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Luigi RoccaL'anno scorso, dopo aver conquistato il bronzo nel 2009, 2012 e 2013, ha vinto a Lucera il titolo italiano di singolare di seconda categoria. Si è aggiudicato anche l'argento in doppio con Antonino Amato, un anno dopo essere salito sul primo gradino del podio a Torino con Daniele Sabatino. Nel 2011 e 2012 era stato terzo con Maxim Kuznetsov. Il 28enne catanzarese Luigi Rocca in questa stagione sta lottando con la maglia del Tennistavolo Tifernum per tornare in A1. Non è dunque un atleta qualunque del panorama pongistico italiano, ma il suo orgoglio maggiore è quello di essere lo sparring del Centro Federale di Formia.

Cosa significa per te un ruolo del genere?

«Mi gratifica molto, anche se in un futuro spero di poter fare anche il tecnico. Ho già sostenuto il corso di primo livello e ad aprile farò anche quello di secondo. Prima di entrare a Formia ero già nel giro della Nazionale come sparring e mi chiamavano in occasione di qualche stage estivo. Quando è uscita la notizia dell'apertura del Centro Federale, mi è stato proposto di entrare in pianta stabile. Ho accettato molto volentieri e sono felice tutti i giorni di mettermi a disposizione del direttore tecnico Patrizio Deniso, dei tecnici Antonio Gigliotti, Lorenzo Nannoni, Sebastiano Petracca e Valentino Piacentini e dei ragazzi».

Com'è la tua attività quotidiana?

«La sveglia suona alle 7 del mattino e alle 7,30 facciamo colazione. Alle 8,30 siamo già in palestra e iniziamo con una seduta di servizi fino alle 9,15. Segue l'allenamento al tavolo fino alle 11,45. Dopo il pranzo e un breve riposino, alle 15,30 torniamo in palestra e ci alleniamo al tavolo per più di due ore. Il lunedì, martedì e mercoledì c'è la seduta con il preparatore fisico fino alle 19,15-19,30. Due o tre volte alla settimana svolgiamo anche una sessione serale dopo cena, dalle 20,45 alle 22, per i ragazzi che sono andati a scuola la mattino. Quando andiamo in camera a dormire siamo stanchi e soddisfatti».

Come ti trovi?

«Ottimamente. Si è creato un bel gruppo all'interno del quale mi sono inserito facilmente e i ragazzi mi vogliono bene. Sono felice di vederli progredire e cerco di dare loro qualche consiglio, più di vita che tecnico, avendo anch'io fatto un'esperienza nei Centri di Messina, dal 19987 al 2000, e di Terni, fino al 2001. Poi mi sono fermato per sei anni».

Perché?

«Quando ha chiuso Terni sono tornato in Calabria, dove non c'erano opportunità per giocare a tennistavolo. La passione, però, mi è rimasta nel cuore. Mi ero innamorato di questo sport e ho ripreso a giocare nel 2007. Ho chiamato Antonio Gigliotti e sono andato a Cagliari, alla Marcozzi. Ho fatto anche un anno a Norbello».

Lavorare a Formia è anche un buon allenamento per te?

«Certamente, sia in termini di qualità sia di quantità, perché il livello dei ragazzi continua a crescere».

Quali sono le qualità del buon sparring?

«La disponibilità al 100% in palestra, per trasmettere un buon esempio agli atleti, e anche la capacità di adattarsi ai loro stili, per rendere proficuo l'allenamento di tutti. È importante la massima concentrazione in ogni momento, per svolgere al meglio le schede tecniche di ognuno».

L'anno scorso cosa hai provato a vincere finalmente l'oro in seconda categoria?

«Dopo molti anni di sacrifici è stata una bella soddisfazione. Ero partito con il desiderio di farcela. Il lavoro svolto a Formia mi rendeva abbastanza fiducioso e ci ho creduto fino alla fine, anche se ero la testa di serie numero 16 e ho dovuto un po' fare una scalata. In finale ho incontrato Matteo Mutti contro il quale avevo perso i due precedenti e nell'occasione più importante è andata bene». Con Amato in doppio purtroppo non siamo riusciti a battere Mutti e Bressan, che l'anno prima avevo sconfitto con Sabatino».

A squadre con il TT Tifernum state facendo sul serio

«Nella scorsa stagione ci siamo salvati nelle ultime partite. Quest'anno, in occasione del quarantennale di attività agonistica, il presidente Paolo Guerriero Carloni ha messo insieme un team per puntare alla promozione, con Maurizio Massarelli, Mayowa Banji Babatunde, me e il giovane Costantinos Chiorri A metà campionato siamo secondi con l'Apuania a un punto dalla Marcozzi e avrebbe potuto andare anche meglio. Abbiamo pareggiato con Carrara e perso nettamente a Cagliari. È stata una partita strana e io, dopo aver giocato là per otto anni, ero un po' teso. Speriamo di rifarci al ritorno, quando avremo entrambi gli scontri in casa».

Obiettivi societari e personali del 2017?

«Con il Tifernum cercheremo di andare in A1, mentre individualmente vorrei salire un po' in classifica e arrivare fra i primi 12, ovvero in prima categoria. Mi rendo conto che non sarà facile, ma farò il possibile. Il mio best ranking è stato il n. 17 e ora sono n. 24».

Luigi, facciamo gli auguri?

«Auguro Buon Natale e Felice Anno Nuovo alla Federazione, in rappresentanza del tennistavolo italiano, e in particolare allo staff e ai ragazzi del Centro di Formia. Ci rivediamo a gennaio».