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Dopo i successi agli Europei Giovanili continuano le attenzioni dei media per il giovane atleta paralimpico azzurro del Cus Torino Lorenzo Cordua, intervistato dal quotidiano La Stampa. Ecco il testo dell'intervista.

Bruciare le tappe è nel DNA di Lorenzo Cordua. Dopo essersi laureato nel 2014 campione del mondo a livello giovanile ed essersi cucito sul petto quest’anno lo scudetto tra i normodotati con il Cus Torino, Lorenzo Cordua ha conquistato anche il titolo europeo giovanile di tennistavolo paralimpico. A soli quindici anni, il giovane talento torinese ha già classe da vendere e la sua disabilità congenita al braccio sinistro non gli ha impedito di diventare un pongista di caratura internazionale. Nella rassegna continentale in Croazia, Cordua ha mantenuto i nervi saldi ed eliminato uno dopo l’altro il connazionale Magarelli, poi i russi Suharnikov e Karpov, prima di sconfiggere nella finale per 3-1 il bulgaro Lazarov: «Devo ringraziare il tecnico Alessandro Arcigli che mi ha fatto migliorare notevolmente a livello mentale, permettendomi di superare i momenti più difficili del torneo». A ottobre, il pongista torinese farà il suo esordio agli Europei dei grandi in Danimarca. Un primo passo verso il prossimo sogno: la Paralimpiade di Tokyo 2020.

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