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altL'atleta paralimpica Paola Bevilacqua, azzurra qualificata  ai Campionati del Mondo 2010 nella classe 10 femminile, ha rilasciato questa intervista al sito www.campioni.cn/it che rilanciamo.

Paola  Bevilacqua è una donna vitale, trabocca entusiasmo e i suoi 47 anni sorprendono su quella faccia da ragazza. Campionessa di tennis tavolo da normodotata (prima dei suoi problemi di salute), si è rimessa in gioco con il comitato paralimpico, accendendo gli entusiasmi degli sportivi e degli appassionati.

Anzitutto Paola per i non addetti: che differenza c’è tra il tennis tavolo e il ping pong?
Il tennis tavolo è una disciplina tecnica. Tutti giocano a ping pong, il bacino di utenza è smisurato. Non è così per il tennis tavolo, che ha un diverso livello tecnico e un regolamento più duro. Infatti è disciplina olimpica, il ping pong no. Oltre che atleta paralimpica, sono tecnico nazionale FISDIR (Federazione Italiana Sport Disabilità Intellettivo Relazionale) e credo fermamente nella capacità riabilitativa, socializzante e inclusiva del tennis tavolo. Tra l’altro noi italiani ce la caviamo bene: la nostra squadra paralimpica ha portato un bel medagliere all’ultima olimpiade di Pechino. Ho grandi ambizioni in questo senso: alle prossime paralimpiadi gareggeranno anche gli atleti con handicap intellettivo. Prima erano ammessi solo quelli con handicap fisico, ma alle prossime, oltre a competere come atleta paralimpica, cercherò di portare la nostra nazionale FISDIR alle qualificazioni.

Con quali obiettivi?
Per quanto riguarda me, intanto affronterò come atleta Corea 2010, il mondiale, poi le paralimpiadi. Io punto al terzo posto in entrambi i casi, non dovrei dirlo, ma non è certo la scaramanzia che mi ha portato fino a questo punto.

Che intendi?
Per Pechino 2008 sono stata la prima degli esclusi. Poi ferma per motivi di salute. Il tennis tavolo alla fine mi rendo conto che batte il tempo della mia vita, le da senso, colore, consistenza. Ho fatto tre tornei quest'anno per riuscire a classificarmi (Lignano, Brasile e Argentina), gli altri ne avevano sei a disposizione. Però ce l’ho fatta.

E la squadra FISDIR?
Al momento sono sette, spero saranno la prima nazionale FISDIR di tennis tavolo alle paralimpiadi.

(Intervista tratta dal sito www.campioni.cn/it)

Nella foto, tratta da www.asgvivalda.it, Daniela Zuzio e Paola Bevilacqua