenza si annunci agguerritissima e preparatissima. «Abbiamo degli ottimi atleti professionali - sottolinea il dt - che si confrontano con degli ottimi professionisti. L’80% degli stranieri che verrà a Rio vive in un centro federale ed è seguito costantemente dall’allenatore. Lo sport paralimpico non è più quello di Pechino nel 2008. Oltretutto il tennistavolo è stato uno dei primi sport che si è professionalizzato un po’ ovunque. Fino ad Atene, dodici anni fa, le nazioni asiatiche non pensavano ad allenare i paralimpici ed è da Pechino in poi che abbiamo iniziato a dover fare i conti con loro. Da quel momento tutto il resto del mondo è stato costretto a inseguire gli orientali. Il tennistavolo paralimpico, come quello olimpico, è praticato in ogni Paese e già essersi qualificati costituisce un successo inimmaginabile. Siamo felici di questo, ma naturalmente non vogliamo fermarci a questo obiettivo».

Obiettivo comunque al quale hanno contribuito in molti e Arcigli li ricorda: «Voglio ringraziare i tecnici dello staff paralimpico che non verranno a Rio, ma sono stati FONDAMENTALI nel periodo preparatorio, che non dimentichiamo è iniziato a ottobre 2014: Marino Filipas, Elisa Marzolla e Federico Puglisi, la fisioterapista Elisa Quaglia, l'infermiera Carmela Castro e gli sparring Romualdo Manna, Alessio Nocera, Eric Bertolini e Massimo Pischiutti. Tutti loro, pur non potendolo fare praticamente, sfileranno nel cuore degli atleti che hanno aiutato ad allenare. Assieme a loro ci saranno i tecnici/sparring che hanno curato la preparazione "a casa" di ogni singolo pongista e, precisamente, Gianluca Merlino, Vitali Deleraico, Bruno Pinato, Gianni Bruttomesso, Eric Bertolini, Marino Filipas, Fabio Angiolella ed Elisa Marzolla. Sicuramente rischio di dimenticare qualcuno, spero non si offenda e mi comprenda, ma non posso concludere quest’elenco senza citare colui che più di tutti ha creduto nelle potenzialità del settore e mi ha messo nelle migliori condizioni per ben operare: il presidente Franco Sciannimanico».